Le stufe a pellet idro sono delle vere centrali termiche: possono essere utilizzate per alimentare impianti di riscaldamento a termosifoni o radianti e produrre acqua calda sanitaria

Nelle stufe a pellet idro (definite anche termostufe, termostufa a pellet o anche idrostufa a pellet) la silenziosità è maggiore, dato che non ci sono ventole che immettono l’aria nell’ambiente (ma alcuni modelli dispongono anche di questa opzione): le stufe a pellet idro sono infatti concepite per cedere la maggior parte di calore possibile all’acqua, solo una minima parte viene ceduto all’ambiente per irraggiamento (il contrario rispetto a una termostufa a legna).

Come viene recuperato il calore prodotto dalle idrostufe a pellet

Il calore prodotto dalla combustione viene recuperato da uno scambiatore di calore e trasmesso all’acqua, che viene messa in circolazione da una pompa in grado di convogliarla a radiatori posti in altre stanze, anche se si trovano su livelli diversi rispetto alla stufa. Se esiste già un impianto termico, la termostufa può essere collegata al termostato ambiente per una maggiore praticità.

Rendimento delle stufe a pellet idro per mq

Una stufa a pellet idro ha un rendimento molto elevato, che risulta ancora superiore nei modelli che utilizzano sistemi di post-combustione: prima che i fumi vengano espulsi, tramite un circuito interno, cedono calore a uno scambiatore, in questo modo si riducono ulteriormente gli inquinanti in uscita.

In un’abitazione ben coibentata, alcuni apparecchi sono in grado di riscaldare fino a 400 mq di abitazione e produrre oltre 700 l/h di acqua calda sanitaria, anche se dimensioni e aspetto sono quelli di una comune stufa.

L’importanza della progettazione

Con una buona progettazione dell’impianto, la stufa pellet idro diventa l’elemento principale per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria.

La situazione (foto Piazzetta) presenta la miglior configurazione possibile: scambio termico tra il circuito della termostufa e quello di una caldaia, anche preesistente, che possa intervenire in caso di picchi di richiesta termica, entrambe collegate con un serbatoio di accumulo coibentato che garantisce il mantenimento della temperatura dell’acqua anche dopo diverse ore di stand-by.

La caldaia a gas è necessaria anche per la stagione estiva, quando la stufa è spenta, ma serve comunque l’acqua calda: in appoggio alla caldaia può essere installato un impianto solare termico a pannelli.

Riscaldamento tradizionale

La stufa può essere utililizzata anche per alimentare impianti esistenti a termosifoni e inoltre produrre acqua calda sanitaria: per questo secondo scopo occorre però predisporre un accumulo.

Riscaldamento a pavimento

Il funzionamento è migliore se viene collegata a impianti radianti a bassa temperatura. In entrambi i casi, per l’estate, serve una caldaia ausiliaria per la produzione di acqua calda.

Integrazione con il solare termico

In alternativa alla caldaia ausiliaria si può installare un impianto solare termico in grado di fornire l’acqua calda in estate e operare in appoggio alla stufa nei mesi invernali.

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