Vediamo come per un recupero sottotetto, dove sono presenti altezze centrali superiori al normale e quasi nulle in prossimità del perimetro, siano necessarie soluzioni particolari per renderlo abitabile.
Per il recupero del sottotetto, a meno che non si tratti di una costruzione nuova, la possibilità di rendere abitabile questo spazio presuppone il recupero di un volume diversamente adibito a ripostiglio o, comunque, ad un utilizzo secondario.
Un appartamento tradizionale dispone quasi sempre di un corridoio centrale che mette in comunicazione i diversi vani; qui la scelta è improponibile, la zona centrale è quella con la maggior altezza e va sfruttata diversamente. Va detto che nei sottotetti si tende a realizzare un ambiente a pianta aperta, evitando per quanto possibile tramezzature.
Premesso che in questi casi c’è un iter burocratico da seguire molto variabile sia territorialmente che nello specifico della costruzione, trovarsi di fronte ad una volumetria atipica necessita di una progettazione degli spazi ancor più attenta che nella normalità: deve starci tutto il necessario lasciando sufficiente “aria” a chi vive quello spazio; più che in un altro appartamento è necessario un valido isolamento e bisogna fare in modo che l’illuminazione naturale ci sia, ma proprio perché proviene da una copertura dev’essere schermabile nelle ore di maggior incidenza dei raggi solari.
Se le falde del tetto arrivano a filo pavimento si rende necessario sacrificare una parte dello spazio a terra per disporre di “pareti” almeno di 60 cm, parzialmente utilizzabili chiudendole con sportelli per ottenere ripostigli o per far correre gli impianti, alloggiare prese elettriche oppure, prevedendo un top, disporre di un piano d’appoggio poco profondo, ma continuo. In corrispondenza di questi livelli si può anche collocare il letto, dal quale alzarsi senza pericolo di urtare il soffitto; per contro, la parte centrale è in molti casi parzialmente soppalcabile, per recuperare spazio prezioso.
