Un’intera casa 3D in meno di 24 ore

A breve sarà possibile, grazie a una gigantesca stampante 3D che legge il file del progetto e lo realizza nello spazio, costruire murature portanti, tramezzature, solai, integrando già le luci per gli infissi interni ed esterni

Quando elaboriamo un documento a computer, per renderlo palpabile dobbiamo mandarlo in stampa. Una comune stampante a getto d’inchiostro produce righe orizzontali ravvicinate mentre il foglio avanza e alla fine abbiamo una copia tangibile di quello che abbiamo progettato. Tanto semplice e immediato che non ci facciamo più caso.

La stampante 3D fa la stessa cosa, ma su 3 assi anziché su due: partendo da un disegno in 3D, e con ugelli erogatori al posto degli aghi, non produce una figura piana, ma un solido. Le linee anziché affiancate sono sovrapposte: ovviamente bisogna utilizzare un materiale che abbia consistenza adeguata allo scopo.

Queste macchine sono già una realtà per la produzione di prototipi di oggetti di formato contenuto (in resina o plastica), perché l’ingombro del sistema stampante dev’essere ovviamente molto superiore alla riproduzione, ma c’è già chi pensa in grande e si stanno testando gigantesche stampanti in grado di costruire un’intera casa dalle fondamenta al tetto, con calcestruzzo che abbia caratteristiche di densità e asciugatura tali da poter essere colato in strati rapidamente sovrapponibili, in modo continuo.

In sostanza, la “stampante” è costituita da un carro-ponte, che si muove avanti e indietro su un binario, e da una testa che scorre lateralmente sul ponte e, completato ogni corso, sale di una quota prestabilita, realizzando vuoti e pieni della struttura muraria, continuamente alimentata dalla miscela cementizia.

Da un primo esame emergerebbe una resistenza delle pareti tre volte superiore rispetto a una muratura tradizionale; un solo programma permetterà di riprodurre un numero infinito di case identiche, anche se con poche modifiche si potrà personalizzare il progetto a piacere. Sicuramente i primi sviluppi si avranno per disporre in tempi rapidi di nuovi alloggi in zone colpite da eventi sismici o catastrofi simili.

Il procedimento utilizzato viene definito  “Contour Crafting”: il calcestruzzo viene estruso da uno speciale ugello posto all’estremità di un robot che segue un percorso predefinito dal modello eleborato al computer e, di fatto, “stampa” la casa con colate sovrapposte di materiale. Quando arriva in corrispondenza di aperture destinate a porte o finestre il flusso si interrompe per il tratto necessario, senza che il robot si fermi, e riprende subito dopo; raggiunta l’altezza prestabilita, un braccio preleva l’architrave prefabbricato, lo posa e il lavoro prosegue. Lo stesso avviene per realizzare i solai.
Il procedimento utilizzato viene definito
“Contour Crafting”: il calcestruzzo viene estruso da uno speciale ugello posto all’estremità di un robot che segue un percorso predefinito dal modello eleborato al computer e, di fatto, “stampa” la casa con colate sovrapposte di materiale. Quando arriva in corrispondenza di aperture destinate a porte o finestre il flusso si interrompe per il tratto necessario, senza che il robot si fermi, e riprende subito dopo; raggiunta l’altezza prestabilita, un braccio preleva l’architrave prefabbricato, lo posa e il lavoro prosegue. Lo stesso avviene per realizzare i solai.

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