Architetto Marco Piva, villa sul lago di Como

Dependance sul lago di Como

In una zona sovrastante il Lago di Como, la radicale ristrutturazione di una villa unifamiliare che emerge dallo spazio verde in tutta la sua sontuosità, pur rimanendo armonicamente inserita negli spazi che la circondano

Ci sono voluti quasi due anni, da giugno 2010 a marzo di quest’anno, per portare a compimento questo progetto ambizioso di ristrutturazione, che ha interessato interni ed esterni, non solo dell’edificio, ma anche del verde di pertinenza, in evidente stato di abbandono. Si è reso necessario il ripristino di tutte le coperture, con la rimozione e il rifacimento del tetto esistente e l’aggiunta di una guaina impermeabilizzante. Integrale anche il rifacimento delle pavimentazioni, sia quelle interne, sia quelle dei balconi e dei terrazzi, in modo che fosse possibile realizzare sottofondi adeguati per i nuovi rivestimenti di ceramica e parquet. Completamente nuovi anche gli impianti idrico-sanitari, quello elettrico e quello di riscaldamento.

Grande protagonista la dependance trasformata in studio a tutto vetro, caratterizzata da una separazione invisibile tra interno ed esterno. Le pareti interne ed esterne sono state completamente rasate, con demolizione di tutti i tavolati interni per costruire muri di spessore adeguato. La volontà di mantenere un’atmosfera sontuosa, ma che trasmettesse comunque una sensazione di comfort e tranquillità, ha portato allo sviluppo di un design interno che mantenesse uno stile contemporaneo.

L’elemento cardine di tutto il progetto è stato lo sviluppo di una continuità formale tra la struttura e il contesto ambientale, privilegiando colori leggeri e materiali naturali, ottenendo un ambiente piacevole, accogliente e naturale, esaltato da un’attenta progettazione dell’illuminazione.

Nella foto in alto una veduta della dependance recuperata e adibita a studio, con la suggestiva illuminazione integrata nelle mensole, esempio di ampliamento dello spazio abitativo e di integrazione con la natura. Di seguito un particolare della terrazza cui si accede dalla sala musica, con vista sul lago.

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Per quanto riguarda le strutture esterne, lo stato di fatto si presentava particolarmente degradato, per cui balconi e terrazzi sono stati interamente rimossi e ridisegnati, protetti da ringhiere d’acciaio che, insieme alla coloritura morbida delle superfici, hanno ringiovanito ed attualizzato l’abitazione. Insieme a scale e passaggi, anche il verde è stato pensato come un elemento architettonico. Gli interni misurano complessivamente 532,9 mq (88,8 interrato, 224 pianterreno, 167,8 primo piano e 54,5 dependance), cui si aggiungono 227,20 mq di aree esterne coperte.

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Confini trasparenti tra uomo e natura

La trasformazione più evidente riguarda il porticato, con la chiusura su tre lati realizzata con superfici vetrate da pavimento a soffitto montate su telai di legno. Questo ha permesso di annetterlo ai volumi interni e di adibirlo a studio, completamente immerso nel verde circostante.

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Piano terra ad ovest, seminterrato ad est

Nella zona a nord-ovest la cucina confina con la dispensa e il locale lavanderia da un lato; dall’altro c’è uno spazio di disimpegno che include l’accesso ai servizi e, poco oltre, alla stanza da pranzo, posta all’ala estrema dell’abitazione. Oltre la zona living, nella parte seminterrata vicina all’ingresso, è ricavato uno spazio semi-indipendente per gli ospiti con bagno e guardaroba, la cui atmosfera è resa ancor più familiare dalla presenza di un caminetto ad angolo.

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La zona living-tv è il cuore attorno a cui ruota tutto il piano terra, a stretto contatto con la sala dedicata all’ascolto della musica, da cui si può accedere alla terrazza coperta pensata come spazio barbecue.

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Mentre la “music room” beneficia di un’illuminazione d’atmosfera per meglio godere il suono, nel living il progetto illuminotecnico dà il meglio di sé, con più fonti luminose che possono dar vita a scenari e interagire con l’ambiente in modi differenti, ma ben integrate in esso.

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Primo piano: zona notte e privacy

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Qui si concentrano gli spazi privati dei padroni di casa: allo sbarco della scala ci si trova con uno spazio relax che all’estremità opposta presenta una balaustra, affacciati alla quale si comunica visivamente con la zona living sottostante. A sinistra si incontra prima la camera della bimba, poi quella dei genitori e si arriva allo studio che si affaccia su un’ampia terrazza ed è al livello del giardino. Dalla parte opposta ci sono la camera del figlio più grande e un’altra terrazza, completano il piano due bagni e tre locali guardaroba.scala-casa-marco-pivaLa protezione della scala e la balaustra, di vetro strutturale e acciaio, lasciano allo sguardo la possibilità di spaziare attorno pur delimitando fisicamente gli spazi.

 

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Allegra e colorata con tonalità accese, la camera della bambina è arredata interamente con materiali naturali, le strutture sono chiuse da tende mobili e protette con materiali morbidi.

Le pareti libere nella camera del ragazzo sembrano pagine di una vita ancora da scrivere e lasciano spazio ad una personalità in via di formazione. Spazio condiviso, ma con postazioni separate, per il bagno dei genitori, dove l’essenzialità delle forme dei sanitari favorisce i giochi di luce che i corpi illuminanti generano insieme alle superfici.

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Architetto Marco Piva

architetto-marco-pivaHa realizzato progetti architettonici di prestigio in italia e all’estero, è uno dei pochi progettisti che ancora riesce a costruire negli emirati; disegna per numerose aziende italiane e si occupa con successo anche di interior design. Web

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