Scenografici ed efficienti, i termocamini riscaldano con “classe”. ecco come impostare l’impianto termocamino

Il termocamino, oltre a produrre calore per il riscaldamento della casa, diviene elemento d’arredo grazie alla finestra vetroceramica, necessaria per il massimo rendimento, ma che permette la visione della fiamma come un vero caminetto.

Nei termocamini l’aria necessaria alla combustione, infatti, viene prelevata dall’esterno tramite un tubo posto sotto il braciere, senza sottrarla al locale. Il tradizionale materiale refrattario è sostituito da spesse piastre di ghisa, talvolta ondulate per offrire una maggiore esposizione al fuoco; la velocità dei fumi può essere rallentata per aumentare lo scambio termico con la superficie radiante.

Combustione ottimizzata

Con questi accorgimenti la combustione in un termocamino viene ottimizzata: per bruciare un chilo di legna si utilizza un terzo dell’aria che consumerebbe un focolare aperto.

Quale alimentazione per il termo camino?

Il termocamino può essere alimentato a legna, pellet  o altri combustibile; può riscaldare l’intera casa diffondendo l’aria calda nelle stanze attraverso apposite canalizzazioni (sistema attuabile nelle nuove costruzioni o nelle ristrutturazioni importanti) o cedendo il calore prodotto a un impianto termoidraulico esistente con termosifoni o di tipo radiante.

Quasi sempre è bene integrare il termocamino con una piccola caldaia a condensazione o un impianto solare termico per la fornitura di acqua sanitaria. Anche il termocamino ad acqua, infatti, seppure dotato di bollitore, non può essere tenuto acceso nei mesi caldi.

  • A legna: Se deriva dallo spacco di tronchi va fatta asciugare in un locale con circolazione d’aria per evitare muffe. Non sempre è facilmente reperibile e può comportare problemi di stoccaggio e trasporto dal deposito al focolare; esistono però tronchetti, prodotti industrialmente da legno riciclato, il cui potere calorifico supera quello della legna boschiva.
  • A pellet: I sacchi da 15 kg offrono uno stoccaggio più comodo, le caldaie di questo tipo hanno un serbatoio e si alimentano da sole per un tempo superiore rispetto alla legna. Il pellet ha il pregio di essere ecologico e di facilitare pulizia e gestione del focolare perché il residuo prodotto dalla combustione è molto inferiore rispetto alla legna.
  • Termocamino policombustibile: I termocamini che accettano entrambi i combustibili sono molto diffusi e rappresentano un ragionevole compromesso. Ci sono poi le cosiddette caldaie “onnivore” che possono utilizzare vari combustibili alternativi, quali cereali, gusci di frutti, semi vari, pannocchie, noccioli di olive; si può scegliere in base alla reperibilità del momento e al prezzo.

Termocamini ad aria: quasi istantanei

Nelle zone a clima mite possono sostituire un impianto di riscaldamento tradizionale, nelle zone più fredde si può comunque ridurre il consumo di altri combustibili. Il calore viene immesso nei locali attraverso le bocchette di un sistema a ventilazione forzata.

Bisogna che il focolare sia collegato a un distributore di aria calda installato in prossimità della cappa, provvisto di un termostato tarato a 40 °C.

Alcuni modelli dispongono di umidificatore: si evitano così sensazioni di gola secca e situazioni che possono recare danno a persone che soffrono di allergie, non dimentichiamo che i flussi d’aria contribuiscono al sollevamento della polvere presente nell’ambiente.

Termocamini ad acqua: una vera caldaia

I termocamini idro riscaldano la casa e producono acqua calda. Circa il 75% del calore sottratto alla combustione viene ceduto all’impianto, il rimanente si diffonde nell’ambiente per irraggiamento. All’interno ci sono due serpentine, una sotto il basamento per assorbire il calore delle braci, l’altra nella parte superiore riscaldata dalle lingue di fuoco; come per i modelli ad aria, si può installare uno speciale boiler nella cappa, con funzionamento indipendente o abbinato al caminetto. L’acqua viene messa in circolazione da pompe e convogliata ai radiatori di tutta la casa, anche se sono su livelli diversi rispetto al termocamino.

Quanti scambiatori per termocamini di calore servono?

Un solo scambiatore

Il calore fornito è a scambio diretto e soggetto a sommatoria con altre caldaie; può essere installato solo a circuito aperto, non può produrre acqua calda sanitaria diretta ed è possibile una sola funzione, quella di alimentare l’impianto di riscaldamento.

Due scambiatori

Lo scambiatore secondario in rame è collocato a bagnomaria in un’intercapedine, fornisce calore per scambio indiretto e non somma la potenza con altre caldaie; si può installare anche a circuito chiuso, produrre acqua calda diretta, svolgere due diverse funzioni.

Tre scambiatori

Gli scambiatori secondari sono due: oltre alle funzioni della precedente versione se ne aggiunge una terza, ovvero è possibile fare direttamente e contemporaneamente tutte le funzioni necessarie in un impianto termico, con circuito aperto (senza sommatoria di potenza) o chiuso.

Termocamini prezzi

Il focolare Multifire 45 aria a porta tonda può funzionare a legna o pellet; costa euro 4.620 +IVA. In foto è completato dal rivestimento Macao in pietra bianca bocciardata con piano in marmo rosso Alhambra. Palazzetti

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