Entrambi i procedimenti hanno come obiettivo il contenimento dei consumi energetici, ma seguono procedure diverse, di conseguenza anche i materiali impiegati devono avere struttura e requisiti adeguati al particolare impiego
L‘isolamento a cappotto consiste nell’isolamento esterno delle pareti perimetrali protetto da intonaco armato con rete. Questa applicazione richiede il ricorso a materiali in grado di garantire, oltre alle prestazioni termiche, buone caratteristiche di resistenza meccanica, capacità di adesione ai supporti, stabilità anche in presenza di forti sbalzi termici e alle alte temperature che può raggiungere la facciata durante l’irraggiamento estivo; non guasta, specie in zone ad alto traffico, un contributo all’isolamento acustico. Quando le circostanze non permettono questo intervento e specialmente nelle ristrutturazioni parziali, l’unica soluzione possibile è realizzare un isolamento termico interno, accettando una riduzione degli spazi abitativi, tanto più modesta quanto più accentuata la capacità isolante del materiale. L’efficacia di un buon isolamento termico interno risiede proprio nel soddisfare i requisiti con uno spessore contenuto, opzione valida anche per il cappotto esterno in quanto è molto più semplice raccordare il rivestimento con gli elementi architettonici (finestre, passaggi ecc). Le schiume polyiso sono decisamente interessanti sotto questo profilo: si tratta di poliuretano che viene espanso senza l’utilizzo di prodotti nocivi per l’ozono, si presenta rigido, imputrescibile, resistente alle alte temperature e viene rivestito con diversi materiali a seconda dell’impiego cui sono destinati i pannelli, in alcuni casi fornendo già il rivestimento di prefinitura. Questo materiale garantisce l’ottenimento di una determinata trasmittanza termica con spessori molto inferiori ad altri isolanti, specialmente se l’isolamento viene realizzato dall’interno. Ma il risparmio energetico prodotto da un materiale va considerato con un criterio più ampio: uno spessore ridotto significa anche un minore consumo di risorse in fase produttiva, una minor incidenza dei costi di trasporto e spese di manodopera ridotte grazie agli strati funzionali forniti già dal rivestimento dei pannelli che, a seconda dei casi, ne migliorano le caratteristiche in base alla destinazione d’uso. Stiferite