Decidi tu. Ristrutturare è più semplice!

Per apportare modifiche alle abitazioni sono state semplificate alcune procedure e anche gli oneri hanno subito un bel taglio, ma sarà più facile per tutti?

[dropcap]L[/dropcap]a legge Sblocca Italia ha introdotto una serie di semplificazioni per chi ha intenzione di ristrutturare casa: sia per quanto riguarda l’aspetto burocratico (procedure e comunicazioni), sia per quello economico (esborsi dei cittadini per gli oneri). Per chi se lo fosse perso, dal 21 gennaio il Governo ha dato il via alla diffusione di uno spot attraverso la radio e la televisione pubbliche al grido di “è casa tua, decidi tu” nel quale vengono elencate le novità introdotte per rendere più fluide le procedure quando si tratta di affrontare una ristrutturazione, anche se l’intervento consiste nel frazionare un’unità abitativa grande in due più piccole o, viceversa, collegare due unità adiacenti. L’importante è che la volumetria complessiva non subisca variazioni e che non si intervenga sulla struttura dell’edificio. I dettagli si trovano sul sito “www.casa.governo.it”.

Ecco in sintesi quali sono le novità in tutti questi casi:

  • viene meno l’obbligo del permesso a costruire finora necessario ed è sufficiente comunicare al comune l’inizio dei lavori, si può cominciare subito; quando saranno terminati;
  • nello stesso modo si potrà comunicare la fine lavori;
  • non si pagano più i contributi di costruzione per accorpamento o frazionamento, gli oneri sono dovuti solo se aumenta la superficie calpestabile in modo tale da generare una maggiore erogazione di servizi da parte del comune (forniture di acqua, reti fognarie ecc);
  • all’accatastamento ci pensa il comune stesso, inoltrando la documentazione agli uffici competenti dell’Agenzia delle Entrate, pratica anche questa finora a carico del cittadino.

La giovialità della speaker (le donne sono sempre più convincenti) nell’annunciare il lieto evento fa pensare che finalmente gli italiani intenzionati, nonostante la recessione, a investire nella ristrutturazione, debbano accollarsi un bel po’ di ansie e di oneri in meno, e probabilmente è vero; ma ci permettiamo, visti i precedenti, di essere un po’ perplessi sul fatto che la “semplificazione” iniziale si mantenga fino alla fine del processo, anche se ci auguriamo sia effettivamente così. I comuni avranno un compito in più (e non da poco) da assolvere a stretto contatto con l’Agenzia delle Entrate, con la quale non c’è mai stato granché dialogo; il catasto è noto come una sorta di “buco nero” già in arretrato con gli aggiornamenti che riceve, tuttavia, con procedure standardizzate, figuriamoci se si cambia sistema cosa può accadere. Per non parlare dei professionisti, che sono andati ben oltre il manifestare semplici perplessità. Chi si propone di affrontare una ristrutturazione è scontato che possa seguire un iter più semplice, ma è altrettanto probabile che nella fase finale si trovi davanti il solito, invalicabile, muro di gomma.

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