Contemplare il paradiso con l’inferno alle spalle

Un appartamento di 140 m2 nei pressi della solfatara di Pozzuoli, con vista sull’arcipelago campano, si presenta con un’ampia zona giorno in cui i passaggi e le funzionalità sono scanditi da una struttura polivalente

L’edificio degli anni ’60 di cui fa parte questa abitazione sorge in un luogo abbastanza particolare: la Solfatara di Pozzuoli (NA), l’unico vulcano attivo tra i quaranta presenti nei Campi Flegrei. La zona è circondata da una natura lussureggiante e l’appartamento, nonostante si trovi al primo piano, dal living gode di una bellissima vista sul centro storico di Pozzuoli e, guardando oltre, su Capo Miseno e le isole Procida e Ischia.

La ristrutturazione è stata integrale, ma per ciò che riguarda la zona notte e i locali di servizio si è trattato soltanto di un rinnovamento che non ha comportato interventi sostanziali sulle strutture e sulla precedente destinazione dei locali. Il progetto si è concentrato invece sulla riorganizzazione degli spazi conviviali, prima separati da tramezze secondo i canoni dell’epoca di costruzione, ricavando un unico grande ambiente che racchiude ingresso, salotto, zona pranzo e cucina a seguito dell’abbattimento di tutte le partizioni non essenziali.

L’unico elemento divisorio, che è anche il punto di forza del progetto, è costituito da una parete attrezzata a tutta larghezza, un’opera di falegnameria progettata appositamente che incorpora due portali attraverso i quali dal salotto si può accedere alla zona pranzo o alla cucina, ma che all’occorrenza è possibile chiudere tramite pannellature scorrevoli; oltre a rendere disponibili vani di contenimento chiusi da ante e a giorno, supporta lo schermo TV dal lato del soggiorno e avvolge, nascondendoli alla vista, travi e pilastri inalienabili.

Per contenere la produzione di macerie e i costi di smaltimento, gli impianti sono stati rifatti praticando le scanalature nel pavimento esistente per poi sovrapporre quello nuovo, opzione possibile anche in virtù degli infissi che presentavano una soglia sufficientemente alta da tollerare il rialzo del pavimento senza opere accessorie. è stato necessario rifilare solo il portoncino d’ingresso, con un semplice intervento di falegnameria sul posto.

La ristrutturazione si è svolta in tempi rapidi: soli cinque mesi di cantiere per riconsegnare le chiavi ai proprietari, incluso il lavoro dei falegnami che in una settimana hanno montato gli arredi realizzati su commissione.

Prima
Dopo

A seguito delle demolizioni è venuto meno anche il corridoio che si sviluppava in profondità formando un’area di disimpegno antistante la zona notte, i cui accessi sono stati in parte ridisegnati. Contestualmente, per scelta dei proprietari, è stato eliminato un ingresso secondario dal giardino posto sullo stesso livello e collegato al piano strada, dove c’è l’ingresso principale dell’edificio, da una scalinata: nell’insieme, ciò ha consentito di avere uno spazio maggiore da destinare alla cucina, riportata a una pianta più regolare, e di disporre in linea basi e pensili a lato della finestra.

Con l’eliminazione delle tramezze, sono inevitabilmente emersi i dislivelli dei soffitti tra una stanza e l’altra: è stato perciò necessario realizzare un controsoffitto di circa 5 cm spessore complessivo (sottostruttura + lastre) in tutta la zona giorno, al solo scopo di uniformare le superfici.

Il tavolo da pranzo Artistico di Bontempi, estensibile, con piano in cristallo antigraffio opaco e struttura in metallo laccato, contornato dalle sedie Eames di Vitra, è posto davanti alla portafinestra prospicente il balcone, da cui si può contemplare il suggestivo panorama. La zona è illuminata dalla sospensione Le Soleil di Foscarini. La tonalità della laccatura applicata sulla parete attrezzata è in diverse sfumature e si ispira ai colori del paesaggio circostante: su questo lato i vani di contenimento sono concentrati principalmente nella parte centrale, gli altri pannelli sono in gran parte fissi.

Ingresso e soggiorno

Davanti all’ingresso, che si apre sul salotto, è stato posto un mobile su misura che appare d’acchito come una naturale prosecuzione della parete contenitiva, oltre la quale lo sguardo può spaziare in profondità fino alla finestra della cucina sul fronte opposto. I due passaggi, di larghezza differente, possono essere chiusi all’occorrenza tramite pannelli in vetro satinato che scorrono in sovrapposizione, per limitare al minimo l’ingombro all’interno della struttura quando vengono aperti, a vantaggio dello spazio di stoccaggio all’interno di essa.

Nella parte centrale il divisorio offre supporto allo schermo TV; oltre ai vani a giorno, altri vani di stoccaggio sono presenti nel piano inferiore, chiusi da ante con apertura e chiusura a pressione (push & pull). Al centro del soffitto, la plafoniera asimmetrica Bahia di Foscarini in policarbonato illumina efficacemente lo spazio grazie alle dimensioni generose (76×70 cm) e a una sorgente a led da 43 W.

La cucina con l’isola

Anche la cucina è realizzata su misura in falegnameria, con finitura laccata e impiallacciature in rovere chiaro; sulla parete di fondo, il top, lo schienale e i fianchi delle colonne che definiscono la nicchia sono rivestiti in Silestone, materiale composito a base di quarzo (94%) scelto con un effetto che riproduce il marmo Calacatta utilizzato per pavimentare la zona cucina, in contrasto con il parquet rovere chiaro posato nel resto dell’ambiente. I pensili all’interno della nicchia hanno profondità ridotta rispetto alla cornice e sopra di essi è collocata una fascia trasparente che nasconde una fonte luminosa a led.

Per una migliore integrazione nella struttura, il forno è stato scelto con il frontale in tonalità bianca anziché in finitura acciaio. L’isola è illuminata da tre sospensioni Aplomb di Foscarini con finitura cemento in tonalità rosso pompeiano; dietro il piano cottura a gas a 5 fuochi è stata installata una cappa a scomparsa di Elica in versione filtrante, perciò senza sistema di evacuazione dei fumi.

Progetto:
IN-NOVA Studio
Arch. Marcello Ferrara
Arch. Martina Russo
Arch. Riccardo Teo

Fotografie:
Carlo Oriente

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