Restauro a Gavi di un palazzotto d’epoca

restauro gavi

Restauro conservativo a Gavi, con interventi limitati alle solette, alla copertura e agli impianti, di un antico edificio in pieno centro storico

Il contesto è quello di Gavi, “città” del basso Monferrato con origini risalenti all’epoca romana, caratterizzata da un tipico borgo medievale, famosa per il suo vino DOCG e sede della nostra redazione. Il centro è arroccato attorno ad una collina su cui domina una maestosa fortezza di cui si ha presenza certa già nell’anno 1000.

forte di Gavi

Oggetto dell’intervento è il restauro conservativo di un edificio collocato nel centro storico la cui datazione non è possibile, pur essendo indubbio che a metà dell’800 abbia subito un sostanziale rimaneggiamento strutturale. La costruzione si estende in altezza distribuendosi su cinque livelli di cui il primo, il piano terra, ha solo locali di servizio oltre all’ingresso del palazzo e al vano scala; al primo e al secondo ci sono due grandi appartamenti, al terzo una piccola mansarda da cui si sale al quarto ed ultimo piano, quello della torretta.

Lo stato dell’immobile ha guidato il progettista Tito Grosso, orientandolo al recupero e alla salvaguardia pressoché totale dell’esistente; egli ha pertanto deciso di mantenere inalterata la divisione interna dello stabile, intervenendo principamente con il consolidamento delle strutture, il rinnovo degli impianti e il raggiungimento degli standard odierni in termini di isolamento degli infissi e soprattutto della copertura.

Tutte le pavimentazioni sono state rimosse per intervenire sui solai e far passare le condutture dei nuovi impianti; il lavoro è stato fatto senza demolizioni “selvagge” per salvare le vecchie cementine, in previsione del riutilizzo negli stessi ambienti, esclusi i bagni e la torretta.

Soffitti a volta

Frequente la presenza di soffitti a volta, tutti ripuliti dai vecchi intonaci e sabbiati per enfatizzare la suggestione dell’antico edificio.

Putrella a soffitto

Putrella a soffitto restauro a Gavi

La soletta fra il secondo e il terzo piano è stata completamente rifatta perché lo stato dell’esistente non ne consentiva il recupero. Alla base, le putrelle longitudinali con affiancate nel mezzo tavelle di cotto grezzo, restano a vista sul soffitto del soggiorno. Per la necessaria robustezza strutturale, al posto della trave di legno, elemento principale di sostegno a metà campata, è stata inserita una grossa trave di ferro, murata nello spessore delle pareti laterali.

Una cucina speciale

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L’articolazione del tetto, distribuito su più livelli, fa sì che la cucina del secondo piano risulti mansardata. Prosegue il pavimento di cementine che si trova già all’ingresso di casa. A soffitto, tavole e travatura colorati di bianco, mentre le travi di sostegno sono lasciate al naturale. L’arredo è molto originale e modula con gusto il moderno e la tipologia della stanza. Da notare i gradini creati sotto la finestra, decorativi e comodi come appoggio e la spalletta ad essi collegata che nasconde una scaffalatura per ripoore le pentole.

mansarda-e-travi

 

Recupero di cementine

recupero-cementine

l pavimenti sono stati rifatti utilizzando le piastrelle recuperate in fase di demolizione. Sono le tipiche “cementine”, colorate in superficie, quadrate ed esagonali, di diffuso utilizzo nella zona nel periodo a cavallo fra il XIX e il XX secolo. Tolte quelle ammalorate, il numero delle utilizzabili è risultato sufficiente per gli ambienti oggetto della ristrutturazione, anzi la varietà disponibile è risultata tale da permettere inserimenti casuali di pezzature di disegno diverso nel bel mezzo di una trama regolare.

pavimento con cementine

 

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Le porte interne originali, in ottimo stato di conservazione, sono state ripulite e ricolorate di bianco com’erano. Le finestre, invece, anche per necessità di ottenere un’adeguato isolamento, sono state sostituite.

Bagno con vela e resina

bagno in resina

Per il bagno è stata decisa l’ubicazione in una piccola stanza con il soffitto a vela. Rimosso il vecchio intonaco, la volta appariva in ottimo stato, con mattoni ordinati ed uniformi, meritando di essere lasciata a vista. Dopo la sabbiatura, il legante cementizio non mostrava evidenti segni di erosione pertanto è stato sufficiente il trattamento con un consolidante, per evitare i normali sfarinamenti. Il pavimento nel locale è rifinito a resina, riportata per una decina di centimetri anche a salire lungo le pareti, realizzando così anche lo zoccolino. Senza soluzione di continuità la resina ricopre anche il rivestimento della vasca. Le pareti sono rifinite con una velatura tono su tono; nelle foto è evidente una linea di demarcazione orizzontale, segno di un trattamento impermeabilizzante applicato soltanto nella parte bassa del muro.

Un antico passaggio

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All’ingresso della mansarda al terzo piano prende origine la scala di risalita in torretta. Il progettista è riuscito in questo caso a mantenere intatta, anzi, ad accrescere, la percezione dell’antichità dell’edificio, mettendo a nudo e lasciando in piena evidenza i particolari del vecchio solaio, dei gradini della scala di pietra gavina (una roccia locale), delle tavelle di cotto grezzo, della pesante porta di legno, bassa e larga.

Restauro conservativo per la scala di pietra

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scala-storicaLa scala principale, incluse le pedate e la ringhiera, è stata recuperata integralmente, senza sostituire alcunché. Dalla foto scattata durante i lavori di ristrutturazione, si nota come i gradini siano stati coperti con un telo di nylon e con tavole per impedire che si danneggiassero. Nella foto grande, a restauro quasi ultimato, si nota quanto la pietra dei gradini sia levigata dal passaggio avvenuto nel corso del tempo.

Camera mansardata con bagno

 

Camera mansardata

Il soppalco in muratura della cameretta maschera la cupola della volta della stanza al piano di sotto. Il materasso, al posto di una normale rete, è retto da bancali di legno, levigati e colorati con impregnante bianco.

bagno-mansarda

 

Nel bagno c’è un pavimento a doghe di legno con rialzo utile, in questo caso, a consentire la pendenza degli scarichi. Il piano d’appoggio del lavabo è di pietra gavina; lo specchio è inscritto nella parete soprastante.

In torretta per lo sport

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La torretta gode di tantissima luce e di una magnifica vista sul forte medievale, sui tetti e sulle colline di produzione del Gavi. La luminosità è amplificata dal candore che domina ovunque: pareti, soffitto, parquet. Con il sacco da boxe appeso alle travi, gli attrezzi appoggiati sul pavimento e l’arredo pressoché inesistente, la stanza sembra essere la perfetta espressione del detto latino “mens sana in corpore sano”.

vista su Gavi

Studio tecnico associato Grosso

restauro a gavi studio grosso

Tito Grosso, Corrado Cassano, Valentina Bonandin. Lo studio opera nella realizzazione di edifici residenziali, commerciali e industriali. Importante è l’impegno nel recupero di fabbricati in particolar modo nei centri storici.

 

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