Interventi “chirurgici” per recuperare spazio

Le soluzioni attuate nella ristrutturazione di questo appartamento milanese offrono diversi spunti per organizzare al meglio i piccoli ambienti senza nulla togliere al design e alla sorpresa

Il quartiere “Bande Nere” di Milano si trova a ovest del centro città, è una zona residenziale multietnica con molti servizi e zone verdi. Qui, perpendicolarmente alla viabilità principale, alla fine degli anni ’20 è sorto un piccolo quartiere costituito da cinque stecche parallele di casette a schiera piuttosto eclettiche quanto a concezione architettonica, di vaga ispirazione anglosassone. Sono principalmente sviluppate su tre piani, ciascuno dei quali ospita due piccoli appartamenti piuttosto poveri di finiture, ma sotto un certo punto di vista interessanti per il loro stile retrò.

Un particolare curioso è che due delle tre stradine lungo le quali sono disposte sono nel tempo diventate “private”: i residenti hanno iniziato e collocarvi piante e realizzare aiuole, fino a ottenere l’autorizzazione a chiuderle con recinzioni e cancelli sui due fronti e trasformarle in aree che potremmo definire condominiali.

La ristrutturazione che viene proposta interessa proprio uno di questi appartamenti, al terzo e ultimo piano, già oggetto di un modesto ammodernamento negli anni ’90, che è diventato la dimora abituale di un quarantenne single: 55 metri quadrati divisi tra ingresso, un grande soggiorno e una camera da letto delle stesse dimensioni, una cucina piuttosto piccola e un bagno stretto e lungo. Una concezione in evidente contrasto con i canoni attuali, tanto più quando le metrature sono modeste.

L’intervento si è sviluppato a seguito della demolizione di due pareti divisorie che hanno permesso di avere un’unica zona giorno e una camera sufficientemente ampia, anche grazie alla progettazione di soluzioni d’arredo volte a sfruttare al meglio lo spazio disponibile. La mancanza di balconi, se da un lato preclude la possibilità di disporre di uno spazio esterno privato, dall’altro ha lasciato piena libertà nel sovrapporre un nuovo pavimento su quello esistente, non essendoci portefinestre che potevano risultare limitanti; per risolvere al meglio altri problemi sorti durante i lavori e ottenere il massimo della funzionalità si è rivelata fondamentale la duttilità delle maestranze coinvolte nel progetto.

La zona relax è molto essenziale, arredata con mobili Ikea e illuminata dai faretti Argo di Rossini; la tenda sottile davanti alla finestra si presenta con un elegante effetto cascata, avendo nascosto l’asta di supporto al di sopra del controsoffitto. Contestualmente alla costruzione della nuova parete che ha ridotto la profondità dell’ingresso, per evitare l’ingombro di mobili è stata creata una nicchia retroilluminata con ripiani che servono anche come svuotatasche; inoltre, per non incorrere nell’effetto pozzo tipico di un ingresso ridotto al minimo, è stato ribassato il soffitto a 220 cm, ovvero all’altezza del portale. L’alternativa poteva essere quella di aumentare l’altezza della luce di passaggio e di conseguenza quella del controsoffitto, ma essendo il portale ricavato in un muro portante piuttosto spesso, come si vede in foto, si sarebbero resi necessari rinforzi strutturali che avrebbero comportato un incremento dei costi.

La situazione di partenza presentava un ingresso da cui si accedeva a tutti i locali: il bagno a destra, la cucina di fronte, soggiorno e camera a sinistra, attraverso porte distinte e affiancate. L’ingombro di queste due porte e di quella del bagno determinava giocoforza la profondità dell’ingresso, a scapito di quella della cucina. Demolendo la parete divisoria, il soggiorno, nel quale è stata spostata la cucina, è diventato un unico ambiente living in continuità con l’ingresso; al posto della cucina, dopo aver ridotto la profondità dell’ingresso, è stata allestita la camera da letto. Purtroppo non è stato possibile ampliare il bagno, in quanto la superficie della camera da letto è già al limite minimo imposto dal regolamento edilizio, ma si è comunque riusciti a inserirvi un mobile che racchiude uno spazio lavanderia.

Le demolizioni

Le crene risultanti dalla demolizione della parete divisoria tra soggiorno e camera lasciano intuire lo scarso livello di finiture che caratterizzava questo tipo di appartamenti: tramezze sottilissime, solai costituiti da tavolati spessi circa 8 cm che in più occasioni hanno richiesto un’attenzione particolare nel corso della ristrutturazione. Eliminando le due porte affiancate si è aperto un unico varco tra ingresso e nuovo living, che è poi stato ridotto del 40% in fase di ricostruzione del divisorio tra l’ingresso e la nuova camera da letto.

La cucina con… cabina armadi

La cucina è stata addossata alla parete confinante con il locale in cui si trovava in origine, perciò il prolungamento degli impianti non è stato particolarmente difficoltoso. Si tratta di un modello componibile di Ikea configurato a portale, con due serie di pensili di profondità differente, che è stato adattato alla situazione con alcuni interventi di falegnameria, tra i quali la predisposizione della chiusura superiore e l’allineamento del forno microonde che sporgeva in basso rispetto agli altri pensili, all’interno dei quali è nascosta la cappa. Nella colonna a destra sono integrati frigo e freezer, in quella a sinistra la caldaia.

Considerato che cucina e living condividono uno stesso ambiente non molto grande, ma che dev’essere funzionale anche alla convivialità, al posto del classico tavolo da pranzo è stato realizzato un bancone su misura in rovere nel quale è incorporata una cantinetta per i vini, oltre a prese elettriche aggiuntive.

Anche il parquet è in rovere, un massello prefinito in listelli 50×14 cm “moschettato”, ovvero caratterizzato da minuscoli forellini prodotti da insetti xilofagi che, non venendo stuccati, conferiscono al pavimento un aspetto anticato, anche in virtù della leggera spazzolatura. Sopra il tavolo scendono tre sospensioni Bell di Rossini Illuminazione in metallo con finitura nero opaco e passacavo rivestito in legno.

Non essendoci nella camera spazio sufficiente per tutto il vestiario, è stata realizzata su misura una cabina armadi di fronte alla cucina, nell’angolo, perfettamente mimetizzata. La parete sbieca, con anta a filo senza maniglia, apribile con sistema push & pull, dona dinamicità all’ambiente e il rivestimento con carta da parati in stile jungle (Livingstone di Tecnografica), esteso all’intera parete, crea un interessante effetto prospettico. L’aspetto scenografico è accentuato dalla gola retroilluminata nell’angolo tra parete e soffitto.

Camera ben sfruttata

Come già detto, la camera è stata allestita al posto della vecchia cucina: lo spostamento della parete confinante con l’ingresso ha generato una nicchia in cui è stato collocato un guardaroba realizzato su misura per disporre della massima capienza. La nicchia preesistente, invece, è stata sfruttata in parte per inserire alcuni ripiani retroilluminati, oltre a prese elettriche e interruttori, che sopperiscono alla mancanza del comodino da questa parte del letto alla francese, e in parte per collocarvi una colonna contenitiva, anch’essa realizzata in falegnameria nello stesso stile del guardaroba.

La parete dietro il letto è rivestita con la carta da parati Recut di Wall&decò; sul comodino di Ikea scende dal soffitto la lampada da lettura Igloo di Rossini, orientabile a 360°, che offre la possibilità di selezionare tre modalità di illuminazione: solo luce diffusa dimmerabile, solo luce di cortesia o entrambe.

Bagno con lavanderia

Nel bagno si è potuto soltanto provvedere al rifacimento degli impianti e dei rivestimenti: una ristrutturazione abbastanza usuale che però ha comportato qualche problema in più per il ridotto spessore dei solai e delle pareti, soprattutto per incassare la cassetta di risciacquo del WC e per la stesura delle tubazioni, tant’è che una piccola porzione del solaio ha ceduto e alcuni calcinacci sono caduti sul controsoffitto sottostante, ma senza causare danni (il buco è stato poi allargato per poter intervenire con i necessari rinforzi).

Spostando tutte le funzioni sanitarie verso la parte più profonda del locale, di fronte alla porta scorrevole a scomparsa del bagno si è potuto collocare una colonna in cui è nascosta una lavasciuga sovrastata da ripiani per custodire detersivi, saponi e altri accessori. Soltanto l’interno della doccia e la parte bassa della parete dietro i sanitari sono piastrellati, le restanti superfici sono trattate con uno smalto in tonalità simile.

Progetto:
Arch. Sara Lombardi
Fotografie:
Roberta De Palo

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