Acquistando i moduli da cucina in kit di montaggio si può ristrutturare la cucina contenendo la spesa in poche centinaia di euro, specialmente se gli elettrodomestici non vanno sostituiti

Ristrutturare cucina, un pensiero che spesso avanza nelle nostre menti ma per il quale, spesso, non si sa gestire nel migliore dei modi.

Affrontare la ristrutturazione cucina può far pensare a un’impresa impegnativa e dispendiosa, ma in alcuni casi non è esattamente così: in questa situazione abbiamo a che fare con una cucina da rifare che ha già un’impostazione moderna e funzionale, non richiede una trasformazione vera e propria, solo di essere attualizzata e riordinata.   

Qualche cambiamento è già avvenuto in tempi abbastanza recenti con una ristrutturazione cucina fai da te, lo si intuisce dagli elettrodomestici che non richiedono la sostituzione, come pure i piani cottura e il lavello. Sono basi e pensili a essere un po’ desueti e inadeguati a garantire ordine e decoro, oltre a presentare qualche malfunzionamento nell’articolazione delle ante, insieme ai piani di lavoro segnati dall’attività di cucina.

A pensarci bene, può bastare solo (o quasi) le superfici a vista nella parte bassa: a parte l’anta, i moduli non sono altro che scatole di legno con separatori interni, in buona parte si possono recuperare.

Ristrutturare cucina fai da te

Smantellare la vecchia cucina

Con la cucina completamente svuotata si smontano le antine e si separano i singoli elementi, tenuti insieme da viti inserite attraverso i fianchi. Non è scontato che debbano essere sostituiti tutti: per quelli ancora in buono stato può essere sufficiente montare una nuova anta.
Il basamento che ha il compito di mantenere sollevati da terra i moduli base e di facilitarne l’allineamento (o di nascondere i piedini, se ne sono provvisti) può essere conservato, in quanto i moduli hanno dimensioni standard e quelli nuovi si adattano benissimo alla situazione preesistente. Non è lo schema che va cambiato, la configurazione a U è ottimale per preparare e cucinare i cibi.
Con la stanza completamente sgombra si possono rinnovare le pareti per ristrutturare cucina. Per prima cosa bisogna estrarre dai muri tutti i tasselli che non servono più per il montaggio dei nuovi pensili e procedere alla loro stuccatura, quindi livellare le zone stuccate per ottenere una superficie uniforme.
Una mano di fissativo stesa prima della tinteggiatura limita l’assorbimento della pittura da parte dello stucco e assicura una buona adesione alle superfici; esistono prodotti che assicurano una buona finitura anche con una sola mano, ma in genere le idropitture richiedono una seconda applicazione per avere un buon risultato.

Gli elettrodomestici

La zona laterale che racchiude gli elettrodomestici viene allestita con un nuovo modulo che racchiude forno tradizionale e a microonde nella parte centrale; sotto di essi trovano posto due capienti cassetti, sopra un vano chiuso da un’anta così come sopra il frigorifero, risolvendo la situazione di disordine nella parte alta che si aveva prima. Il montaggio dei moduli si effettua facilmente in proprio, ottenendo nel complesso un notevole risparmio.
Gli elettrodomestici si inseriscono in sede, bloccandoli con una coppia di viti che attraversano i fianchi
Uno zoccolo superiore tagliato a misura dello spazio tra moduli e soffitto completa l’aspetto dell’insieme.

Rinnovare il top della cucina

Ogni singolo modulo, una volta montato, va appoggiato sul basamento secondo lo schema prestabilito, senza effettuare il fissaggio definitivo.
Quando le basi sono competamente predisposte si passa al fissaggio del basamento, con viti che attraversano il fondo, e al fissaggio laterale, attraversando i fianchi con una vite per parte. In questa fase i moduli vanno tenuti uniti e allineati con alcuni morsetti.
La lavastoviglie non appoggia sul basamento, ma a terra: l’altezza è già calibrata per essere uguale a quella dei moduli rialzati.
Prima di montare i top bisogna far aprire le sedi per il lavello e per gli elementi di cottura, una lastra di pietra e un piano a induzione.
Il lato della penisola di cottura rivolto all’esterno si riveste con pannelli nello stesso colore delle ante, incollati ai moduli e avvitati dall’interno di questi.

Completare il lavoro

Prima di montare il lavello si contorna il foro con nastro di carta applicato a poca distanza dai bordi del foro stesso, quanto basta per stendere un cordone di silicone senza sporcare il top. Si preme il lavello in sede, si ripulisce l’eccesso di silicone e si rimuove il nastro.
I piani di cottura si inseriscono nelle loro sedi e si effettua il bloccaggio al piano con i sistemi forniti: il collegamento elettrico va affidato a un elettricista (un impianto elettrico fai da te è possibile progettarlo ma poi occorre farlo certificare da figura competente).
Si può procedere al completamento dei moduli con gli elementi di chiusura via via necessari, ossia ante con diversi sistemi di apertura e cassetti che scorrono su guide da fissare all’interno dei moduli in sedi predisposte.
I nuovi pensili sono chiusi da ante con apertura a ribalta verso l’alto e vengono resi più funzionali con l’installazione di luci al neon fissate sotto la base. Per nascondere la loro presenza si realizza una zoccolatura con liste di legno nella stessa finitura delle ante che si avvitano alla base dall’interno dei pensili.
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Ristrutturare cucina prezzi

Ma quanto costa una cucina da ristrutturare? La trasformazione delle cucine da rifare può ridursi alla sostituzione delle ante (le dimensioni sono standardizzate) e dei piani di lavoro, acquistando nuovi pensili e qualche elemento per rendere più funzionale la zona del frigorifero e dei forni. Così abbassiamo il costo cucina.

Il risultato che si ottiene è sorprendente: a fine lavoro di rinnovamento cucina, l’ambiente si presenta completamente rinnovato e ben organizzato con una spesa contenuta, specialmente se si è in grado di acquistare solo i componenti e procedere in proprio al montaggio.

Bisogna avere l’accortezza di procurarsi tutto il necessario (ante, moduli, piani nuovi, pannelli di rivestimento ecc) prima di iniziare lo smontaggio, per non avere “tempi morti”: già così il lavoro comporta l’impossibilità di utilizzare la cucina per diversi giorni.

L’ideale è disporre di una zona cottura di fortuna per il tempo necessario a effettuare la ristrutturazione cucina, oppure affrontarla nella stagione estiva sfruttando la possibilità di cucinare all’aperto. Meno conveniente, ma comunque fattibile, è procedere per settori, ossia garantirsi la possibilità di cucinare mentre si procede alla rimozione dei pensili e alla loro sostituzione (previa tinteggiatura delle pareti), alla modifica della zona frigo-forni, per poi intervenire sulle basi della zona lavello e concludere con la penisola di cottura.     

Ovviamente i prezzi si contengono di molto se dobbiamo ristrutturare cucina piccola.     

 

2 Commenti

  1. la sostituzione della cucina vecchia con una nuova implica il rilievo delle piastrelle sulla parete di fondo, la conoscenza della giusta posizione del foro per il fumo della stufa a legna ed inoltre il posizionamento dei scarichi del lavello. Si devono conoscere anche le distanze per il tubo del gas combustibile. Eventuali disposizioni dei pensili e cassetti sono vincolate anche dall’ inserimento di elettrodomestici ad incasso. Importante è la scelta del materiale adatto per il piano di lavoro della cucina.

  2. va ricordato che bisogna fare attenzione all’ impianto elettrico per l’ illuminazione dei fornelli e della cappa. Se necessario si sposta la posizione. Se verrà posizionata una nuova stufa a legna bisogna controllare il camino ed in particolare il tubo che convoglia i fumi all’esterno sulla canna fumaria per un corretto tiraggio.

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