Giorno e notte divisi da una porta

La riorganizzazione di un appartamento di 80 m2 ha permesso di ottenere un’ampia e luminosa zona giorno completamente separata dagli spazi privati

Si trova al secondo piano di una palazzina a Mariano Comense (CO) questo appartamento idealmente costituito da due ambienti che in pianta formano due L contrapposte: l’uno, aperto, destinato alla convivialità e l’altro che racchiude gli spazi privati. La ridistribuzione ha interessato essenzialmente la cucina, dapprima concepita per essere “chiusa”, e i bagni: nel primo caso si è trattato di realizzare le tracce per prolungare gli impianti (elettrico, del gas e idraulico), inizialmente a parete, per allestire l’isola con piano di cottura e lavello, oltre a realizzare un ribassamento in cartongesso in cui installare la cappa, canalizzata per l’estrazione dei fumi, e i faretti a led incassati.

Gli elementi d’arredo sono studiati su misura per ottimizzare la funzionalità: un esempio è il mobile TV la cui parte superiore, imperniata sulla base, può ruotare di 90° per orientare lo schermo verso la zona pranzo o verso il divano. Le portefinestre a taglio termico che occupano quasi un’intera parete rendono l’ambiente molto luminoso; il pavimento, con riscaldamento radiante, è rivestito con listoni di grès porcellanato grigio effetto legno in tutta l’abitazione. Oltre la porta in fondo al soggiorno, le camere e i bagni sono legati da un breve corridoio tinteggiato di grigio, per dare risalto agli zoccolini bianchi e alle porte, che ospita vani tecnici e mobiletti di servizio. La casa è in classe energetica A ed è servita da un impianto domotico per la gestione di luci a led, riscaldamento e allarme.

Bande nere verticali

I due pilastri che intercalano le portefinestre di accesso al terrazzo sono entrambe nere, ma hanno finiture superficiali diverse: con pittura magnetica l’una, decorata con calamite, e con pittura lavagna l’altra, su cui si può scrivere e riscrivere con un gessetto.

Zona notte

Nella camera matrimoniale, il letto con struttura in pelle bianca è distanziato dalla parete e dietro di esso è stata realizzata una quinta in cartongesso dipinta di nero e retroilluminata.

Bagno di servizio

All’ingresso del bagno di servizio, la presenza di una nicchia si è rivelata ideale per la collocazione della lavatrice, racchiusa in un’armadiatura a tutta altezza con ante in MDF rifinite a smalto bianco come le porzioni di pareti non piastrellate. Qui è stato utilizzato un mosaico in tessere rettangolari premontate su rete in due tonalità di grigio: quella più scura delimita la doccia a filo pavimento con piatto in ceramica, separata dal resto del bagno da una semiparete in cristallo supertrasparente.

Bagno principale

Nel bagno principale con vasca, le pareti laterali e lo spazio sopra la porta sono in parte piastrellati fino a soffitto con un motivo a listelli orizzontali e in parte tinteggiati a smalto azzurro-verde, mentre i listoni della pavimentazione risalgono interamente la parete di fondo per dare una sensazione di maggiore profondità.

Lavori strutturali/impiantistici

Un bagno in più

Ristrutturando appartamenti un po’ datati è facile trovarsi a che fare con unità anche superiori a 100 m2 in cui è presente un solo bagno, soluzione poco congeniale agli stili di vita attuali: lo dimostra il fatto che l’abitazione delle pagine precedenti ne contempla due pur avendo una metratura ridotta.

Dividendone uno grande

Un bagno abbastanza grande può essere diviso con una tramezzatura per ottenerne due, eventualmente rubando un po’ di spazio ai locali attigui se fosse necessario; all’interno (o a ridosso) della tramezzatura si predispongono i collegamenti idraulici per lavabo, bidet e WC di entrambi i bagni che risultano così speculari anche se in stile diverso, magari con doccia l’uno e con vasca l’altro.

Scarico cucina a isola

Nell’allestire l’isola non è un grosso problema prolungare le tubazioni di mandata acqua, luce e gas, mentre possono sorgere difficoltà nel collegarsi alla colonna di scarico con la pendenza necessaria al deflusso naturale dell’acqua in uscita dal lavello.

Un sistema di pompaggio

Si può installare una pompa Sanitrit nel vano sottolavabo: esistono modelli silenziosi, si avviano automaticamente al passaggio dell’acqua e possono ricevere anche gli scarichi di lavatrice e lavastoviglie.

Sistema domotico

Ormai la tecnologia senza fili e lo sviluppo di nuove apparecchiature hanno reso i sistemi domotici talmente semplici che è possibile installarli senza particolari opere. I comandi possono essere impartiti tramite il router wi-fi di casa e lo smartphone, anche da remoto.

Espandibile nel tempo

Si può iniziare con la gestione del riscaldamento e di un sistema di allarme e aggiungere nel tempo altre funzioni: luci, prese, tapparelle, elettrodomestici, videocitofoni, irrigazione ecc possono essere gestiti dai sistemi domotici, per non parlare degli smart speakers che possono ricevere comandi vocali e metterli in atto.

Abbassamento soffitto con sistemi a secco

Consiste in una sottostruttura di profilati metallici sospesa a soffitto rivestita con lastre di cartongesso, stuccate e intonacate, che può interessare l’intero perimetro della stanza o una sola porzione; nell’intercapedine possono correre impianti di ogni genere, canalizzazioni ed essere installate apparecchiature di vario genere.

Il caso specifico

Il tubo di evacuazione della cappa va convogliato allo scarico a parete e il ribassamento in cartongesso permette di nasconderlo, facendo rimanere la cappa a filo piano della superficie. I faretti incassati illuminano efficacemente la zona di lavoro e il ribassamento, limitato all’area della cucina, contribuisce a definirne lo spazio con una variazione dei volumi che si rivela anche esteticamente gradevole. Il rivestimento risulta a sbalzo rispetto alla struttura superiore e, volendo, potrebbe suggerire l’aggiunta lungo il perimetro, in posizione nascosta, di ulteriori punti luce (neon, strisce di led) per un’illuminazione ausiliaria di tipo più soft, proiettata sul soffitto a definire morbidamente l’area della cucina.

Altre possibilità

In caso di ristrutturazione, se si tratta semplicemente di stendere nuovi impianti e installare punti luce a incasso, basta ribassare il soffitto di 15-20 cm; se, invece, si ha a che fare con abitazioni datate, caratterizzate da soffitti più alti del necessario, si può effettuare un ribassamento maggiore per ridurre il volume da riscaldare e contrastare la salita del calore per convezione, ottenendo ambienti più confortevoli e limitando i consumi energetici.

Classe “A”, quali sono gli interventi

Serve a ben poco installare impianti a basso consumo energetico se prima non si provvede a creare le condizioni che possano garantire le loro prestazioni: bisogna iniziare dall’orientamento degli ambienti rispetto al percorso del sole, poi intervenire sull’involucro per limitare le dispersioni energetiche.

La disposizione degli ambienti

Le migliori premesse per il comfort e il risparmio energetico si hanno prevedendo di disporre a sud/sud-est gli spazi più frequentati durante il giorno; in questa parte della casa è bene avere superfici vetrate più ampie, per beneficiare dell’apporto solare in inverno (ma opportunamente schermabili in estate), mentre nella parte orientata a nord, ossia le camere da letto, possono essere ridotte.

Limitare le dispersioni energetiche

Le superfici confinanti con l’esterno (pareti, pavimenti, solai, tetto) o con locali non riscaldati (garage, sottotetti non abitabili) devono essere ben isolate, meglio se con uno strato di ventilazione che, oltre a evitare fughe di calore, contribuisca alla dissipazione del calore prodotto dall’irraggiamento estivo; i serramenti devono essere a taglio termico.

Impianti ad alta efficienza

Si prediligono gli impianti radianti alimentati da sistemi a pompa di calore, utilizzabili anche per il raffrescamento; la produzione di acqua calda sanitaria può essere parzialmente affidata a pannelli solari integrati a una caldaia ad alta efficienza; si valuta l’installazione di pannelli fotovoltaici per l’autoproduzione di parte del fabbisogno di energia elettrica.

La scala delle classi energetiche è definita partendo dal valore di prestazione energetica globale non rinnovabile (EPgl) dell’edificio di riferimento.

Fotografie: Adriano Pecchio

Progetto: Alessandra Radice
Studio D3 Architetti
Via F. Confalonieri, 21 – Milano

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