Come riscaldare con il cippato

cippato

Con una caldaia a cippato di potenza adeguata e un locale da adibire a deposito combustibile si può fare a meno dei derivati del petrolio per riscaldare ambienti e acqua sanitaria

Le caldaie a cippato hanno compiuto passi da gigante nell’ordine del rendimento termico, al punto che oggi possono raggiungere gli stessi livelli delle caldaie che utilizzano altri tipi di combustibile. Tuttavia, per il costo dei sistemi di alimentazione della centrale termica, non sono ancora sufficientemente competitivi per le basse potenze, ma se si tratta di riscaldare un’abitazione plurifamiliare il rapporto costi-benefici si fa più interessante. Il cippato è costituito principalmente da un mix di scaglie di legno non utilizzabile per altri scopi (residui di potatura, scarti di lavorazione) e rientra nel gruppo delle biomasse, ovvero dei combustibili ricavati da fonti rinnovabili: ha in comune con il pellet la bassissima produzione di ceneri; per contro il cippato non è disponibile in sacchi o in quantità modeste, per cui serve predisporre un deposito che consenta di stivare grandi quantità di prodotto e dal quale la centrale termica possa rifornirsi in modo automatico secondo le impostazioni selezionate per il funzionamento. Puo trattarsi di un silos o di un container, interrati o fuori terra, ma l’ideale è usufruire di un locale, preesistente o realizzato allo scopo, al quale possano accedere senza ostacoli i mezzi di rifornimento di cippato in forma libera. l L’ambiente di stoccaggio deve rispettare alcuni requisiti e viene messo in comunicazione diretta con la caldaia tramite sistemi di alimentazione automatica, costituiti principalmente da coclee. Tutto l’impianto è in grado di funzionare senza alcun intervento, modulando la fornitura di calore in base alle condizioni climatiche esterne; la pulizia della caldaia si attiva da sé in base all’utilizzo, liberando le pareti della caldaia dai residui che vengono raccolti da una coclea secondaria e convogliati in un serbatoio di raccolta.

Tipi di combustibile

tipi di combustibile 1. I pellet sono cilindretti di legno ottenuti dalla pressatura della segatura, seguita da trafilatura e taglio in elementi con diametro 6-10 mm e lunghezze 5-30 mm senza l’utilizzo di collanti: è la lignina che fa da legante e li rende compatti. 2. Il cippato è costituito da legno proveniente da ramaglie e tronchi ridotti in scaglie, ma può contenere anche noccioli e gusci di frutta o altri residui provenienti dalle lavorazioni ad opera dell’industria agro-alimentare. 3-4-5. Il Miscanthus, conosciuto anche come “erba dell’elefante”, è una pianta graminacea perenne originaria del sud-est asiatico: una sua varietà ibrida raggiunge i 4-5 metri d’altezza e garantisce un ottimo rendimento in termini di biomassa, in quanto consente enormi raccolti, non richiede fertilizzanti ed è sfruttabile per oltre 20 anni. Si presenta sciolto oppure ridotto in pellet o in bricchetti. 6-7. Si stanno facendo strada, anche se nel nostro Paese stentano ad affermarsi, altri tipi di combustibili vegetali, come i pellet di paglia e il cosiddetto “grano energetico”.

La sonda lambda

sonda lambda Questo dispositivo “intelligente” riconosce la tipologia di combustibile immagazzinato (cippato morbido o duro, secco o umido, pellet ecc) dal suo potere calorifico e regola la quantità ideale per alimentare la coclea dosatrice. Hargassner

L’agitatore che non richiede pavimenti obliqui

agitatore per cippato L’agitatore, con più o meno molle, a seconda delle dimensioni, permette la raccolta del cippato senza bisogno di realizzare pavimenti obliqui, ovvero un fondo del locale simile a una tramoggia, garantendo il completo svuotamento del magazzino. Dopo un movimento in direzione dell’alimentazione, l’agitatore torna indietro per un tratto pari a un terzo dell’avanzamento effettuato, riducendo così la pressione del materiale. Sabbia, pietre e altri corpi estranei eventualmente presenti si depositano in basso e non finiscono all’interno della coclea, scongiurando inconvenienti, a favore della durata dei componenti.

  1. Caldaia
  2. Soffiante
  3. Aria primaria
  4. Aria secondaria preriscaldata
  5. Accensione automatica
  6. Coclea dosatrice
  7. Pozzetto di caduta con protezione antincendio
  8. Servomotore sportello di protezione antincendio
  9. Motore coclea dosatrice
  10. Motore coclea alimentazione deposito
  11. Coclea alimentazione deposito
  12. Agitatore a pavimento con molle
  13. Meccanismo azionamento agitatore
  14. Comando elettronico
  15. Coperchio di sicurezza
  16. Monitoraggio temperatura coclea dosatrice ETU 1
  17. Monitoraggio temperatura del vano combustibile
  18. Porta di manutenzione

cippato 6

Dove posizionare il cippato

stoccaggio cippato Il vano di deposito può trovarsi all’interno o all’esterno dell’abitazione, purché adiacente a essa; inoltre, rispetto alla centrale termica, può trovarsi sullo stesso livello o a un livello differente, per ogni situazione esiste la possibilità di adottare sistemi differenti di approvvigionamento. Oltre a essere asciutto ed esente da possibili infiltrazioni, il locale di stoccaggio deve avere pavimenti e soffitti resistenti al fuoco, porta antincendio e dev’essere estraneo all’installazione di qualsivoglia componente di impianto elettrico (prese, interruttori, lampade ecc).

  1. Locale caldaia e locale di deposito possono trovarsi in una costruzione adiacente l’abitazione a livello del suolo. Il magazzino può presentare un’apertura tale da permettere il rifornimento tramite trattori con caricatore frontale o altri mezzi a caricamento diretto; se l’apertura non è abbastanza ampia da consentire il caricamento diretto è necessario installare una tramoggia collegata a una coclea verticale attraverso la quale il cippato risale fino al soffitto per poi ricadere nel locale.
  2. Locale caldaia e magazzino possono trovarsi nei fondi dell’abitazione: in questo caso la carica avviene dal piano del suolo per scarico diretto in un vano-tramoggia, da cui parte una coclea orizzontale che provvede al rifornimento del magazzino. Se la caldaia si trova a un livello superiore rispetto al piano del magazzino occorre una coclea in risalita che la rifornisca.
  3. In particolari situazioni di spazio il magazzino può essere ricavato a un livello superiore rispetto alla caldaia: il cippato viene rifornito tramite una coclea verticale e da qui, con un’ulteriore coclea e un tubo di caduta, raggiunge la centrale termica.
  4. 4. Si può installare un bunker adiacente al locale in cui si trova la caldaia: il rifornimento della scorta di combustibile viene fatto per rovesciamento diretto al livello del suolo. Anche in questo caso l’eventuale dislivello tra locale di stoccaggio e centrale termica viene risolto da un’opportuna coclea.

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