Liberty fuori, eclettica dentro

Dopo il consolidamento e il risanamento conservativo dell’esterno, tre dei quattro livelli su cui si sviluppa una palazzina liberty edificata nel 1923 sono stati unificati per diventare un’abitazione lussuosa e smart

Osservare questo villino dall’esterno equivale a fare un salto all’indietro di cent’anni, lo si vede come verosimilmente poteva apparire all’epoca della sua costruzione. Non si può certo immaginare che al suo interno si nasconda una casa moderna, tecnologica, completa di tutti i comfort, per la quale quasi tutto è stato realizzato su progetto. L’edificio, che si trova a Roma sul colle del Gianicolo, era composto da un seminterrato e tre livelli fuori terra, tutti corrispondenti a singole unità abitative: il proprietario dell’appartamento al primo piano ha acquistato anche quelli al piano seminterrato e al piano rialzato, inclusa tutta l’area esterna, con lo scopo di ottenere un’unica abitazione su tre livelli. Il secondo piano è rimasto di altra proprietà.

L’intervento ha previsto, in una prima fase, il restauro e il risanamento dell’esterno, effettuando lavori di drenaggio, deumidificazione e di tutte le nuove opere. A questo ha fatto seguito l’unificazione dei tre livelli, i cui lavori hanno previsto lo sventramento di un’intera ala della palazzina.

Per migliorare l’abitabilità del piano seminterrato, sono stati eseguiti massicci lavori sulle fondamenta per poterne abbassare il piano di imposta all’interno del perimetro murario. In concomitanza, è stato eseguito l’adeguamento sismico e statico dell’intero edificio.

Al seminterrato coesistono: sala polivalente home theater, area fitness-benessere (palestra e sauna), lavanderia-stireria, cucinotto, bagno e locale tecnico. Il piano rialzato è dedicato alla zona giorno ed è ripartito in area conversazione, area lettura-relax con camino, zona pranzo, cucina e bagno di servizio. Al primo piano troviamo la zona notte costituita di 4 camere, di cui una matrimoniale con bagno padronale, la camera del figlio con bagno personale e due camere per le figliole con un ulteriore bagno condiviso. Nella casa è installato un impianto domotico piuttosto evoluto che, oltre a gestire illuminazione, accessi e videocontrollo, permette di comandare le tende e anche l’apertura e chiusura degli sportelli più alti della cucina.

I tre piani sono collegati da una scala interna in acciaio inox lucido e vetro (su disegno) e un mini-ascensore che può portare fino a 3 persone, completamente occultato da pannellature laccate. La scala condominiale preesistente è stata mantenuta a servizio dell’appartamento al secondo piano e all’occorrenza potrebbe permettere di ridividere l’abitazione nelle tre unità immobiliari iniziali.

La zona conversazione è composta da un ampio divano di Cassina e due librerie disposte lungo le pareti trasversali, costituite da mensole in cristallo a forte spessore supportate da schienali a specchio, intervallate da volumi chiusi e a giorno con finitura bronzo. L’effetto dato dalle superfici a specchio, che riflettono l’ambiente, crea l’illusione che le librerie siano poste come divisorio tra due spazi, aumentando la profondità.

La parete dietro il divano è un’opera dell’artista Daniela Argenti, realizzata con foglie e ghiande di eucalipto composte su un supporto a intonaco per ottenere un effetto materico a rilievo, completato da una finitura argento-bronzo. La decorazione è bifacciale e, dal lato della scala, si estende in altezza fino alla zona notte. A parte il divano, i tavolini e il tappeto, tutto l’arredo è realizzato su disegno.

La composizione sopra la TV è un sistema di illuminazione RGB costituito da un insieme di moduli Synapse di Luceplan; le tende, domotizzate, scompaiono nel controsoffitto che, ai piani giorno e notte contiene anche il sistema radiante di riscaldamento e raffrescamento, soluzione scelta per mantenere il pavimento della zona giorno allo stesso livello del pianerottolo della scala condominiale. Tuttavia, sono stati installati anche fancoil a parete, perché in modalità raffrescamento permettono sia di controllare l’umidità ambientale sia di dare uno spunto maggiore all’accensione degli impianti in estate. Infatti, mentre in modalità riscaldamento l’impianto radiante lavora costantemente a regime, d’estate il raffrescamento viene attivato in modo discontinuo e, per via dell’inerzia termica del cartongesso, serve un certo tempo per raggiungere una temperatura ideale.

Le opere strutturali

Data l’epoca di costruzione, la struttura muraria si presentava piuttosto esigua e inadeguata alle caratteristiche richieste oggi. Appurato che le fondamenta presentavano dei plintini un po’ strani, in forma di riquadri alti 40-50 cm a sostegno dei muri portanti, si è scavato circa mezzo metro accanto a essi per poter realizzare una piastra in calcestruzzo armato e ottenere una platea continua su tutta la pianta del fabbricato, nella quale anche gli stessi muri rimanessero inglobati. I due solai dell’ala a sinistra dell’ingresso che dividevano le unità sono stati demoliti e ricostruiti con strutture metalliche e varie cerchiature, utilizzando profili a L annegati nelle murature sui quali sono state poggiate le lamiere grecate, rialzate con distanziatori per mantenere la rete elettrosaldata a una quota più alta.

Le gettate sono state fatte con cemento alleggerito per non gravare sulle strutture già poco consistenti. Sulle pareti perimetrali, dall’interno, sono state messe altre reti elettrosaldate collegate con l’esterno tramite tiranti. Per finire, non potendo realizzare un cappotto esterno, le murature perimetrali sono state placcate dall’interno con polistirene ad alta densità da 5 cm rivestito con cartongesso.

La nuova scala che attraversa i tre livelli dell’abitazione, a rampe intercalate da ballatoi, è realizzata in vetro e acciaio inox lucido ed è supportata da un setto murario di spina reso omogeneo dalla decorazione che accompagna lungo tutto il percorso. L’intenzione era quella di avere balaustre che partissero dalla prima mezza rampa al piano seminterrato e si sviluppassero fino a terzo piano senza interruzioni: tuttavia, non è stata trovata nessuna azienda in grado di produrre lastre uniche più lunghe di 5 metri, contro uno sviluppo che qui arriva a 6,5 metri. Le maestranze hanno perciò dovuto ingegnosamente far ricadere le giunzioni in punti poco visibili, in aggiunta alle non poche difficoltà nel movimentare lastre di tali dimensioni con la necessaria cautela dall’esterno fino al loro posizionamento. Inoltre, i proprietari hanno richiesto un’ulteriore personalizzazione: su tutte le pedate in vetro della nuova scala, hanno voluto che fossero serigrafate in sequenza le loro iniziali per rendere la superficie antisdrucciolo.

I cosciali montanti in acciaio grezzo, realizzati su misura e preforati per gli ancoraggi, sono stati fissati alla muratura con distanziatori; successivamente, sono stati sostituiti con i cosciali in acciaio inox definitivi e sono stati posizionati gli scalini, realizzati con 3 lastre di vetro da 10 mm incollate e temperate. Di queste, quella centrale leggermente più corta ha permesso di inserire un profilo rettangolare in acciaio inox pieno che a sua volta riportava i fori per fissare lo scalino al cosciale con viti di ancoraggio e dar vita a un sistema ad alta resistenza.

Nella zona pranzo spicca il tavolo allungabile di Naos con il piano a lastra unica in grès porcellanato effetto marmo calacatta; anche i contenitori di questa zona sono realizzati su disegno. Tutti gli ambienti giorno sono progettati come spazio fluido, ma possono essere separati tra loro tramite vetrate scorrevoli o a libro del sistema Siparium di Rimadesio.

Piano rialzato

Piano rialzato: 1. Soggiorno, 2. Zona pranzo, 3. Cucina, 4. Camino, 5. Bagno di servizio

La cucina è ricavata in un ambiente preesistente e, pur non avendo un’ampia superficie, è suddivisa in due aree ben distinte: una di lavaggio, preparazione e cottura, l’altra costituita da una parete a colonne attrezzate per lo storage e gli elettrodomestici. La composizione è stata ideata mettendo in evidenza i ricorsi orizzontali delle pannellature laccate al poliestere, con due toni di grigio; il piano dell’isola e la parete sotto i pensili sono rivestiti in Corian bianco e attorno all’isola è stato realizzato un tappeto di grès per preservare il parquet. L’apertura delle ante a portata di persona può avvenire manualmente o attraverso il sistema domotizzato, mentre quelle più alte possono essere movimentate solo per via domotica. A soffitto, per non far percepire il taglio dato dalla presenza della botola di ispezione della climatizzazione, è stato disegnato un motivo a T composto da riquadri.

Il bagno della zona giorno, a servizio anche degli ospiti, è stato ricavato in uno spazio esiguo; per questo motivo offre semplicemente un antibagno provvisto di lavabo e un WC, separato da una porta a libro per contenere gli ingombri.

Un desiderio dei proprietari era mantenere il camino nella sua posizione originaria: a tal proposito è stata studiata una soluzione che lo integrasse maggiormente nell’ambiente pranzo, includendolo in una libreria laccata a poliestere. La bocca è nascosta dietro due lastre di acciaio corten con taglio a fontana che scorrono lateralmente, andando a sovrapporsi alla libreria; la canna fumaria è rifinita in encausto di colore verde. Nel collegamento tra l’area living e la zona camino è stata posizionata una cappottiera su disegno, con struttura semicircolare laccata color tortora impreziosita con una decorazione di listelli da 15×15 mm di colore bianco. Di fronte a questa, a lato della scala, si vede la porta del bagno per gli ospiti; all’altro capo della scala, una porta identica nasconde l’ascensore interno.

Piano primo

Piano primo: 1. Camera padronale, 2. Bagno, 3. Cameretta

L’allestimento di tutte le stanze della zona notte è su disegno. Nella camera master, l’elaborata decorazione dell’armadiatura trae ispirazione dal Sacello del Museo di Castelvecchio e vuole essere un omaggio a Carlo Scarpa: è realizzata con inserti in cuoio, palissandro e due laccature nei colori crema e bianco, l’apertura delle ante avviene attraverso riquadri incassati. Per la porta d’ingresso era preferibile un’anta a tutta altezza, ma avendo di fronte, sull’altro lato del corridoio, un varco ribassato chiuso da una vetrata (in origine portava a un’altra stanza), per non incorrere in un effetto spiacevole dato dalle diverse altezze è stato fatto un sopraluce in materiale e finitura identici, realizzando a tutta altezza soltanto i coprifili.

La fotografia del bagno padronale sembra in bianco e nero anche se in realtà è a colori: l’effetto è dato semplicemente dal fatto che il grès del rivestimento è grigio antracite, quello del pavimento è grigio chiaro, mentre mobili e sanitari sono bianchi. Nella doccia, come in quelle degli altri bagni, sono installati due soffioni.

La camera del figlio è la più grande tra le tre secondarie, dispone di un bagno proprio ed è in fondo a un breve corridoio privato che, tra due elementi contenitivi, comunica visivamente con il disimpegno della zona notte attraverso la vetrata già descritta, di fronte alla camera padronale. In tutta la zona notte, l’unico elemento non completamente su progetto è il guardaroba della camera della figlia più grande, che era già posseduto ma poco accattivante, un blocco ad ante scorrevoli in finitura laccata bianca. Per migliorarne l’estetica e integrarlo meglio tra i nuovi arredi, lungo il perimetro delle ante laterali sono state realizzate fasce colorate in tinta con la stanza e l’anta centrale è stata rivestita a specchio. Le camere delle due figlie hanno un bagno in comune, l’arco è una preesistenza nel muro di spina trasversale che corrisponde al passaggio tra zona pranzo e cucina al piano sottostante.

Piano seminterrato

Piano seminterrato: 1. Salone, 2. Bagno, 3. Palestra, 4. Cucina, 5. Lavanderia, 6. Sauna/doccia

Per la climatizzazione del piano seminterrato, essendo il soffitto più basso, si è preferito utilizzare la soluzione radiante a pavimento. L’impianto home theatre è molto sofisticato, dispone di uno schermo che occupa un’intera parete e per la diffusione sonora è composto da 4 casse a soffitto, 6 alle pareti, 2 ai lati dello schermo e 2 negli angoli opposti. Nel salone l’illuminazione principale è costituita da un ampio riquadro a soffitto composto da strip modulari di Artemide, oltre ad alcuni faretti e alla lampada Arco disegnata nel 1962 da Achille e Piergiacomo Castiglioni per Flos. Oltre a questa sala cinema multifunzionale ci sono la palestra, con accesso al giardino, la sauna con doccia, una zona lavanderia-stireria, una cucina completa e un bagno; essendo il divano trasformabile, questa può diventare una suite per gli ospiti indipendente dagli spazi privati.

L’area esterna che circonda la casa, diventata pertinenza esclusiva, è stata completamente riorganizzata e riordinata, scegliendo piante adatte al clima, realizzando un sistema di irrigazione automatico ed eseguendo le necessarie opere strutturali. Il rigoglioso cactus a candelabro, le cui radici avevano creato infiltrazioni e seri problemi alla struttura muraria laterale, è stato sradicato con attenzione e ripiantumato sul fronte; non era scontato che superasse lo stress, ma la pianta ha attecchito e fiorisce due volte l’anno. Sempre sul fronte è stata allestita un’area lounge, mentre a lato ci sono una zona pranzo e un’area living, protette da una pergotenda di Corradi. Per la pavimentazione di queste aree è stato scelto il legno composito di Woodn Greenwood, versione Greendeck Solarium nel colore Tabacco, formato da doghe a incastro maschio-femmina da 2000x161x22 mm.

Progetto: arch. Angelo Luigi Tartaglia
Fotografie: Gianni Franchellucci

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