Impianto a vista

impianto a vista

Abbandonati nel residenziale a favore degli impianti elettrici sottotraccia, che garantivano maggior sicurezza e lasciavano a vista solo i comandi, l’impianto a vista torna di moda nelle ristrutturazioni, sia negli ambienti moderni sia quando serve preservare l’identità storica di alcune costruzioni

Dal dopoguerra in poi, in edilizia, gli impianti elettrici hanno iniziato a essere realizzati sottotraccia per maggior sicurezza e miglioramento estetico degli spazi, ma le medaglie hanno sembre due facce. Infatti, modificare gli impianti o intervenire su di essi è diventato più complesso e oneroso, tanto più oggi che le soluzioni progettuali sono sempre meno “definitive” e la ristrutturazione è un fenomeno che si verifica con maggior frequenza, se la si intende come ampliamento o parziale trasformazione delle abitazioni.

C’è anche da considerare che l’impianto a vista ha continuato a essere perfezionato e migliorato, anche nell’aspetto, per soddisfare le richieste di funzionalità ed estetica nelle applicazioni fuori dal residenziale (uffici, negozi, locali secondari); questi aspetti, associati alla facilità di realizzazione, hanno spalancato le porte anche all’installazione in spazi abitativi, specialmente ove sussistono vincoli architettonici che non consentono interventi invasivi, per esempio in presenza di muri di pietra o mattoni facciavista. Il vecchio impianto sottotraccia non dev’essere smantellato, il nuovo si realizza in superficie senza scanalare, mettere guaine e cavi, richiudere.

Questo ha incrementato lo sviluppo di una gamma di prodotti di elevata qualità che può soddisfare qualsiasi scelta di stile, compresa la riproposizione della componentistica in porcellana o bachelite stile anni ‘30 e di tutti gli accessori per realizzare un impianto a vista in stile retrò che non ha nulla da invidiare, in quanto a sicurezza e certificazioni, a un impianto sottotraccia dei giorni nostri. Questi prodotti stanno diventando molto ambiti nelle ristrutturazioni di abitazioni rurali o storiche, nei rustici, ma anche nelle rivisitazioni di vecchi insediamenti industriali da trasformare in loft esclusivi. Scopri la sezione “elettricità” su Bricoportale, il portale italiano del fai da te

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A partire dalla scelta dei comandi, per forma e decorazione, si hanno a disposizione tutti i componenti con finitura coordinata per scegliere liberamente il percorso da seguire e la disposizione di interruttori e prese di vario tipo, singoli, doppi o tripli. La scelta dei tubi e, di conseguenza, dei raccordi, varia in funzione alla priorità della linea, quindi al diametro e al numero dei conduttori necessari per sviluppare l’impianto: in questo caso, la linea principale di distribuzione utilizza tubi Ø 25 mm, che si riducono a Ø 20 mm per le derivazioni che servono interruttori e prese o a Ø 16 mm se portano corrente a semplici interruttori. Va detto che questi prodotti sono di fascia alta e hanno un costo mediamente elevato: gran parte di quello che si risparmia come lavoro di muratura dev’essere speso per acquistare il materiale.

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Vari tipi di interruttori

La stessa forma e struttura degli interruttori rotativi ceramici è proposta con differenti linee estetiche: l’involucro può essere di porcellana bianca, neutra o con vari decori, mentre il comando vero e proprio può avere forme diverse e finitura di porcellana, legno antico, legno miele o bronzo. La serie Garby racchiude un ricco assortimento di interruttori rotativi o a pulsante e prese (anche telefoniche o SAT), coordinati e predisposti per il montaggio su maschere o rosette di legno, anche queste in tonalità coordinate, a una o più posizioni. Fontini

Questi interruttori, in versione nera, sono ancora prodotti da alcune aziende in bachelite, come quelli originali d’epoca; fino agli anni ‘60 la bachelite era apprezzata per la sua eccezionale durezza e per le ottime capacità isolanti, fu poi soppiantata dai polimeri plastici.

Tubi bruniti per l’impianto a vista

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L’uniformità cromatica dell’impianto a vista è garantita dall’utilizzo di canaline tubolari metalliche di diverso diametro che sono rifinite in una tonalità bronzea; nella stessa finitura ci sono anche gli elementi di prolungamento lineari, quelli di derivazione a T e le curve a vario raggio, oltre ai collarini per tassellare la linea a parete. Naturalmente le maschere di supporto degli interruttori presentano un collare d’ingresso per la canalina, in posizione centrale o laterale. Fontini

L’impianto a treccia

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Affinché l’impianto a vista ricalchi fedelmente quelli di un secolo fa si possono utilizzare i conduttori a treccia, lungo i quali vanno installati gli appositi “isolatori” di ceramica.

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Nonostante l’aspetto vissuto, i materiali e gli accorgimenti che caratterizzano questi impianti fanno sì che risultino totalmente sicuri e a norma di legge; anche i punti luce possono essere scelti con gli stili dell’epoca, applique e sospensioni vengono proposti con le classiche forme a fiore o a cappello. Aldo Bernardi

Acciaio vintage

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L’impianto completamente a vista con canaline in acciaio dona agli ambienti una nota hi-tech anni ‘60 e caratterizza non solo gli spazi marcatamente moderni, ma anche quelli “ibridi” che costituiscono la tendenza del momento, ovvero quella di far convivere complementi d’arredo retrò con soluzioni e materiali spiccatamente contemporanei. Le scatole elettriche si presentano con una finitura in nichel satinato e possono ospitare i componenti ceramici completati con comandi che ripropongono i sistemi del passato, ma si avvalgono della lucentezza della cromatura. Fontini (I prodotti Fontini sono distribuiti in Italia da Xentia – viale Pavia – Lodi Tel. 0371 35204 – info@xentia.it)

Canaline classiche

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Anche gli impianti a vista normalmente utilizzati negli uffici o nei locali commerciali possono rappresentare una soluzione economica e rapida per la realizzazione di un impianto domestico, specialmente se si tratta di una seconda casa: le loro forme, la possibilità di scegliere colori diversi, anche con finiture metallizzate, la flessibilità nel sistema di montaggio dei componenti in prossimità del pavimento o del soffitto con derivazioni verticali costituiscono un sistema moderno e versatile, dove qualsiasi tipo di modifica o integrazione futura è facilmente realizzabile senza disagi. Il materiale plastico (o di alluminio) si può sezionare a misura con un seghetto, i componenti si fissano con clip a scatto e viti nelle posizioni più opportune, ci sono elementi di collegamento e rifinitura per angoli, spigoli e derivazioni; i comandi e le placche sono identici a quelli per le scatole a incasso, proposti nella stessa varietà stilistica e cromatica. BTicino

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10 Commenti

  1. […] Sia l’impianto idraulico, sia quello elettrico sono stati realizzati ex-novo, senza trascurare le certificazioni a norma di legge. Non volendo intervenire pesantemente sulla muratura, la distribuzione di entrambi è avvenuta esternamente, con fissaggio a parete sia delle tubazioni, sia dei cablaggi elettrici, questi ultimi garantiti da fili intrecciati in tessuto setoso di colore abbinato ai decori di ogni ambiente, fermacavo e interruttori in ceramica bianca. Coordinati anche i radiatori in stile Liberty, anch’essi verniciati riprendendo le tonalità dei decori della stanza. (Approfondimento impianti fuori traccia) […]

  2. Da pochissimo mi è stato realizzato un impianto a vista con ceramica linea Europa …sono rimasta profondamente delusa in quanto seppur io abbia speso molti soldi non è stato realizzato a regola d’arte.Cosa posso fare e come si può rimediare? Pur avendo manifestato il mio disappunto sulla modalità di realizzazione e di installazione dell’impianto il tecnico non ha voluto variare il suo operato a mio piacimento. Mi ritrovo con un lavoro pessimo e costretta a pagare almeno l’anticipo come da contratto. Come posso rivale mi è a chi posso rivolgermi?

    • Il fatto che tu stessa citi il contratto, se questo è stipulato chiaramente, ti tutela in caso di inadempienze da parte del tecnico su quanto pattuito al momento della sua stipula. In base a questo, lui deve compilare uno schema di impianto sulla base delle indicazioni fornite da te o dal progettista: nei dettagli devono essere evidenziati i percorsi e il posizionamento dei terminali (interruttori, prese ecc). Se la realizzazione non è conforme a quanto prestabilito (a regola d’arte e nel rispetto delle normative) puoi impugnare il contratto e, salvo diversi accordi scritti e controfirmati dalle parti, il pagamento dovrebbe essere sospeso fino a risoluzione del malfatto.

      • Non è stato trascritto nessun percorso e nessun posizionamento dei terminali nel contratto, ma è stato specificato a voce che doveva riposizionare tutto come era in precedenza,senza alcuna variazione.Inoltre ha posto il quadro elettrico vicino alla caldaia e a vista invece che dietro la porta e lee trecce tripolari sono posizionate su un muro vecchio e umido ,invece che su altro muro frontale asciutto e in ottime condizioni

  3. Buona sera
    Abbiamo realizzato un capannone industriale nuovo. Nella parte uffici, dove normalmente si trovano prese elettriche e telefoniche/internet, non abbiamo realizzato cavidotti. Vorremmo avere soluzioni di canalette multifilari per realizzare a parete gli impianti necessari
    Grazie
    Saluti
    g. Tomassi

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