I pavimenti in resina sono realizzabili su qualsiasi sottofondo, pronti in 24 ore e a basso spessore

La resina è un rivestimento monolitico, quindi senza giunti o fughe, che si ottiene con più passaggi di malte specifiche può essere realizzato su qualsiasi sottofondo, anche esistente (cemento, pietra, piastrelle): la resina vera e propria, che è una finitura trasparente di spessore variabile a seconda degli effetti che si vogliono ottenere, è la fase finale di questo procedimento. Per poter posare i pavimenti in resina, bisogna verificare che il sottofondo sia stabile e livellato, eventualmente provvedere a renderlo compatto e planare con prodotti adeguati. Altra condizione importante per il pavimento a resina è che il sottofondo dev’essere anche privo di umidità, in quanto questa può causare alterazioni cromatiche e macchie, fino ad arrivare allo sfogliamento e al rigonfiamento.

pavimenti in resina

Il successo dei pavimenti in resina per abitazioni è legato alla possibilità di rinnovare completamente un ambiente senza dover ricorrere a pesanti smantellamenti dell’esistente: nelle colate a spessore (fino a 7 cm, in più riprese) si possono inserire polveri metalliche, inerti, lamine, piccoli oggetti e fibre ottiche, ottenendo ogni volta un risultato diverso. Tra le diverse fasi di posa dei pavimenti in resina occorre rispettare tempi di asciugatura di almeno 24 ore per quasi tutti i prodotti che possono essere impiegati, tranne per alcuni fissativi o effetti decorativi. Il buon risultato si ha in funzione dell’osservanza di condizioni irrinunciabili: eliminazione accurata della polvere, umidità del supporto non superiore al 4%, umidità dell’aria ottimale intorno al 50% e temperature comprese tra 18 e 30° C. In assenza di queste condizioni bisogna crearle e mantenerle per tutta la durata del lavoro, con l’ausilio di climatizzatori e riscaldatori/raffrescatori, mantenendo porte e finestre chiuse e impedendo a chiunque l’accesso al cantiere, soprattutto nella realizzazione di finiture decorative e a spessore, dove l’effetto lente generato dalla colata di resina trasparente accentua la visibilità di polveri o corpi estranei inglobati accidentalmente.

Applicazione pavimenti in resina

Resine per pavimenti: la resistenza

Dal punto di vista della resistenza all’usura ed agli urti, la resina non ha nulla da invidiare ad una pavimentazione in legno o pietra: se proviamo a lasciar cadere un oggetto spigoloso, il rischio di rovinare la superficie esiste comunque, ma a differenza delle altre pavimentazioni la resina è assolutamente impermeabile e lucente. Come per altre superfici, bisogna usare l’accortezza di non entrare in casa con sassolini incastrati sotto le scarpe.

Occorre accettare l’irregolarità della finitura derivante da un’applicazione manuale, pregio e non difetto (si ottiene come effetto una pavimentazione 3d) di un pavimento di questo tipo. Un lavoro eseguito nel rispetto della tecnica di posa e con prodotti efficaci può essere garantito 15 anni. L’applicazione di una cera metallizzante offre un’ulteriore protezione senza richiedere altre lucidature e satura i pori.

In fase di posa, bisogna però accertarsi che chi esegue i lavori dia più mani di resina, altrimenti si avrà un pavimento in resina più soggetto a deterioramento.

Resina bicomponente per pavimenti liquidi: che cos’è e come si applica

Per questo genere di lavoro si utilizza una resina epossidica bicomponente: si tratta di un materiale gelatinoso che viene fornito insieme ad un catalizzatore, al quale va miscelato per provocarne l’indurimento. Il processo di indurimento rende la resina non più lavorabile dopo meno di 60 minuti dalla miscelazione.

La resina di finitura può essere applicata con spessore differente per ottenere un diverso risultato visivo e tattile. Si applica con pennello o rullo, mentre a pavimento può essere applicata anche facendola colare e, successivamente uniformandola con spatola e rullo. L’applicazione della resina è preceduta dalla stesura di un primer consolidante ad essa dedicato.

Resina per pareti, stesura a rullo

Colorazione e resinatura pavimenti e pareti

La prima operazione da compiere è quella di stendere un primer per malte cementizie che, dopo un paio d’ore, permette l’applicazione e l’adesione di una malta di supporto a ritiro controllato. Il sottofondo deve essere ben livellato e asciutto: per supporti non ancora pavimentati conviene ricoprire la superficie con un prodotto autolivellante.

Dopo l’asciugatura della malta si applica a parete una pittura acrilica colorata: meglio se ci si affida a colori RAL piuttosto che ad un tintometro. La pittura acrilica è applicabile anche a pavimento, stesa uniformemente con pennello o rullo, oppure con un guanto per pitture decorative.

A questo punto si passa alla stesura della resina. Scordiamoci i “pavimenti in resina fai da te” perché in realtà si tratta di un lavoro che, seppur sembra semplice, necessita di esperienza professionale.

Resina a pavimento, stesura a pennello

Pavimenti in resina con disegni

La versatilità delle finiture in resina consente di realizzare pareti e pavimentazioni creative ad elevato effetto artistico. Si possono ottenere i più svariati effetti decorativi oltre a garantire le caratteristiche tecniche ottimali delle pavimentazioni; inoltre le diverse laccature utilizzate superficialmente rendono le pavimentazioni e le pareti gradevoli alla vista facendo risaltare le pregiate decorazioni estetiche create. Possiamo ottenere effetti di tipo nuvolato, decorato e spatolato in tutte le colorazioni possibili! In fase di progettazione, tanto più nell’applicazione a spessore con resina autolivellante, si aprono infinite possibilità creative. Al composto si possono mescolare polveri metalliche o quarzi più o meno grossolani, per non parlare degli spettacolari effetti che si ottengono annegando oggetti, foglie, lamine.

Alcuni effetti di pavimenti in resina decorati: nuvolato, con inclusioni, effetto pavimentazione liquida e pavimenti in resina 3d. Teknai

Con le resine trasparenti ad alto spessore è possibile realizzare interessanti inclusioni per “annegamento” di oggetti di vario genere. L’indurimento della resina avviene in 60 minuti: bisogna essere sicuri di ciò che si include: difficilmente si può tornare indietro.

Scale in resina

La resina è il rivestimento più indicato per coprire spazi irregolari come una scala: una varietà infinita di colori, texture e risultati sempre unici sembra scolpita nella muratura e diventa un elemento architettonico spettacolare.

scala in resina

L’aspetto finale monolitico, senza giunti o fughe, è spettacolare specialmente per le pavimentazioni, ma il rivestimento di una scala con questa stessa tecnica è altrettanto suggestivo e, soprattutto, unico e irripetibile.

Applicazione sulla scala

Prima dell’esecuzione del lavoro le aziende più affermate del settore propongono al committente determinati tipi di finitura, mostrando una simulazione del risultato finale realizzato su pannelli di circa 60×60 cm; questo vale anche per lavorazioni eseguite su richiesta del cliente e rappresenta una reciproca tutela in caso di contestazioni. Va ribadito che i rivestimenti in resina sono unici ed irriproducibili fedelmente, pertanto leggeri discostamenti dal campione sono possibili.

L’applicazione di cere o protettivi non idonei può provocare danni rimediabili solo rimuovendo completamente lo strato superficiale ed effettuando una nuova colata. Per questo, solo se occorre, si usano prodotti che rigenerano la cera metallizzante, o detersivi non aggressivi per la pulizia ordinaria, evitando candeggina ed ammoniaca. La stesura di nuovi strati coprenti (dopo anni) consente inoltre di cambiare il colore.

Sulla superficie, ripulita dopo la levigatura, viene steso un prodotto consolidante, una malta autolivellante; lo scopo è quello di riempire fessure, fughe o parti mancanti della superficie ed ottenere una base livellata, pronta a ricevere il ciclo applicativo di pavimentazione scelta.

Su alzate e pedate si stende il primer a rullo senza lasciare zone vuote; lo stesso prodotto può essere utilizzato per rendere più fluido lo stucco epossidico.

Lo stucco epossidico non dev’essere steso in spessori superiori a 2-3 mm per mano. Va applicato a spatola in due mani, cercando di rialzare leggermente il bordo in prossimità dello spigolo esterno di ciascuna pedata, per avere un contenimento della colata finale di resina.

Tra una mano e l’altra bisogna aspettare circa 12 ore e carteggiare le creste lasciate dalla spatolatura. Carteggiando anche dopo la seconda passata, le zone più chiare lasciate dalle creste evidenziano l’effetto spatolato.

Sul supporto asciutto si crea una decorazione a pennello, cercando di mantenere l’effetto realizzato a campione. Vengono utilizzati coloranti compatibili con i prodotti epossidici, in alternativa si possono usare prodotti a base acrilica.

La resina autolivellante va colata sulle pedate e stesa con una spatola larga a denti fini che ha la funzione di garantire uno spessore di resina di circa 1-2 mm; sulle alzate viene stesa a pennello. Occorrono almeno un paio di applicazioni, tra le quali si possono eseguire altre decorazioni accentuando l’effetto lente. Lavoro eseguito con prodotti Teknai

Bagno in resina, non solo resina per pavimenti!

Oltre che per pavimenti e pareti, le resine vengono utilizzate per rivestire molte altre superfici, dai top delle cucine ai mobili. In bagno la resina viene spesso utilizzata per le pareti delle docce, ma anche la vasca da bagno può essere personalizzata con questo tipo di finitura.

bagno in resina

L’intera vasca (Foto rivestimento Gobbetto) può essere rivestita con la stessa finitura di pavimenti e pareti, all’esterno e all’interno (la resina è altamente impermeabile), per meglio mimetizzarsi con l’ambiente, oppure essere valorizzata da un’identità propria tramite colorazioni o lavorazioni contrastanti.

La superficie grezza va trattata con un primer specifico e dopo un paio d’ore si può applicare una malta cementizia a ritiro controllato. Segue la colorazione con pittura acrilica, per poi passare all’applicazione della resina vera e propria. Le fasi sono intercalate da preparazioni del supporto in base all’aspetto che dovrà avere la superficie, comprese le modalità di stesura della pittura.

Rispetto alle piastrellature si ha il vantaggio non trascurabile di ottenere un rivestimento che non presenta né fughe né fessure, pertanto garantisce un’assoluta igiene ed una manutenzione al pari delle superfici ceramiche.

Le precauzioni per la pulizia sono le stesse che occorre rispettare per le altre superfici: evitare candeggina, ammoniaca o altri prodotti aggressivi.

Bagni in resina. Gobbetto

Pavimenti in resina prezzi

I pavimenti in resina per interni possono costare da 80,00 a 160,00 euro al mq. Naturalmente per effetti artistici i prezzi possono ulteriormente salire.

Differenza tra resina e calce

Il pregio dei pavimenti in resina per abitazioni è quello di offrire una possibilità decorativa illimitata: lo strato di supporto che si ottiene con il prodotto di base in pasta additivato con quarzi è come un foglio su cui scrivere, applicare foglia d’oro, pagliuzze, ottenere inclusioni, predisporre fibra ottica con spessore inferiore al millimetro. Se invece si preferisce una pavimentazione monocromatica, l’effetto visivo è pressoché identico ad un pavimento a calce; ma mentre la resina non è applicabile in locali umidi, la calce è utilizzabile anche in tali condizioni essendo un prodotto naturale e traspirante.

Per il pavimento monocromatico anche costi, spessori e tempi sono abbastanza simili, ma con i pavimenti di resina occorre carteggiare, perciò produrre polvere, mentre la lisciatura dei pavimenti a calce richiede solo l’utilizzo di un frattazzo di ferro passato con forza sulla superficie molto bagnata d’acqua. Le possibilità di colorazione della calce non sono vaste come per le resine, ma si può contare comunque su una quarantina di tonalità diverse.

L’applicazione delle resine, inoltre, può avvenire solo in determinate condizioni di umidità e temperatura, da mantenere per tutta la durata del lavoro.

Grès porcellanato effetto resina

In commercio esistono poi pavimentazioni in grès in grado di imitare perfettamente l’estetica della resina e che quindi possono essere una valida soluzione per chi cerca un compromesso. Si tratta di piastrelle di diverse dimensioni che sembrano pannelli resinati.

Ad esempio le lastre della collezione Concept per pavimenti e rivestimenti, disponibili in 5 colori (white, cream, pearl, grey e dark), hanno finitura lucida, strutturata e Soft Touch; sono realizzate con il sistema Digital Technology e riproducono l’effetto del pavimento monolitico spatolato. La similitudine ai rivestimenti continui è esaltata dai bordi rettificati che permettono una posa con fughe appena percettibili. 

La lucentezza deriva dalla spazzolatura finale, con l’aspetto morbido delle superfici Soft Touch; le lastre sono impermeabili e resistenti agli acidi, hanno uno spessore di 10 mm, con bordi rettificati, e misure 20×60 – 30×60 – 60×60 – 120×60 cm. Ceramica Sant’Agostino

Microcemento®, evoluzione della resina per pavimenti

Microcemento® è il marchio utilizzato per contraddistinguere uno dei prodotti di punta di Pancotti Superfici, cioè un tipo di superficie continua minerale ideata da Pancotti, l’azienda italiana leader nel settore dei rivestimenti naturali continui, con l’intenzione di donare alle superfici, siano esse interne o esterne, verticali oppure orizzontali, un aspetto simile al calcestruzzo.

Messo a punto nel 2008 come alternativa ecosostenibile alle resine, il lancio nazionale dei rivestimenti minerali a marchio Microcemento® risale alla partecipazione a MADE EXPO 2010. L’idea nasce anche in ascolto delle ultime tendenze del design per la casa e dell’influenza dello urban style che tanto successo ha avuto anche in Europa. Parliamo di uno stile metropolitano che riprende le atmosfere dei loft americani ricavati dalle zone industriali, caratterizzato da elementi a vista, come il ferro e i mattoni, dalla presenza notevole del calcestruzzo.

il rivestimento Microcemento® è ideale per chi desidera rinnovare pavimenti, pareti e qualunque altro tipo di superficie esistente, donando un tocco esclusivo all’ambiente. E’ adatto per spazi commerciali o per residenze private. Il ciclo di lavorazione permette di rivestire anche vecchi pavimenti senza dover demolire quelli preesistenti. Pratico, innovativo e veloce: puoi trasformare ogni superficie senza avere mai un effetto piatto poichè ogni applicazione è unica e realizzata a mano dai nostri professionisti.

La materia è alla base del nostro lavoro. La finitura Microcemento® è una particolare miscela di elementi cementizi e polimeri liquidi, che una volta mescolati assumo la consistenza di una malta morbida. La malta deve essere accuratamente miscelata manualmente o tramite trapano elettrico da applicatori specializzati prima di ogni posa. Lo spessore massimo che può raggiungere è 2 mm ed ha una notevole dote di adesione , grazie alla quale gli permette di ricoprire ogni tipo di superficie. È un prodotto ideale per ambienti con alto traffico quotidiano o per qualsiasi altra situazione grazie alla sua elevata resistenza agli urti, all’abrasione e alla compressione. La sua elasticità consente di resistere a quasi tutte le sollecitazioni.

Con tali rivestimenti la parete o il pavimento appaiono come infinite superfici continue, costituite con un materiale unico, diventando veri e propri elementi di architettura.

1 commento

  1. Buongiorno dovrei comprare un appartamento all’ultimo piano, nella visita ho notato che dal lastrico solare vi sono state delle infiltrazioni solo su una camera solo in due punti ravvicinati del soffitto ad una distanza di circa 50cm, vorrei chiederVi che tipo di soluzione si potrebbe eseguire per evitare eventuali infiltrazioni future all’acquisto? E’ possibile stendere solo la resina in tutto il lastrico solare oppure si devono avere altri accorgimenti? Vi ringrazio per le delucidazioni.

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