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Casa Zero Energy è un’abitazione-laboratorio di 450 mq, autosufficiente dal punto di vista energetico in grado di fornire ai suoi occupanti massimo comfort, sicurezza e risparmio, grazie anche alla gestione domotica degli impianti. È un progetto curato nei particolari per dimostrare la possibilità di vivere la quotidianità utilizzando solo fonti naturali rinnovabili senza rinunciare ad un’elevata qualità della vita
In provincia di Udine, precisamente a Felettano di Tricesimo, sorge un edificio sperimentale totalmente autonomo, ovvero che produce da sé l’energia di cui ha bisogno attraverso fonti alternative e non inquinanti senza essere allacciato neppure alla rete del gas. Un insieme integrato di strategie bioclimatiche e di sistemi passivi, validi sia per il riscaldamento sia per la ventilazione ed il raffrescamento, consente di fare a meno anche di impianti di climatizzazione.
L’analisi preliminare delle condizioni climatiche è stata fondamentale per determinare l’orientamento della casa, posizionata sul lato nord del terreno in modo da ricavare il giardino a sud, adiacente agli spazi interni da vivere (soggiorno, cucina, camere da letto). Ampie superfici vetrate su questo lato sfruttano il calore e la luce solare d’inverno, mentre adeguate schermature proteggono dal surriscaldamento estivo. Sul lato nord sono invece aperte piccole finestrature per la ventilazione notturna durante l’estate, che avviene naturalmente per differenti pressioni e temperature tra interno ed esterno.
Sul lato sud, rispetto al giardino, è stato realizzato un ampio scavo per stendere i tubi del campo geotermico, in orizzontale e ad una profondità di 80 cm, dove la temperatura si mantiene costante intorno a 15 °C. L’impianto geotermico è collegato all’impianto a pavimento in modo che il liquido a questa temperatura possa, in regime estivo, raffrescare gli ambienti. Per il riscaldamento, essendo il sistema a pavimento ideale per funzionare a temperature relativamente basse, vengono utilizzati i sistemi termici solari.
I pannelli solari sono collocati sulla parte piana del tetto, sottostanti una batteria di pannelli fotovoltaici; questo per poter sfruttare il surriscaldamento di questi ultimi e trasferirlo, attraverso una serpentina di rame, al fluido che scorre nei pannelli solari. Altri pannelli fotovoltaici sono posizionati in fondo al giardino. Tra i sistemi solari passivi, oltre alla ventilazione naturale, la casa dispone di una serra integrata con la facciata sud, ventilabile per evitare il surriscaldamento nella stagione estiva; essa consente l’ingresso e l’accumulo di radiazione solare al suo interno ed è collegata all’abitazione da aperture per beneficiare dell’apporto solare da essa fornito.
Il verde circonda l’abitazione: oltre al citato giardino a sud, nel quale trova spazio una vegetazione più mediterranea, tipica della zona triestina, si può godere di una porzione montana sul lato nord, con felci, eriche, pini ed altre specie carniche. Ad est la zona agricola, con un pollaio e l’orto biologico collocato, manco a dirlo, vicino a dispensa e cucina; è coltivato senza additivi chimici artificiali, solo con biocompost ottenuto dal riciclaggio dei rifiuti umidi di casa. Casa Zero Energy dispone inoltre di due tetti verdi, uno a sud ed uno a nord, con specie differenti di piante; questo tipo di copertura migliora notevolmente l’isolamento, protegge da aria ed acqua, resiste al vento ed al fuoco. Tutta l’acqua piovana viene raccolta in una vasca con sistema di filtraggio ed è utilizzata per WC, lavatrice, irrigazione e per il laghetto balneabile.
Ma le sorprese non sono finite: nel portico per le auto c’è una presa di corrente per ricaricare la vettura elettrica, anche in questo caso a costo zero. Non è stato utilizzato alcun trattamento o prodotto verniciante tossico, l’ambiente casalingo si mantiene salubre anche grazie al controllo dell’umidità, mai superiore al 65%; la resina del pavimento, realizzata con pigmenti naturali, riproduce il colore della terra, mentre le pareti verdi prolungano idealmente all’interno i campi di granoturco che si trovano ai margini della proprietà.
Con un occhio di riguardo al territorio e per far sì che la casa rispecchi il contesto nel quale è inserita, sono stati utilizzati materiali della zona, quindi a “km zero”, soprattutto grezzi e recuperati da scarti. Così è stato per i coppi fatti a mano, per i vecchi mattoni artigianali utilizzati per l’ingresso principale, per il camminamento pedonale costituito da scarti di lavorazione della pietra piasentina.
La casa prototipo, abitata da 4 persone, verrà monitorata a distanza per 12 mesi, allo scopo di analizzare il comportamento dell’edificio e delle tecnologie applicate. Si trova in provincia di Udine ed è stata realizzata dal Gruppo Polo Le Ville Plus, un’impresa generale di costruzioni con al proprio interno divisioni specializzate in tecnologie eco-sostenibili e bioarchitettura; partner del progetto il Dipartimento dell’Università degli Studi di Trento, con il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia.
La struttura portante è costituita da travi e pilastri di legno lamellare di grossa sezione, predisposti con collegamenti ad incastro; l’elasticità conferisce alla costruzione una continuità sismica ai massimi livelli.
Particolari costruttivi
- La platea ventilata grazie agli igloo svolge la doppia funzione di dissipazione del gas radon e di aerazione naturale dell’abitazione contro l’umidità.
- Le pareti sono leggere, formate da pannelli di legno ed elementi isolanti. La faccia rivolta all’esterno è rivestita a cappotto con pannelli di sughero spessi 8 cm, il miglior isolante reperibile in natura.
- La zona living durante la posa del riscaldamento a pavimento; si notano i 6 pilastri di lamellare d’abete a forma di tronco, con l’intento di riprodurre una sorta di bosco domestico.
- Particolare del tetto in fase di copertura con coppi fatti a mano tipici della tradizione friulana.
[highlight]In numeri, la casa ha una superficie lorda di 470 mq disposti su due piani, 125 mq di porticati e terrazze, 25 mq di serra (piano terra e 1° piano) e 1230 mq di esterni (inclusi laghetto, giardino, orto ed aree di servizio). [/highlight]
I pannelli fotovoltaici, così come i collettori solari, sono stati disposti sulla falda piana della copertura rivolta a sud. Una centralina esterna posta sul tetto raccoglie i dati meteo e li invia direttamente alla centrale domotica di controllo, in modo che la casa possa autogovernarsi in base alla condizioni atmosferiche.
Tutti i serramenti della casa sono automatizzati e motorizzati, affinché possano essere aperti e chiusi in modo autonomo e gestibili anche da remoto; questo per controllare i flussi d’aria, allo scopo di garantirne la qualità attraverso il ricambio, il raffrescamento diurno dello spazio abitativo e lo smaltimento notturno del calore accumulato dagli elementi edilizi.
La perlinatura di legno caratterizza l’esterno della casa e contribuisce ad un ulteriore miglioramento dell’isolamento termico. Per modulare la luce e l’irraggiamento, l’edificio è provvisto di tapparelle (per l’oscuramento totale) e di glisser orientabili di materiale metallico sulle facciate est ed ovest, gestiti dalla centrale domotica insieme alla schermatura della serra.
Domotica
Non solo la casa autoproduce tutta l’energia che le occorre, ma è anche concepita per utilizzarne il meno possibile. A contribuire all’ottimizzazione dei consumi è il sistema domotico Home Sapiens messo a punto da BPT che interagisce con le funzioni domestiche a seconda delle condizioni ambientali e della frequentazione, alzando o abbassando il riscaldamento, azionando le tapparelle, spegnendo le luci. Il sistema non si limita al controllo delle fonti di energia disponibili, ma utilizza sempre quella più economica in base alle condizioni del momento.
Biolago
È una vera e propria piscina balneabile, ma al tempo stesso è uno specchio d’acqua assolutamente naturale. Infatti si autodepura senza bisogno di cloro o altri trattamenti con uno speciale sistema di filtraggio: sono le piante disposte attorno ad esso che si occupano della fitodepurazione.
Al contrario di una piscina tradizionale, non va svuotato con l’approssimarsi della stagione fredda e la glaciazione della superficie aggiunge scenografia all’ambiente esterno. D’inverno il riflesso convoglia l’irraggiamento solare verso casa, d’estate mitiga la temperatura dello spazio circostante, svolgendo così anche una funzione bioclimatica.
Cantina medievale
L’accesso alla cantina è esterno all’abitazione, ricoperto da un manto erboso con fiori che crescono tra i sassi, quasi nascosto. All’interno, un ambiente che sembra contrastare con la modernità della costruzione, rispettoso dei sistemi costruttivi tipici dei secoli passati: mattoni, pietre ed elementi antichi di recupero contribuiscono a ricreare non solo l’atmosfera delle cantine storiche, ma anche le condizioni ideali di temperatura ed umidità costanti essenziali per la conservazione e la degustazione dei vini, nel tipico stile friulano. Anche questo è un brevetto di Gruppo Polo Le Ville Plus.