Esaminando un caso reale, ecco com’è stato migliorato l’isolamento acustico di una camera da letto in un condominio degli anni ’60

Nella maggior parte degli edifici costruiti prima degli anni ’90, il problema dello scarso isolamento acustico è un fatto rilevante al pari di quello delle dispersioni termiche, ancor più per quanto riguarda i rumori provenienti dall’interno, in particolare nei condomìni, piuttosto che per quelli provenienti dall’esterno. A causa dei criteri costruttivi dell’epoca, che comportavano il ricorso a tramezzature sottili e il collegamento di strutture orizzontali e verticali senza elementi di separazione fisica, le onde sonore non solo non vengono smorzate, ma vengono addirittura amplificate: soprattutto i rumori da impatto, anche il semplice calpestio, perché si trasmettono da una massa a un’altra.

Il problema non è facile da risolvere, soprattutto in un appartamento abitato: per ridurre i rumori da impatto bisognerebbe almento mettere mano ai solai e realizzare pavimenti “galleggianti”, inserendo un tappetino fonoassorbente tra massetto e pavimentazione; tuttavia, un controsoffitto isolato può per lo meno attenuare quelli provenienti dall’appartamento superiore. Molto invece si può fare per i rumori che si trasmettono per via aerea, provenienti dall’esterno (traffico) e dall’interno (le voci e i suoni provenienti dalle unità adiacenti), con l’isolamento dall’interno delle pareti confinanti. In questo articolo analizziamo, a titolo di esempio, gli interventi effettuati per migliorare l’isolamento acustico nella camera da letto di un appartamento che fa parte di un condominio con caratteristiche analoghe a quelle descritte.

I livelli di rumore

Il livello sonoro indica l’intensità di rumori e suoni in rapporto a una scala di riferimento, espressa in Decibel, compresa tra 10 dB (respiro) e 120 dB (soglia del dolore, oltre la quale si possono avere danni all’udito). Quando ci si trova in presenza di emissioni sonore di pari intensità, il suono percepito non sarà dato dalla somma dei due valori in dB, ma sarà semplicemente quantificato con un incremento di 3 dB rispetto alla singola fonte sonora. Per esempio, supponendo che una cassa acustica di un impianto audio abbia un’emissione sonora di 75 dB, se nell’ambiente ci sono due casse acustiche il suono percepito avrà un’intensità di 78 dB. In presenza di emissioni sonore di intensità diversa, l’intensità percepita corrisponderà all’emissione con il valore più alto.

Rumore da calpestio: come si irradia e come si riduce

Il calpestio è uno dei rumori da impatto, ossia quelli provocati da un qualsiasi corpo che urta una superficie e la fa vibrare, generando un’onda sonora. La caduta accidentale di un oggetto provoca un rumore intenso ma breve, mentre se si cammina per casa con suole o tacchi rigidi oppure i bambini corrono, saltano e spostano sedie il rumore prodotto diventa fastidioso, specialmente in determinati orari. L’effetto è più marcato quando non esiste un “ammortizzatore” che separi il pavimento dalle pareti: infatti, queste ricevono l’onda sonora generata dall’impatto e vibrano a loro volta.

Lo strato isolante acustico, spesso 2-3 mm e resistente alla compressione, va posto al di sotto del massetto di finitura o tra questo e il pavimento; la prima soluzione si attua nelle ristrutturazioni importanti che prevedono anche il rifacimento degli impianti, la seconda quando si rinnova solo la pavimentazione, anche sovrapponendola a quella esistente. Per separare il pavimento dalle strutture non basta stendere il materassino sul massetto, bisogna che questo sia collegato a una fascia isolante perimetrale, da tagliare successivamente a filo superiore del battiscopa; in questo modo il piano di calpestio viene a trovarsi racchiuso in una “vasca” che smorza le onde sonore. Questo intervento, tuttavia, non porta alcun giovamento a sé stessi, ma soltanto a chi abita nei locali adiacenti o sottostanti.

Il nucleo in gesso di questa lastra è modificato per conferirgli una densità superiore, così da migliorare il meccanismo massa-molla-massa che è alla base di un efficace sistema acustico. Questa modifica la rende più performante nei confronti di diverse frequenze sonore; le sue dimensioni sono 2400x625x12,5 mm. Knauf

Isolamento acustico con contropareti a secco

Quando si devono realizzare interventi di questo tipo in una casa già abitata e arredata, i sistemi a secco sono la soluzione migliore: il lavoro si svolge velocemente e senza sporcare, al massimo serve aspirare la polvere prodotta nel taglio delle lastre e nella carteggiatura, poi bisogna semplicemente tinteggiare. Per realizzare una controparete a secco si possono seguire due strade: l’incollaggio diretto alla parete di lastre di cartongesso preaccoppiate con uno strato di isolante acustico spesso da 10 a 50 mm o la predisposizione di un’orditura metallica in cui inserire il materiale isolante prima di rivestirla con le lastre. La scelta dipende dal miglioramento che si vuole ottenere e dalla perdita di spazio ammissibile; gli stessi sistemi sono validi per migliorare sia l’isolamento acustico sia quello termico; la scelta del materiale isolante permette di far prevalere l’uno o l’altro.

Nel caso specifico, per avere un isolamento acustico più rilevante, sono state realizzate contropareti su orditura metallica dello spessore complessivo di poco inferiore a 90 mm, sui 4 lati della stanza. Si fissano prima le guide a pavimento e a soffitto, parallele alle pareti, e in esse si incastrano i montanti laterali da fissare alle pareti, perfettamente a piombo; il lato a contatto con la muratura va rivestito con una guarnizione acustica. All’interno della struttura si inseriscono gli altri montanti, con un interasse di 60 cm.

La sequenza costruttiva

I montanti interni, messi a piombo, si fissano alle guide con una punzonatrice. Prima di inserire i materassini isolanti bisogna prolungare gli allacciament elettrici a prese e interruttori preesistenti o, se occorre, predisporre il passaggio di nuovi impianti.

Dopo aver compattato i matterassini isolanti nell’intercapedine si può rivestire la struttura avvitando le lastre ai profilati metallici con viti autoperforanti. Qui sono state impiegate lastre Knauf Diamant con elevata resistenza meccanica, il cui nucleo di gesso ad alta densità è armato con fibre minerali.
Prima di avviare le lastre, in corrispondenza degli allacciamenti elettrici bisogna aprire in esse i fori per le scatole elettriche: ne esiste un tipo apposito per applicazioni su cartongesso. Se si vuole incrementare ulteriormente la resistenza ai carichi della parete, il rivestimento può essere fatto in doppia lastra: si avvita un primo strato e se ne sovrappone un secondo, avendo però cura di sfalsare i giunti. Questi, al momento della stuccatura, vanno rivestiti con un nastro di armatura in fibra di vetro.
L’inserimento delle viti va fatto in modo che le teste rimangano leggermente sotto filo piano, così da poterle ricoprire con un velo di stucco. è importante che la potenza dell’avvitatore sia regolata in modo da impedire che la testa della vite penetri per più di 1 mm.

Pannelli Mineral Wool 35

È un pannello in lana minerale utilizzabile per l’isolamento di pareti e controsoffitti che si adatta facilmente agli spazi ristretti e alle irregolarità: infatti, contrariamente ai materassini di lana di roccia che, se curvati oltre un certo raggio, si strappano, questi tollerano anche forti pieghe rimanendo compatti, garantendo un isolamento continuo e producendo un rilascio di polvere veramente minimo.

I pannelli Mineral Wood 35 si avvalgono della tecnologia Ecose®: il legante è costituito da una resina di origine vegetale, priva di formaldeide, acrilici e fenoli, mentre la lana di vetro tradizionale contiene una resina fenolo-formaldeide in percentuale 3-19%. I pannelli misurano 1200×600 mm e sono disponibili in 7 spessori da 40 a 120 mm. Knauf Insulation

La zona del termosifone

Nella porzione di parete in cui è installato il termosifone è necessario contenere lo spessore del rivestimento isolante per evitare di prolungare gli attacchi. Per questo motivo viene utilizzata una lastra in gesso rivestito, costituita da una lastra da 12,5 mm preaccoppiata con un pannello fonoisolante in fibra di poliestere, da incollare direttamente alla muratura.

Dopo aver rimosso il termosifone, si picchetta l’intonaco in più punti, senza provocare distacchi consistenti, per ottenere una superficie più funzionale alla tenuta del collante.
Qui il collante è stato steso direttamente sulla parete con una spatola dentata; un’altra tecnica consiste nell’applicare il collante a plotti sul retro della lastra, non prima di aver saturato le fibre con un sottile velo di colla.
Oltre a tagliare la lastra a misura, bisogna riportare su di essa i punti in cui affiorano le tubazioni e i supporti del termosifone e realizzare i fori di passaggio. La lastra va premuta contro la muratura e messa in piano in ogni direzione.

Ribassare il soffitto

Non potendo intervenire in casa d’altri, per ridurre i rumori da impatto provenienti dal piano superiore l’unico modo è realizzare un controffitto riempito con materiale isolante. Una struttura che serva allo scopo riduce l’altezza del locale di 9-10 cm, quindi insignificante dal punto di vista dei requisiti minimi; ciò non toglie che l’occasione possa essere propizia anche per rinnovare l’illuminazione, installando faretti incassati per i quali serve però un ribassamento maggiore.

I profilati a U da fissare alle pareti vanno preventivamente rivestiti, sulla faccia posteriore, con uno speciale nastro di guarnizione adesiva in polietilene espanso, per evitare il contatto diretto con la muratura; in questo caso i profilati interni a C vanno disposti a coppie, schiena contro schiena, in modo che la lana minerale possa essere incastrata tra di essi senza bisogno di utilizzare elementi di sostegno.

L’interasse tra le “schiene” dei montanti dev’essere pari o inferiore di qualche millimetro alla larghezza dei pannelli in lana minerale.
I pannelli vanno scelti in uno spessore tale da incastrarsi tra i montanti e vanno accostati senza lasciare fessure tra di essi.
Prima di inserire i pannelli, per un ulteriore miglioramento dell’isolamento, nella fessura tra i profilati metallici e il soffitto viene compattato un materassino acustico in strisce leggermente sovrapposte, in modo da formare uno strato continuo.
Il materassino fonoisolante Mappysil CR 201 è ideale per essere collocato in spazi ristretti: normalmente viene utilizzato come isolante anticalpestio sotto i pavimenti, oppure per rivestire tubazioni e l’interno dei cassonetti. Composto da due strati di polietilene espanso con interposta una guaina elastomerica ad alta densità, è fornito in rotoli da 1200x320x6 mm. Mappy Italia

Rivestimento “distanziato”

Per un ulteriore incremento dell’isolamento acustico esistono lastre in gesso rivestito riconoscibili, oltre che per le scritte riportate sui bordi, dal colore del cartone che le riveste. Ovviamente, anche la lastra va avvitata alla struttura metallica in modo che non vada in appoggio alle pareti, ma rimanga staccata da esse di qualche millimetro. Al momento di stuccare la fessura è necessario applicare dapprima una passata piuttosto consistente di stucco (anche perché la lastra utilizzata in questa situazione ha i bordi longitudinali stondati), stendere il nastro in fibra di vetro e ripassare con la spatola per annegarlo nello stucco, rifinendo a filo la superficie e riportando, all’occorrenza, altro stucco. Per l’armatura degli angoli si utilizzano nastri che presentano già una linea mediana preincisa, così da facilitare la piegatura a 90° delle due ali del nastro che va fatto aderire sia al controsoffitto sia alla parete.

Sostituire i serramenti per un isolamento acustico ottimale

La sostituzione dei serramenti esterni (in questo caso una portafinestra) è indubbiamente necessaria per completare l’isolamento acustico dai rumori esterni; tuttavia anche la porta di accesso alla stanza, pur comunicando con ambienti dello stesso appartamento, va cambiata con una che abbia caratteristiche acustiche. In primis perché anche i rumori che interessano altre stanze, per esempio scarichi non isolati, risuonerebbero anche in camera da letto, poi perché bisogna ottenere il più possibile una scatola chiusa. Nel caso specifico, l’attenuazione dei rumori migliorerebbe ancora se si provvedesse a insonorizzare anche il pavimento.

Portafinestra e porta

Il serramento installato è in PVC, con profilo 82 mm a tripla guarnizione, in classe A; misura 213xH247 cm ed è costituito da 1 anta a battente + ribalta, piantone fisso, 2 ante a battente + ribalta con traverso orizzontale. Adotta vetri antirumore ed è stato installato con rivestimento del telaio esistente tramite un profilo scatolato 80×6 mm con intercapedine alveolare in PVC rigido; la ferramenta prevede soglia in alluminio a taglio termico, antiribalta, doppio riscontro antieffrazione e meccanismo con anta a leva sulla seconda anta. Il serramento è stato prodotto dalla ditta Fenestra (produttore autorizzato Veka) e ha una garanzia di 10 anni. 2.395 euro (posa e IVA escluse). Fenestra, Veka

Dal punto di vista estetico, la porta interna di accesso alla stanza può riprendere l’aspetto di quelle già esistenti nell’appartamento, in ogni caso non lascia percepire le sue proprietà di isolamento acustico, date dal materiale inserito nell’anima interna e dal parafreddo interiore che permettono di certificarla per il valore di abbattimento di 37 dB. La porta in questione fa parte della collezione Sololegno, modello Ideale NPO in frassino tinto spazzolato canaletto, completa di telaio, ferramenta e maniglia; è costata 980 euro (posa e IVA escluse). AIP

Costi e detrazioni

La costruzione delle contropareti e del controsoffitto, con superfici stuccate e lisciate, esclusa tinteggiatura, ha avuto un costo complessivo di 4.440 euro. Il serramento esterno, completo di maniglia, ha avuto un costo di 2.460 euro; 980 euro è il prezzo della porta, anch’essa comprensiva di maniglia. La posa di entrambi ha comportato un costo di 350 euro; vanno ancora aggiunti 400 euro per la produzione e la posa in opera di un cassonetto isolante 230×40 cm sopra la portafinestra. La spesa complessiva, con un piccolo sconto, è stata di 8.540 euro (IVA esclusa); il lavoro è stato portato a termine in 4 giorni. L’intervento eseguito, nel suo complesso, permette di usufruire delle detrazioni dall’Irpef in misura del 50% della spesa sostenuta, suddiviso in dieci rate annuali di pari importo.

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