Da cupo sottotetto a luminosa mansarda

finestre mansarda Velux

Un grande ambiente inutilizzato all’ultimo piano diventa l’esclusiva estensione dell’appartamento sottostante, attraverso l’apertura di grandi lucernari

La trasformazione di questo sottotetto nasce dalla volontà di valorizzare l’appartamento all’ultimo piano di un condominio oggetto di una recente riqualificazione. Il sottotetto, circa un centinaio di metri quadrati, era già pertinenza dell’unità sottostante, ma veniva utilizzato come ripostiglio: c’era soltanto un bagno, le uniche aperture erano date dalle porte finestre che consentivano l’accesso alle terrazze, funzionali soltanto alla stenditura dei panni, e da tre finestre verticali.

L’intento è stato quello di ricavare ambienti ideali per lo studio e lo svago sia per i bambini sia per gli adulti, risolvendo il problema della scarsa illuminazione: proprio la luce naturale, prima così carente, è diventata il tema centrale del progetto che si è concretizzato attraverso l’inserimento di ampie finestre da tetto Velux. Si è cercato di installare più finestre possibile, compatibilmente con la presenza dei pannelli fotovoltaici condominiali che occupano buona parte delle falde, proprio per ottenere il massimo del benessere dato dalla luce naturale che, oltre a essere un elemento fondamentale dell’architettura, interagisce positivamente con la psiche delle persone, favorendo la concentrazione e lo studio.

Questo aspetto diventa ancor più rilevante se si tratta di ambienti che devono essere vissuti prevalentemente da bambini, che già trascorrono molto più tempo in spazi chiusi rispetto alle generazioni passate: la luce naturale, con il variare della sua incidenza, scandisce i vari momenti della giornata e i cicli delle stagioni, permettendo così di rimanere in costante relazione con il mondo esterno.

Tre (per tre) metri sotto il cielo

La camera dei bambini è concepita come uno spazio multifunzionale per il riposo, lo studio e lo svago: i due letti rientrano completamente nel mobile realizzato su misura per inserirsi sotto la falda, dove il soffitto inclinato scende fino a quota pavimento, e lasciano libero tutto l’ambiente per giocare: la parte centrale della lunga mensola funge da scrivania per fare i compiti, tutto avviene sotto una superficie vetrata da 3×3 metri. Le tre finestre inferiori si aprono manualmente a vasistas verso l’esterno, consentendo l’affaccio, mentre quelle superiori sono ad azionamento elettrico: tutte sono provviste di tapparelle esterne e tende interne per il filtraggio della luce. I quattro lati delle imbotti sono leggermente divaricati per aumentare la penetrazione della luce all’interno.

La finestra da tetto diventa smart

Velux App Control è la soluzione connessa per controllare facilmente dallo smartphone i prodotti Velux Integra® migliorando il comfort interno e la sicurezza degli spazi abitativi. Attraverso lo smartphone si possono aprire e chiudere, anche quando non si è in casa, finestre per tetti, tende e tapparelle con possibilità di raggrupparli per controllarli insieme. In ogni momento è possibile fare un upgrade al sistema Velux Active with Netatmo aggiungendo i sensori interni che misurano temperatura, CO2 e umidità nelle stanze, e azionano finestre e schermature in autonomia, assicurando sempre una buona qualità dell’aria e un comfort ideale. L’apertura/chiusura dei dispositivi è programmabile in base alle proprie esigenze e in orari specifici della giornata, anche tramite controllo vocale.

Le caratteristiche delle finestre

Questo progetto è stato possibile attraverso l’installazione di 10 finestre da tetto Velux, in legno rivestito da poliuretano bianco; hanno un’eccellente resistenza all’umidità e, grazie a questo tipo di finitura, non richiedono alcuna manutenzione. Le superfici vetrate, tutte di tipo basso emissivo, sono costituite da vetri esterni temprati per resistere anche alla grandine e vetri interni stratificati di sicurezza; le versioni elettriche sono equipaggiate con sensori pioggia che, se le finestre sono aperte, alle prime gocce di pioggia attuano la chiusura automatica del serramento. Tutte le finestre elettriche, compresi i dispositivi oscuranti, funzionano grazie a pannelli solari integrati nel serramento, senza bisogno di collegamento alla rete, e possono essere comandate da remoto.

Anche gli spazi esterni sono stati ripensati in modo da rappresentare un’estensione della mansarda a tutti gli effetti, utilizzando tavole in larice lasciate al naturale; la terrazza più grande è destinata all’accoglienza ed è concepita per diventare un luogo di relax dove cucinare e pranzare all’aperto oppure riposare su comodi divani, con piante verdi disposte lungo il perimetro come riparo dal vento e dagli sguardi. L’altra, con accesso dalla camera dei bambini, è stata pensata come zona per la lettura e lo studio all’aperto; al centro verrà installata una grande vasca in cui realizzare un orto domestico che, seppur di modeste dimensioni, risulterà sufficiente per i consumi di una famiglia.

Soggiorno e bagno

L’unico spazio un po’ meno luminoso, non essendo stato possibile illuminarlo con finestre da tetto, è il soggiorno, nella parte destinata al relax; tuttavia le pareti tinteggiate in bianco e grigio perla, così come il parquet chiaro, riflettono molto bene la luce; l’atmosfera più intima è piacevole ed è conforme alla destinazione di questa parte della mansarda, in cui è installato un caminetto a pellet. Altre due finestre da tetto Velux Integra a comando elettrico, allineate verticalmente, ma distanziate, portano luce sul tavolo del soggiorno e nel bagno, rinnovato e collocato al centro, nella parte con i soffitti più alti, per consentire l’installazione della doccia.

L’illuminazione artificiale, fornita da fonti dimmerabili, risulta quasi invisibile durante il giorno, in quanto è integrata nella muratura e dopo il tramonto, quando viene accesa, diventa molto scenografica grazie anche all’altezza variabile degli ambienti. Il tutto è gestito da un impianto domotico.

Come cambia l’illuminazione

Una parte della mansarda è dedicata alla passione della famiglia per la musica: la simulazione mostra chiaramente come sarebbe l’ambiente se non fossero state installate le finestre da tetto, che qui occupano una superficie di 2×1,5 metri quadrati. La luce, proveniente solo dalla finestra laterale, risulta concentrata solo davanti a questa e lo spazio si incupisce man mano che ci si allontana da essa: da un lato c’è abbagliamento, dall’altro una carenza che costringe la pupilla ad adattarsi continuamente a intensità di luce molto diverse. Tale condizione si può definire “distribuzione di livello minimo” e, purtroppo, è molto comune: quante camere dispongono di una sola finestra anche quando sarebbe possibile aprirne una in più con un diverso orientamento, per avere un’illuminazione più abbondante e regolare!

Progetto: Arch. Claudia Biondi
Finestre da tetto: Velux
Fotografie: Andrea Segliani

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