Come progettare l’impianto elettrico della cucina

Progettare l'impianto elettrico della cucina
Progettare l'impianto elettrico della cucina

Dell’impianto elettrico della cucina ci possiamo occupare a grandi linee, la collocazione definitiva di interruttori e prese spetta al tecnico specializzato, ma è bene arrivare ad affrontare l’argomento con le idee abbastanza chiare: di seguito alcune considerazioni per progettare l’impianto elettrico della cucina.
Per quanto riguarda l’illuminazione, è bene che sia settoriale, con diffusione differente e dispositivi utilizzabili separatamente. Questo offre la possibilità di disporre di luci “d’atmosfera” se la cucina viene vissuta
anche per attività diverse dalla cottura dei cibi, ma soprattutto permette di vederci bene, senza forti contrasti tra luci e ombre, in qualsiasi punto ci si trovi a operare, condizione
fondamentale per la sicurezza.  L’impianto elettrico della cucina non va ristretto semplicemente a interruttori e prese: è importante prevedere i sensori di fumo e di fughe di gas. Se poi si prevede di installare un televisore occorre l’uscita per l’antenna, ma sarebbe bene predisporre anche gli allacciamenti per citofono, telefono e termostato ambiente. In effetti se, mentre si cucina, suonano alla porta e il citofono è in un’altra stanza possono verificarsi inconvenienti spiacevoli.
Una considerazione importante riguarda il piano di lavoro, specialmente se si trova tra lavello e cucina. In questo spazio, sullo schienale, è facile prevedere l’installazione di prese elettriche, ma va rispettata una distanza di almeno 60 cm sia dal lavello che dal piano di cottura, in quanto potrebbero essere esposte a schizzi o calore eccessivo. In alternativa esistono speciali barre portafrutti che possono essere inserite alla base del pensile, spesso in combinazione con lampade al neon.

Dove corrono gli impianti elettrici della cucina

La tradizionale luce centrale è da considerare superflua e tutt’altro che funzionale: in qualsiasi zona ci si trovi a operare la propria ombra disturba la zona di lavoro. Decisamente meglio disporre i corpi illuminanti ai lati ed in punti strategici.

Faretti elettrici in cucina
LE PRESE ELETTRICHE

I faretti installati alla base dei pensili hanno il duplice pregio di funzionare sia come luce di servizio per l’ambiente sia come illuminazione diretta sulla zona di lavoro a un’altezza tale da non disturbare chi sta operando.

 

 

 

 

 

 

 

Prese elettriche della cucinaIn una cucina le apparecchiature elettriche non si contano: alcune sono collegate stabilmente (frigorifero, lavastoviglie, forno) mentre altre solo quando serve (frullatori, aspirapolvere, tostapane). Considerato che le prese tradizionali sono installate in prossimità del pavimento, a un’altezza che non può essere inferiore a 175 mm, se gli elettrodomestici fissi vengono collegati a esse occorre smontare mezza cucina in caso di guasto. Per questi utilizzi conviene installare un quadro elettrico con prese sezionabili nel vano sottolavello, facilmente ispezionabile, potendo così escludere ogni singolo elettrodomestico in caso di emergenza. Sul numero delle prese ausiliarie, specie nelle vicinanze del piano di lavoro, non conviene lesinare: in molte operazioni di cucina possono servire più apparecchiature elettriche in successione e inserire o disinserire spine in continuazione non è piacevole, né consigliabile per motivi di usura e sicurezza.

Cappa della cucina

LA CAPPA

Questo è un complemento di fondamentale importanza da tenere conto nella progettazione di un impianto elettrico della cucina, non solo perché elimina i gas di combustione e i fumi intrisi di grassi e odori, ma evita formazioni di condensa nelle zone più fredde del locale. Se è collegata a una canna fumaria a uso esclusivo, questa va isolata per impedire ai fumi di condensare all’interno ed è bene che sia provvista di una speciale valvola di ritegno che si chiude quando si spegne la ventola. Questo accorgimento evita che la cappa possa scambiare aria con l’esterno anche se spenta, sottraendo aria calda al locale o favorendo l’ingresso di aria fredda in caso di correnti e depressioni.
A una buona visione contribuiscono anche i materiali circostanti, che non devono generare fastidiosi riflessi, e il colore della luce, indispensabile non solo per non stancare la vista, ma per una percezione cromatica ottimale dei cibi lavorati.

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