Voglia di un secondo bagno

secondo bagno

Magari piccolo, ma un secondo bagno è quasi indispensabile in una casa: lo si può ricavare dividendo un bagno abbastanza grande, oppure rubando un po’ di spazio a un’altra camera, predisponendo i necessari impianti

Un po’ perché al mattino si deve uscire di casa tutti più o meno alla stessa ora, un po’ perché il bagno di oggi è anche uno spazio molto personale e votato anche al relax, non certo da condividere con eventuali ospiti, non è più ammissibile averne uno solo. Che sia pure “di servizio”, con soltanto un WC e un lavabo, al più una doccia, ma un secondo bagno ci vuole.

Nel corso di una ristrutturazione, aggiungere un secondo bagno è di per sé fattibile, anche se i sanitari non sono semplici arredi e la predisposizione degli impianti idraulici può risultare impegnativa; vicino a una cucina o a un bagno preesistente è più semplice, il punto cruciale riguarda il WC che non può essere lontano dalla colonna di scarico, a meno di installare una pompa trituratrice.

Anche se lo spazio è poco e la dotazione può essere ridotta all’essenziale, è possibile renderlo funzionale e accogliente come un vero bagno: sapendo che ci sono regole di sicurezza e fruibilità dalle quali non si può prescindere, le aziende del settore hanno lavorato su forme ed ergonomia per proporre sanitari di profondità ridotta comodi come quelli standard, su box e piatti per doccia, sulla multifunzionalità (come il vaso unico che fa da WC e da bidet) ed escogitando altre soluzioni per risparmiare spazio, senza perdere di vista il design. Più che concentrarsi sulla larghezza delle pareti, si possono sfruttare meglio gli angoli: un’idea salvaspazio cui spesso si ricorre per la doccia, ma che può essere estesa anche al lavabo e al WC, grazie a forme pensate proprio per installazioni ad angolo.

Quali sono le misure di un bagno a norma?

La legge non impone una superficie minima, mentre l’altezza dev’essere almeno di 240 cm; tuttavia i regolamenti comunali possono essere più specifici, per esempio a Milano il lato inferiore dev’essere lungo almeno 120 cm. Va ricordato che molti comuni richiedono una zona di disimpegno (antibagno, corridoio o atrio) tra la cucina e il vano in cui è installato il WC, che dev’essere delimitato da serramenti e pareti a tutta altezza.

La finestra nel secondo bagno è obbligatoria?

In appartamenti fino a 70 m2 è ammesso che il bagno sia privo di finestra, se c’è un dispositivo di aerazione meccanica; in tutti gli altri casi nel bagno principale è obbligatorio che ci sia una finestra apribile, per la quale possono essere richieste dimensioni minime. Il secondo bagno può anche essere privo di finestra, purché provvisto di un dispositivo di aerazione meccanica.

Distanze minime da rispettare

Per le distanze minime tra i sanitari la normativa di riferimento è la UNI 9182/2014 che regolamenta i parametri da rispettare affinché sia garantita la corretta progettazione degli impianti idraulici e l’installazione degli apparecchi sanitari. Nessun organo controllerà mai le quote riportate in basso, che comunque garantiscono la fruibilità dei sanitari e dell’ambiente in cui sono installati, anche se è meglio eccedere di qualche centimetro. La normativa fissa inoltre che davanti a ciascun sanitario debbano esserci 55 cm di spazio libero, ma davanti al lavabo è meglio averne 70, per potersi piegare agevolmente.

  • tra il wc e il bidet devono esserci almeno 20 cm;
  • tra il bidet e la doccia devono esserci almeno 20 cm;
  • tra il wc e la doccia possono esserci anche 10 cm;
  • tra il bidet e il lavabo sono sufficienti 10 cm;
  • tra il wc e il lavabo possono esserci 10 cm;
  • il wc deve essere installato ad almeno 15 cm dal muro;
  • il bidet deve essere installato ad almeno 20 cm dal muro;
  • tra due lavabi ci devono essere almeno 10 cm;
  • tra il lavabo e la doccia o la vasca occorrono almeno 5 cm.

Superfici simili, ma di pianta differente

  1. La doccia chiude il lato corto opposto alla finestra e nei restanti 190 cm di parete si può collocare il lavabo e i due vasi compatti a una distanza di poco inferiore all’ideale; quasi indispensabile l’utilizzo di una porta scorrevole.
  2. La doccia va installata nell’angolo più libero e la soluzione curva lascia maggiore spazio per muoversi; si potrebbe avere ancor più libertà installando una porta scorrevole, oggi esistono controtelai predisposti anche per supportare i sanitari. Tra doccia e lavabo c’è spazio per uno scaffale a colonna, che può estendersi sopra il lavabo e incorporare uno specchio.

Doccia a quarto di cerchio

La doccia d’angolo a profilo curvo non solo fa risparmiare spazio a centro stanza, ma può addirittura rivelarsi più scenografica e agevole, specialmente se adotta una chiusura scorrevole.

Con vasca, in soli 3,5 m2

Installando una porta scorrevole a scomparsa lo spazio può essere razionalizzato al meglio: c’è posto per collocare in primo piano una grande e confortevole vasca asimmetrica, con il profilo esterno curvo, per lasciare maggior libertà di movimento e poter usufruire di un lavabo tradizionale senza fare ricorso a sanitari di dimensioni più contenute.

Sicurezza e impianti elettrici

Lo standard minimo prevede che in bagno siano previsti almeno 2 prese e 2 punti luce, con almeno uno degli interruttori vicino all’ingresso (dentro o fuori). Per la compresenza acqua/elettricità, in questo ambiente occorre molta attenzione nel predisporre gli impianti: infatti la normativa individua 4 zone di pericolosità con un livello di rischio decrescente:

  • zona 0: interna alla vasca da bagno o al piatto doccia: dev’essere priva di dispositivi elettrici, i cavi elettrici che la attraversano devono essere incassati di almeno 50 mm;
  • zona 1: parte dalla superficie verticale sopra vasca/piatto doccia fino a un’altezza di 225 cm; non va installato nessun apparecchio (interruttori, prese, cassette di derivazione), è ammesso solo il montaggio di scaldabagno o di utilizzatori a bassa tensione (max 25 V) con contenitori stagni; pulsanti a tiro, con cordina isolante, vanno montati il più in alto possibile;
  • zona 2: abbraccia le zone 0 e 1 per 60 cm di profondità e 225 cm di altezza; è ammesso in più solo il montaggio di apparecchi di illuminazione fissi con isolamento di classe II;
  • zona 3: abbraccia la zona 2 per 240 cm di profondità e 225 cm di altezza; non esistono particolari limitazioni purché l’impianto sia protetto da un interruttore differenziale con soglia di intervento sotto i 30 mA o alimentato da un trasformatore d’isolamento (220/220 V) o sia alimentato a bassa tensione (12-24 V).
impianto elettrico secondo bagno

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