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Il cappotto esterno è l’unico modo per isolare le pareti perimetrali ed eliminare tutti i ponti termici, ma i pannelli devono formare un rivestimento senza interruzioni
Isolare i muri perimetrali intervenendo con un cappotto esterno è senza dubbio la soluzione che garantisce i migliori risultati di comfort e contenimento delle spese di gestione: il gradiente termico migliora in quanto il calore assorbito viene rilasciato gradualmente al calare della temperatura.
Un sistema completo
Il cappotto esterno è un vero e proprio sistema che si ottiene con l’utilizzo in successione di diversi prodotti per posare un rivestimento isolante in grado di “dissociare” l’escursione termica delle pareti di casa, evitando formazioni di condensa.
In sintesi il cappotto esterno si realizza in tre fasi
- la posa dei pannelli isolanti
- la rasatura della superficie
- l’applicazione del rivestimento finale
Alcuni problemi preesistenti vanno risolti prima di affrontare il lavoro, come eventuali risalite di umidità dalle fondazioni e sottofondi non planari o poco consistenti; se possibile, è bene prevedere a monte gli attacchi per eventuali pensiline o tende da sole in modo da inserirli nella muratura con i necessari prolungamenti e concepiti per non formare ponti termici.
Un sistema di prodotti compatibili
Sulla muratura si applicano i pannelli isolanti tramite malta collante e fissaggio meccanico con tasselli, si esegue la rasatura con inserimento di rete d’armatura e si conclude con il rivestimento murale (inclusi primer e pittura se occorre). Röfix Light è un sistema di isolamento termico leggero in EPS con elevata resistenza della superficie, resistente all’urto, ottimo potere isolante (0,031-0,036 W/mK). Röfix
L’esecuzione dei lavori per realizzare un cappotto esterno
Il lavoro parte dal basso: si applicano i profili di partenza in modo da lasciare uno zoccolo che preservi il rivestimento dagli urti, poi i pannelli vanno incollati a file sfalsate alla muratura senza soluzioni di continuità, rivestendo anche le imbotti delle finestre: colmare eventuali fessure con una cazzuolata di malta equivale a ottenere ponti termici quando lo scopo dell’intervento è quello di eliminarli.
Per stabilizzare i pannelli si utilizzano speciali tasselli, il cui corpo è strutturato in modo da conficcarsi nel sottofondo senza dar luogo a ponti termici. La rasatura si esegue in due mani con l’annegamento di una rete di rinforzo nella malta mentre tutti gli spigoli vanno protetti con speciali rinforzi.
Tipologia e spessore dell’isolante da utilizzare dipendono molto dalla zona climatica, dall’esposizione dell’edificio, dallo spessore e dalla natura delle murature. A ciascun tipo di isolante sono dedicati collanti, primer, malte e finiture in grado di garantire le migliori prestazioni del rivestimento; l’intonaco finale deve possedere elasticità alle sollecitazioni meccaniche, per preservare il rivestimento, e buona permeabilità al vapore acqueo.
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