ART BACK HOME: portarsi a casa un pezzo d’arte

Icon’s Design Milano dà inizio a un percorso innovativo in cui il design incontra l’arte. È Paolo De Biasi, il primo artista, le cui opere trovano una nuova chiave di lettura attraverso l’arredo

Si chiama Art Back Home ed è il progetto con cui Icon’s Design Milano dà inizio a un percorso unico nel suo genere di incontro tra design e arte, in cui le opere dell’artista Paolo De Biasi, trovano trasposizione su pezzi di arredo. L’elemento innovativo di questa iniziativa sta proprio nella modalità con la quale vengono trasposti i quadri dei pittori sui due volumi previsti, una madia e una dispensa, dal momento che non si tratta di replicare con una stampa il quadro sul mobile, ma di un vero e proprio processo di collocazione, attraverso il quale l’opera trova una nuova chiave emozionale.

Per arrivare a questo nuovo equilibrio in cui il design si fonde con l’arte, l’azienda ha innescato un dialogo costante con l’artista, fondato su tre principi che hanno caratterizzato l’intera prima fase di questo percorso che sono: ascolto, rispetto e curiosità. In questo modo i due mondi, quello dell’arte e del design si sono incontrati e attraverso questa modalità il quadro da una parte e il mobile dall’altro hanno potuto andare oltre ai loro canonici spazi. Questo approccio ha permesso all’artista di portare le sue opere fuori dalle mostre e dalle gallerie e all’azienda di fuoriuscire dagli spazi fisici degli show-room d’arredo. Ma non è tutto, dal momento che Art Back Home si prefigge di portare nelle case delle persone un vero e proprio pezzo d’arte, rendendo accessibile attraverso i due volumi d’arredo, ciò che non sarebbe possibile per molti se dovessero acquistare l’opera effettiva di determinati artisti.

“È un percorso unico, intrinseco nel DNA stesso dell’azienda, che ha sempre avuto una sua naturale predisposizione per l’arte e alle emozioni che essa riesce a suscitarci” commenta Massimo Tognon, Amministratore Delegato di Icon’s Design Milano e conclude: “Siamo solo all’inizio di questo viaggio nelle emozioni, il cui obiettivo è quello di trasferire l’unicità di un’opera, attraverso la sua scomposizione, in un pezzo d’arredo altrettanto unico. Dopo la sensibilità di Paolo De Biasi, sarà la volta di Fulvia Mendini e Vanni Cuoghi, dopodiché chissà quali altre splendide collaborazioni si andranno a creare”.

Il progetto sarà presentato durante il Salone del Mobile di Milano con un evento speciale il prossimo 8 giugno alle ore 20:00 presso lo spazio Devina Nais | Icons Flag di Viale Piave 1. Nella serata, alla quale sarà presente lo stesso artista Paolo De Biasi e il curatore d’arte Ivan Quaroni, sarà svelata la seconda opera che è stata oggetto di trasposizione da parte di Icon’s Design Milano nei quaranta pezzi numerati tra madia e dispensa. L’evento avrà anche uno scopo benefico a sostegno dell’Associazione Save The Children attraverso donazioni volontarie che si potranno fare durante la serata e la messa all’asta della madia Special edition TUTT’ALTRO ANCORA Art Back Home. Un Pezzo unico perché eccezionalmente l’artista De Biasi apporterà, dipingendolo, un piccolo particolare nella madia.

La collaborazione tra Icon’s e arte contemporanea non poteva che iniziare con Paolo De Biasi, architetto e pittore capace di fondere il meglio delle due discipline. Allievo di Arduino Cantafora alla facoltà di Architettura dell’Università di Venezia, De Biasi interpreta l’arte come una pratica millenaria che indaga le relazioni tra il visibile e l’invisibile, tra la realtà delle immagini e l’astrazione delle idee.  La sua è una pittura sensibile alla costruzione dello spazio e delle forme degli oggetti, che egli organizza come un personalissimo catalogo di riferimenti, una sorta di regesto di memorie e visioni. L’elemento citazionistico dei suoi dipinti riguarda, infatti, i paradigmi fondanti dell’arte occidentale, inseriti in un linguaggio visivo che alterna lemmi classici e moderni, forme ricorrenti e inedite invenzioni. In particolar modo, De Biasi mescola il gusto costruttivo e ornamentale di architetti come Le Corbusier, Gio Ponti, Aldo Rossi e Gigiotti Zanini, con lo spirito “riordinato e classicheggiante” della pittura degli anni Venti, interpolando queste due fonti d’ispirazione con la grande tradizione italiana del Rinascimento e dei Primitivi toscani. Le due tele che l’artista ha realizzato per Icon’s confermano e rafforzano il legame iconografico con la storia, orientando la produzione di una serie di mobili in edizione limitata verso un’eleganza e una compostezza formali di sapore squisitamente metafisico.

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