Arredare mansarde

Come arredare mansarde
Come arredare mansarde

Sfruttando gli spazi sotto le falde del tetto, anche un ex solaio può risultare confortevole e offrire ampio spazio abitativo

Monolocale, bilocale o mansarda che sia, arredare mansarde e, in generale un appartamento da singlo, richiede, come qualunque altro, almeno una zona giorno e una notte, un angolo cucina, un bagno e strutture d’arredo adeguate per accogliere il relativo materiale. Affinché possa starci tutto e restare sufficiente aria per chi intende abitarci, occorre articolare bene gli spazi a disposizione, sfruttando in maniera accorta gli spazi più disparati.

arredare mansarde e sottotetti

La zona più alta, sotto il colmo, permette di aumentare la superficie utile con l’aggiunta di un soppalco, che può ospitare benissimo il letto anche se non permette di starci in piedi. Le pareti minori, dove gli spioventi scendono più in basso del livello di statura umana media, sono sfruttate al meglio con mobili e armadi di vario genere e, in corrispondenza di una finestra, con confortevoli quanto luminosi angoli soggiorno o aree pranzo.

Le altezze minime per arredare mansarde

Se gli spioventi del tetto giungono a filo del pavimento, per rendere il solaio abitabile occorre tagliare via una parte della superficie e far in modo di avere lungo il perimetro pareti che superino almeno il mezzo metro d’altezza (nel caso di spazi molto ridotti, realizzando tramezze con porticine resta possibile riutilizzare parte dei volumi sprecati come ripostigli di materiale usato pochissimo).
In corrispondenza di questi livelli molto bassi è poi possibile allestire, per esempio, la zona letto (una persona seduta occupa circa 800-900 mm più lo spessore del materasso) oppure costruire mobiletti e scaffalature su misura.
Dove l’altezza minima si aggira attorno al metro e c’è o può essere ricavata una finestra, si può già utilizzare vantaggiosamente lo spazio per zone a giorno con tavoli, sedie o poltrone. Al massimo si tratta di fare la prova empirica per vedere quanto rischio c’è di battere la testa. Comunque, nella media discostandosi dalla parete di mezzo metro si hanno già una trentina di centimetri utili in più in altezza (la misura esatta varia, ovviamente, in funzione della pendenza degli spioventi).
Alcune parti della mansarda hanno in genere un’altezza perfino eccessiva, inutilizzabile con armadi comuni, dove per giunta va a rifugiarsi, non sfruttata, l’aria calda.

Arredare mansarde: la suddivisione degli spazi

A partire dai punti in cui la misura totale raggiunge o supera i due metri e ottanta, risulta vantaggioso dividere lo spazio in due con la costruzione di un soppalco, più o meno ampio, che permette di raddoppiare, lì, la superficie utile.
Secondo l’ampiezza del locale e la posizione delle finestre, il soppalco può essere realizzato in dimensioni e forme le più varie: si va da una struttura minima, capace di ospitare di misura un letto a una piazza e niente più, fino a piani aggiuntivi vasti quasi quanto una stanzetta. Nel primo caso, lo spazio sottostante è sfruttato al meglio con mobiletti, un armadio o, al massimo, un angolo studiolo, nel secondo entrambe le zone possono essere utilizzate in maniera più articolata. Sopra, si ottiene lo spazio per una zona notte ampia e ben attrezzata e/o per un’area relax con impianto stereo, televisore e magari anche piccola libreria, tavolinetto e via dicendo, sotto può esserci ricavato di tutto, dall’angolo tinello allo studiolo, dalla zona cottura al bagno.

Le finestre

Se, in fase di allestimento, è burocraticamente e tecnicamente possibile aprire nuove finestre o modificare la posizione delle esistenti, la progettazione dell’appartamento si fa magari più complessa, ma in compenso permette davvero di sfruttare al meglio la struttura architettonica e gli spazi che offre.
Per esempio, il livello ideale per montare un soppalco non deve tagliare una finestra, e in corrispondenza della zona notte non è strettamente necessario avere a disposizione un varco sull’esterno.

L’angolo cottura

Un angolo cottura ridotto ai minimi termini non contempla la presenza di una finestra, perché sfrutta assolutamente tutto lo spazio disponibile a parete. Ma se è prevista una lavastoviglie (che rende quasi inutile lo scolapiatti) o se le pareti adiacenti risultano facilmente accessibili per riporci il materiale lavato, una vetrata sopra il lavandino dà luminosità alla zona, permettendo di usarla anche come confortevole angolo pranzo. Per quanto riguarda il bagno, volendo si può fare del tutto a meno di una finestra e montare quindi una ventola d’aspirazione (anche se in una mansarda questa può essere un errore).

Arredare mansarde: mobilio su misura

Oltre a prevedere strutture architettoniche integrative (come appunto il soppalco), per sfruttare al meglio lo spazio bisogna ricorrere a mobili su misura e, anzi, se gli spioventi arrivano piuttosto in basso non c’è proprio altro modo per arredare il locale. Questo non significa necessariamente fare ricorso al falegname, perché con un minimo di manualità e d’inventiva chiunque può, utilizzando i vari prelavorati e mobili in kit disponibili in commercio, montare o costruire quasi tutto da sé.

letto soppalco mansardeIl letto sul soppalco

In alto c’è caldo e questo può far molto piacere per dormire. Inoltre, la zona letto non richiede un’altezza d’uomo, quindi può essere ricavata anche in uno spazio piuttosto ridotto, a ridosso del tetto. L’area sottostante resta poi disponibile per altri usi: nel caso di giaciglio a una piazza, si presta bene per essere trasformata in armadio, solo un po’ più profondo dell’usuale; se il letto è più largo (pronto ad accogliere graditi ospiti), sotto possono esserci allestiti una vera e propria cabina armadio, un angolo scrittoio o ufficio, una zona di soggiorno raccolta e altro ancora. Per il giaciglio in sé bastano un materasso, una scala d’accesso, un punto luce, una piccola ringhiera e, volendo, qualche mensola. Il letto in sé non ha bisogno di altri rialzi, perché è il soppalco stesso a fungere da base. Quindi anche se l’intera costruzione richiede una spesa e un impegno lavorativo superiore a quelli necessari per un semplice letto, in totale non risulta poi così onerosa né particolarmente lunga da realizzare.

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