Ascensore per interno, un lusso possibile

ascensore per interno

Installato all’interno dell’edificio, in una struttura dedicata o nella muratura, l’ascensore per interno è una comodità interessante soprattutto per le case singole disposte su più livelli

Può sembrare strano, ma il Paese che detiene il record mondiale di ascensori installati sul proprio territorio è… l’Italia, con oltre un milione di impianti, anche se il 40% è in funzione da più di 30 anni e il 60% non dispone delle moderne tecnologie che garantiscono sicurezza ai massimi livelli. Diventati quasi indispensabili nei condomini, grazie all’evoluzione tecnologica l’ascensore per interno si sta diffondendo anche nelle abitazioni monofamiliari perché, anche quando può risultare superfluo, migliora il comfort e accresce notevolmente il valore commerciale dell’immobile.

Ma sono tutti “ascensori”? Non esattamente. Bisogna distinguere tra ascensore per interno e piattaforma elevatrice o “miniascensore”. I primi sono sistemi atti a superare livelli verticali senza limiti di altezza, richiedono spazi maggiori e uno scavo (fossa) profondo almeno un metro dal livello di partenza; in genere hanno doppie porte (quella al piano e quella di cabina), non serve tenere premuto il pulsante durante il movimento, sono soggetti a una severa normativa e a verifiche periodiche prestabilite e onerose.

Le piattaforme elevatrici svolgono un compito analogo, con qualche limitazione: non possono superare dislivelli superiori a 20 metri e lo fanno a una velocità di 0,15 metri al secondo, 4 volte inferiore a quella di un ascensore. Funzionano a “uomo presente”, quindi bisogna tenere premuto il comando a bordo durante la salita e la discesa. Questo per motivi di sicurezza, perché la cabina in linea di massima non ha porte proprie; è possibile installarle come accessorio opzionale e, in questo caso, il comando a pulsante diventa identico a quello degli ascensori.

L’installazione delle piattaforme elevatrici e la loro manutenzione sono più semplici: lo scavo si riduce a pochi centimetri, gli ingombri sono ridotti, il montaggio è rapido e le normative sono meno severe. Di base i costi sono decisamente inferiori, ma ci sono così tante possibilità di personalizzazione e integrazione di accessori che anche una piattaforma può avvicinarsi molto al prezzo di un ascensore per interno: da un minimo di 10.000 euro si può arrivare fino a 40.000 euro (anche in base al numero delle fermate previste lungo il percorso).

Un’altra distinzione da fare è tra macchine a funzionamento idraulico ed elettrico. Nel primo sistema un motore aziona una pompa volumetrica immersa in olio che viene inviato a un pistone, provocando la spinta in salita della cabina. In discesa il motore non funziona, un gruppo di valvole fa sì che la cabina scenda con velocità costante in qualunque condizione di carico. Il consumo elettrico in fase di discesa è nullo, ma in termini di avviamento serve uno spunto maggiore, pertanto una potenza impegnata superiore a quella di un ascensore elettrico. In linea di massima, costa meno all’acquisto ed è di facile realizzazione, ma olio e batterie vanno smaltite e incidono sui costi.

Nel modello elettrico il funzionamento avviene grazie a un sistema di funi che aderiscono per trazione a una puleggia; in genere, per bilanciare il peso della cabina si ricorre a un contrappeso. Se il collegamento motore-puleggia avviene mediante un riduttore, l’insieme si definisce argano; senza riduttore si parla di motore “gearless”, posto all’interno del vano corsa e a magneti permanenti, più efficiente di quello a motoriduttore e con minori consumi di energia. Il sistema di trazione, inoltre, non richiede l’uso di lubrificanti che inquinano, pertanto assicura un maggior rispetto dell’ambiente.

Permessi necessari

Se il miniascensore viene installato all’interno, rientra tra le opere di edilizia libera e non serve alcuna autorizzazione dal Comune, mentre se viene installato all’esterno serve quantomeno una Comunicazione di Inizio Lavori (CILA), fatto salvo che non sussistano vincoli di altro genere, oltre a tutta la documentazione di conformità dell’opera.

In condominio
Serve una delibera dell’assemblea, con il parere favorevole di almeno 2/3, stabilito che non interferisca con il decoro architettonico, con la sicurezza dell’edificio e non venga limitata la fruibilità delle parti comuni di alcun condomino. Se in condominio vi sono però persone anziane o disabili, la necessità dell’abbattimento di barriere architettoniche prevale comunque sul pregiudizio di godimento della parte comune da parte di un solo condomino, se l’installazione è a spese dell’interessato e rispetta le condizioni sopracitate.

Basta meno di un m2

I progressi tecnologici avvenuti negli ultimi decenni hanno reso possibile l’installazione di un miniascensore in spazi prima impensabili: il modello Armonico Leggero di Kone, per esempio, può essere installato in un vano scale con larghezza minima di 714 mm e profondità di 1.117 mm, ovvero in meno di un metro quadrato di superficie.

“Mini” le dimensioni, ma anche lo stile

Realizzato all’insegna del minimalismo e completamente ripensato nella struttura, Il nuovo home lift ALA di Vimec, progettato dallo studio Adriano Design, propone soluzioni decisamente innovative per questo settore. Con il suo stile personalizzabile può integrarsi nella casa in modo quasi invisibile oppure diventarne un polo di attrazione.

Tutta la tecnologia di trazione meccanica della cabina è nascosta nella sottile parete di fondo, che costituisce anche la struttura portante dell’elevatore; l’elemento mobile in metallo all’interno della cabina ha la forma di una L e riunisce lo schienale tecnico che ospita il maniglione di comando e una pedana molto sottile. Questo elemento a L è personalizzabile quanto a finitura. La base di calpestio è accoppiata a una struttura nervata che scompare in apposite scanalature realizzate nel pavimento al livello “0” con un’invasività minima, lasciando l’elevatore quasi a filo del pavimento, senza che sia necessario predisporre alcuna fossa.

Per aprire la porta basta ruotare il terminale godronato alla sommità del maniglione esterno, in cui è racchiusa la serratura elettromagnetica di sicurezza; una volta a bordo, per attivare il movimento della piattaforma basta ruotare il maniglione interno in acciaio e tenerlo in posizione fino all’arrivo al piano. Sia il maniglione interno sia quelli esterni ai piani sono provvisti di led che indicano a quale livello si trova l’elevatore. La porta esterna si apre soltanto al piano in cui è presente la piattaforma. Comandi, maniglioni e pedana sono brevettati.

A pianta circolare

Viene realizzato su misura, a partire da 130 cm di diametro, determinando le curvature della struttura, dei vetri e delle porte per ogni caso specifico; è panoramico e può funzionare a uomo presente, automatico ai piani o automatico sia in cabina sia ai piani, perciò le sue caratteristiche tecniche variano a seconda della scelta. La portata di Giotto varia da 300 a 1.000 kg, la velocità è di 0,15-0,30-0,60 metri/secondo e nei 10 metri di corsa massima può effettuare fino a 4 fermate. La profondità della fossa è compresa tra 20 e 190 cm, la testata minima tra 235 e 340 cm. Con la sua eleganza non passa certo inosservato e può essere installato al centro di un vano scale o freestanding, anche all’esterno. Nova

Performance con stile

Un ascensore per interno di pregio, alimentato da un motore sincrono a magneti permanenti (gearless, senza ingranaggi), il cui movimento è totalmente impercettibile dall’orecchio umano; i componenti meccanici di H300 sono certificati SIL3, il più alto standard di sicurezza nel mercato degli ascensori.

La batteria tampone garantisce il funzionamento anche in caso di black-out, i sistemi di sicurezza possono essere collegati all’impianto domotico di casa; è disponibile in moltissime configurazioni con piattaforme di varie misure e portata fino a 450 kg, cabine con porte scorrevoli a 2, 3 o 4 pannelli, porte a soffietto per soluzioni a ingombro ridotto, anche in versione panoramica. Si possono avere fino a 12 porte (max 2 per piano), la corsa massima è di 18 metri, richiede una fossa profonda 140 mm (non necessaria in caso di rampa). TK Home Solutions

Semplice e risolutivo

Un ascensore per interno che si installa in due giorni senza bisogno di alcuna fossa e ha una corsa massima di 3,6 metri, l’ideale per un’abitazione ripartita su due livelli; è disponibile in due modelli, con ingombro esterno di 91×123,5 cm e 104,5×143,5 cm, e può portare fino a 3 persone in piedi entro un carico di 325 kg.

Stratum FE non richiede alcuna struttura esterna, quando non è al piano lascia completamente libero lo spazio e può essere montato ovunque; è personalizzabile e ha di serie una dotazione completa: porta automatica con apertura a 90°; rampa di accesso integrata per facilitare l’accesso a eventuali carrozzine; sensori di sicurezza per l’arresto automatico se vengono rilevati ostacoli nello spazio di azione; 2 telecomandi wireless per la chiamata (oltre ai comandi a parete); batteria per il ritorno a piano terra in caso di black-out; vetri con finitura antigraffio; telefono interno (da collegare a rete fissa). Inoltre moquette antiscivolo, rivestimento interno grigio, esterno cabina bianco RAL 9010 e illuminazione interna a led. Ulteriori accessori e personalizzazioni estetiche su richiesta. Stannah

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