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Nel quartier generale di Wielogłowy, l’azienda polacca ha svelato la sua visione per l’accesso domestico del futuro, in un evento che ha unito analisi di mercato, dimostrazioni tecniche e riflessioni sull’interazione tra uomo e tecnologia. Al centro, una risposta concreta alla crescente domanda di protezione: il pacchetto antieffrazione RC2.
Si è svolta lo scorso 16 settembre, presso la sede centrale di Wiśniowski in Polonia, una giornata di confronto e presentazione dedicata a definire i nuovi paradigmi del settore delle chiusure per l’edilizia. Un appuntamento che ha radunato stampa specializzata, architetti e progettisti per un’analisi approfondita delle sfide attuali, dalla sicurezza domestica all’integrazione smart, delineando le soluzioni tecnologiche che l’azienda ha messo a punto.
L’evento si è aperto con una panoramica del mercato, affidata ad Andreas Schmidt dell’istituto ift Rosenheim, uno dei più autorevoli enti di certificazione europei. Il suo intervento, “Europe’s burglary challenge”, ha tracciato un quadro preciso e a tratti preoccupante: dopo un calo significativo registrato fino al 2021, complice anche il periodo pandemico, i furti con scasso nel territorio dell’Unione Europea hanno ripreso a crescere. I dati mostrano un incremento del 4,2% nel 2023 rispetto all’anno precedente e un balzo del 23,5% rispetto al minimo storico del 2021.

Questa tendenza si riflette in una percezione di insicurezza diffusa. Un’indagine Eurostat rivela che il 10% della popolazione UE lamenta problemi di criminalità o vandalismo nel proprio quartiere. Per l’Italia, i dati sono ancora più specifici. Secondo un’analisi Censis del 2024, il furto in abitazione è il reato che spaventa maggiormente il 48% degli italiani. Le statistiche nazionali evidenziano province particolarmente colpite, come Pisa (48,1 furti ogni 10.000 residenti) e Firenze (43,3), e altre con incrementi allarmanti, come Trieste (+57,5%).
La prova di forza: antieffrazione messa alla prova
Di fronte a questi numeri, la risposta di Wiśniowski non si è limitata a una presentazione teorica. Il focus si è spostato nell’area EXPO, dove Jakub Lesniak, product training manager, ha introdotto il pacchetto Antieffrazione RC2. Non una semplice dichiarazione, ma una prova di forza: è stata simulata dal vivo una tentata effrazione su un portone da garage sezionale.
Il risultato ha confermato quanto dichiarato dalla certificazione IFT Rosenheim: il portone ha resistito al tentativo di scasso per un tempo superiore ai tre minuti. Un lasso di tempo che, secondo le statistiche, è cruciale: il 90% dei ladri desiste se non riesce a entrare entro i primi due minuti. Il pacchetto RC2 non è un singolo accorgimento, ma un sistema integrato: bloccaggio multipunto, protezione anti-sollevamento, cerniere e cavi in acciaio rinforzati agiscono in sinergia per creare una barriera fisica efficace.

Dalla sicurezza fisica all’intelligenza connessa
La protezione, tuttavia, non è più solo una questione meccanica. Wiesław Noga, product manager per l’automazione, ha illustrato come la tecnologia smart diventi un alleato fondamentale della sicurezza e della comodità. Il mercato italiano delle smart home è in piena espansione, con una stima di crescita che punta a 4,14 miliardi di dollari entro il 2030.
In questo scenario si inserisce il sistema CONNECTED di Wiśniowski, che trasforma il portone in un dispositivo intelligente nativo, senza la necessità di moduli o gateway aggiuntivi. L’installazione è ridotta a tre semplici passaggi: scansione di un codice QR, download dell’app e configurazione. Lo smartphone diventa la chiave digitale per gestire non solo il garage, ma anche cancelli, portoncini e altri accessi della casa.

Le funzionalità presentate vanno oltre la semplice apertura a distanza. Si parla di gestione di accessi temporizzati, ideali per collaboratori domestici o per proprietà destinate ad affitti brevi; di una funzione di microventilazione che, inclinando il pannello superiore, permette il ricircolo d’aria senza compromettere la sicurezza; di una cronologia completa delle attività e di notifiche push in caso di aperture non autorizzate. La casa diventa così un ecosistema connesso, gestibile e monitorabile in ogni momento.
Dietro il prodotto: la fabbrica e la visione
La giornata è stata anche un’occasione per entrare nel cuore pulsante dell’azienda. La visita allo stabilimento produttivo ha rivelato un’organizzazione che appartiene a pieno titolo all’Industria 4.0. Con oltre 2.200 dipendenti e una capacità produttiva che supera le 500 unità giornaliere, Wiśniowski ha mostrato linee di produzione quasi interamente automatizzate, dove la precisione algoritmica garantisce standard qualitativi costanti.


Questa realtà industriale affonda le radici nella visione del suo fondatore, Andrzej Wiśniowski. Una storia imprenditoriale iniziata nel 1989 in un garage, con la costruzione del primo portone automatico, e cresciuta fino a diventare un player di livello mondiale, con esportazioni in 35 paesi, incluse installazioni estreme come quelle nella stazione polare di Spitsbergen, progettate per resistere agli orsi polari.

L’intervento conclusivo di Roman Kawszynski, “AI can’t replace You”, ha chiuso il cerchio, spostando l’attenzione dal prodotto alla persona. Un “power speech” che ha esplorato il valore insostituibile dell’intuito, della creatività e della visione umana in un’era dominata dagli algoritmi. Un messaggio che risuona con la filosofia di un’azienda che, pur avendo abbracciato la più spinta automazione, continua a fondare il proprio successo sulla passione e sulla capacità di anticipare le esigenze delle persone.





