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In bagno, vasca o doccia?

Vasca o doccia

In fase di ristrutturazione del bagno bisogna decidere se installare vasca o doccia; nei limiti del possibile si cerca di evitare la scelta. La doccia è più pratica, veloce e può fare risparmiare acqua, ma per un relax totale è molto meglio immergersi in una vasca piena di schiuma profumata

La maggior parte degli Italiani sembra non avere dubbi e, dovendo scegliere tra vasca o doccia, vota a favore della doccia. Al di là del maggior ingombro costituito dalla vasca, se si considera un bagno unico relativamente spazioso, c’è il fatto che la doccia è più pratica, sia come pulizia che come utilizzo, soprattutto da parte di anziani e bambini; la soluzione con piatti doccia filo pavimento evita dislivelli e lascia una maggior libertà di movimento quando non è in uso, in più, con i ritmi frenetici della vita di oggi, concedersi un’immersione prolungata in una vasca piena d’acqua arricchita con essenze è diventato un lusso.

Tuttavia, nelle nostre case è cresciuta la necessità di disporre, quando possibile, di due bagni: se entrambi i coniugi lavorano ed i bambini vanno a scuola, il locale serve contemporaneamente a più persone che si preparano ad uscire, un bagno in più evita turni e risvegli anticipati. E allora in uno dei due la vasca ci vuole.

La doccia tonifica, la vasca rilassa e lo fa anche fuori dal bagno, a centro stanza, ai piedi del letto; non è più un semplice contenitore di acqua e schiuma, ma un complemento da esporre, con rubinetterie a bordo o a pavimento che ne esaltano il ruolo. Idromassaggio e cromoterapia sono possibili ormai anche con le colonne attrezzate per doccia, ma in questo caso sembra più un compromesso: in piedi o seduti, piuttosto che sdraiati, non è la stessa cosa.

Spazi ristretti: meglio la doccia

Scegliere il piatto doccia

Doccia con piatto

I piatti doccia si sono molto trasformati in questi ultimi anni: prima si trattava di un bacino delimitato da bordi esterni piuttosto alti, la cui sopraelevazione era dettata anche da motivi di sifonaggio. Oggi per garantire uno scarico efficace basta un’altezza ridotta, per cui anche il dislivello rispetto al pavimento è molto inferiore. Il gradino sparisce del tutto con i piatti doccia “flat”, ovvero concepiti per l’installazione a filo del rivestimento circostante. La soluzione si colloca a metà strada tra il piatto doccia tradizionale e la doccia senza piatto, una possibilità interessante se si vuole intendere il piatto come complemento d’arredo del bagno (ce ne sono con disegni e rilievi veramente belli), ma al tempo stesso si vuole disporre di uno spazio senza ostacoli. Ceramiche o acriliche, le basi lisce ed apparentemente scivolose presentano talvolta lavorazioni superficiali invisibili, ma percettibili al tatto, che le rendono sicure senza ricorrere a tappetini o simili.

Lo scarico della doccia

Ogni sanitario da collegare alla tubazione di scarico necessita di un sifone, un tratto di tubo a collo d’oca nel quale ristagna una minima quantità d’acqua che fa da “tappo” ed evita la risalita di odori. Nel caso della doccia, lo spazio già esiguo in altezza si è ridotto ulteriormente con l’affermarsi delle docce a filo pavimento, per cui sono nati sistemi efficaci anche per altezze di soli 50 mm, da annegare nel massetto. Oltre alle classiche pilette di tipo sifoide, con curve dolci, si utilizzano sempre di più le caditoie, in grado di smaltire una gran quantità di acqua senza ristagni, installabili al centro o lateralmente; quest’ultima possibilità può essere eseguita anche alla base della parete piuttosto che a pavimento.

Vasca da bagno per un relax totale

Quanto a sensazione di benessere la vasca non teme confronti: corpo e mente possono abbandonarsi completamente ad un’atmosfera selezionabile in grado di soddisfare tutti e cinque i sensi

Ogni essere umano inizia la propria esistenza immerso nel liquido ed in un ambiente protetto: forse esiste una memoria biologica delle sensazioni percepite in quel contesto, sta di fatto che quando possiamo ricreare artificialmente una situazione simile ritroviamo il piacere e la tranquillità interiore.

Da strumento per l’igiene personale, la vasca è diventata un ambiente che permette di scaricare le tensioni della giornata sdraiati nell’acqua, piacevolmente mossa da bolle d’aria che ci massaggiano mentre ascoltiamo musica. Non è facile trovare il tempo di concedersi una pausa ristoratrice di questo tipo quotidianamente, ma ogni tanto ci vuole e, nei limiti del possibile, è un’opzione che va considerata.

Mentre la doccia, per attrezzata che sia, è comunque ristretta in uno spazio, per esaltare il senso di relax assicurato dalla vasca è importante prestare attenzione anche al contesto nel quale viene inserita: forme e colori degli arredi, luci modulabili come intensità e colore, perfino la scelta della rubinetteria contribuisce a contornarci da piacevolezze visive e tattili che aiutano a volersi bene, oltre che… a lavarsi.

Vasca addossata alle pareti
Doppio scarico

La vasca ha il fondo sopraelevato rispetto al pavimento, pertanto si riesce con facilità ad avere un buon sifonaggio ed a rispettare la pendenza della tubazione di scarico. Il tutto viene poi nascosto con il rivestimento esterno, fornito dal produttore o realizzato con muratura o sistemi a secco. Dal rivestimento viene nascosto anche il tubo che collega il foro del troppopieno, situato in prossimità del bordo superiore ed in linea con quello di scarico, al sifone. Il rivestimento a pannelli, come per le vasche idromassaggio, lascia la possibilità di ispezionare i collegamenti, ma se la vasca va murata questi collegamenti vanno effettuati con ancora più attenzione.

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