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Un elemento strutturale-architettonico fondamentale qual è il legno, tolti malte e intonaci, può riaffiorare alla vista, assumendo anche un importante ruolo estetico e d’arredamento come ci mostra l’architetto Carlo Nardo in questo recupero
Premessa necessaria al restauro di questa abitazione è stata l’intenzione di mantenere integre quanto più possibile le caratteristiche architettoniche del nucleo residenziale, collocato al secondo piano di uno dei più tipici sestieri (uno dei sei rioni) di Venezia. La distribuzione dei vani nell’ambiente esistente è stata rivista dall’architetto, Carlo Nardo, secondo la prioritaria esigenza del committente di ampliare la percezione degli spazi e, di pari passo, la percezione della luce proveniente dalle aperture originali. Per ottenere questo risultato, di fondamentale importanza, è stato l’intervento sulle coperture dell’abitazione, che ha portato alla rimozione totale della controsoffittatura e al recupero delle capriate e delle orditure del tetto, lasciate a vista. Inoltre, con l’abbattimento di una parete, si è ottenuta un’ampia zona giorno con angolo cottura in cui ogni angolo riceve luce dalle tante finestre presenti e da quelle poste al piano soppalcato, cui si accede mediante la vecchia scala in legno, spogliata di ogni tramezzatura.
Via i muri resta la scala
L’architetto Nardo ha deciso l’abbattimento di alcune pareti (segnate in giallo nel disegno sotto). In particolare, unendo cucina e stanza a fianco, è stato possibile creare un’ampia zona giorno; fra queste, chiuso da una tramezza è stato eliminato anche il vano scala per l’accesso al piano superiore, di cui è rimasta soltanto la rampa originale, tutta di legno. Tolta anche la controsoffittatura della soletta, ciò che resta è una grande sensazione di spazio ed apertura, attorno e verso l’alto.
Travi a vista e pavimento dell’epoca
Nel corso dell’intervento di ristrutturazione l’architetto Carlo Nardo ha fatto rimuovere le vecchie controsoffittature, manovra che ha messo in evidenza l’ottimo stato di conservazione e la bellezza architettonica delle antiche strutture lignee; questi fattori hanno suggerito all’architetto Carlo Nardo di lasciare a vista le capriate ottenendo un ottimo risultato sia sotto il profilo estetico, sia sotto quello del più ampio respiro di tutti gli ambienti, compreso lo stretto corridoio che dall’ingresso guida sino alla zona giorno.
Il recupero di alcuni centimetri di superficie vetrata, consentito dalla sostituzione di finestre e telai, ha reso possibile la percezione di una più forte luminosità dei locali. Soprattutto ne ha giovato la pavimentazione in graniglia di marmo e cemento, tipica di queste abitazioni, che così mette in piena luce la dominante grigia bi-tonale, in mezzo alla quale risaltano le cromie dei frammenti di marmo. Nei tratti in cui, inevitabilmente, sono passati impianti e tubazioni è stato possibile ricostituirla con risultati eccellenti.
Salita al soppalco
La vecchia tramezzatura che costituiva il vano di accesso al solaio è stata completamente rimossa insieme alla controsoffittatura; come spesso succede anche nelle più antiche dimore, tolte le malte e gli intonaci, ne risulta un ottimo stato di conservazione dei legni che, in questo caso, ha permesso, sia per la scala, sia per la soletta e le capriate, di effettuare il solo restauro di superficie: prima la pulizia a mano con spazzola di ferro, poi la rivitalizzazione con cere naturali.
La scala, nella sua disposizione originale, ma libera sui lati, permette un comodo transito nonostante nel suo attacco inferiore sia costretta contro il muro perimetrale. La forte luminosità della zona soppalcata, con le sue ampie finestrature, si trasmette al piano basso tramite il varco della scala ed una seconda apertura lasciata nella soletta. La migliore distribuzione degli spazi pensata dall’architetto Carlo Nardo e la bellezza del legno hanno attribuito all’ambiente una connotazione veramente insolita ed esclusiva.
Soluzioni per gli ospiti
L’azione di “smascheramento” ha coinvolto ampiamente anche le camere da letto in cui, oltre alle controsoffittature, è stato rimosso da alcune pareti l’intonaco, mettendo in evidenza l’intreccio di moraletti in legno, riempito con malta a base di calce, con cui in passato si realizzavano le tramezze divisorie.
Nella camera degli ospiti è stato ricavato un piccolo bagno erigendo una tramezzatura leggera alta poco più di 2 metri. Per alleggerirne la presenza, la parte alta del box è stata completata con lastre di vetro fumé. L’aerazione del locale è garantita dal ventilatore collegato ad un tubo in acciaio inox che sfiata a soffitto.
Dettagli tecnico conservativi
Sul piano soppalcato la rimozione dell’intonaco dalla parete che dà all’esterno ha messo in evidenza muri perimetrali in mattoni pieni che sono stati lasciati a vista. La pavimentazione, rifatta in doghe di legno, lega perfettamente l’intero contesto, permettendo totale libertà nell’arredo che può essere indifferentemente moderno o classico.
Al piano abitativo è stato scelto di evitare quanto possibile la distruzione della pavimentazione originale, come anche la realizzazione di crene e nicchie nei muri perimetrali in mattoni. Gli impianti idraulici di riscaldamento, quindi, sono stati realizzati a vista, utilizzando tubi e raccordi in rame.
Il legno della copertura diventa protagonista in uno spazio più esteso in altezza. La dimostrazione dell’ aspetto portante della copertura rivaluta l’ appartamento.
Anche l’ esposizione dei moraletti nelle pareti è una idea in linea con il restauro.
E’ interessante capire come è posto l’ impianto elettrico. Le pareti perimetrali una volta pulite sono state trattate ?
Ciao Gianluca,
sappiamo solo che i prodotti utilizzati per le finiture sono tutti conformi alla bioedilizia, com’è il caso particolare dello stucco rasato utilizzato nelle pareti del bagno ricavato nella camera degli ospiti, prodotto mescolando in cantiere del legante a base cementizia e terre naturali colorate scelte in uno dei negozi storici di Venezia. Per ulteriori dettagli dovresti metterti in contatto con il professionista.