Esaltazione della bellezza

Un piccolo appartamento nel centro storico di Reggio Emilia trasformato in uno scrigno prezioso attraverso arredi realizzati su progetto in collaborazione con importanti manifatture italiane

Per riuscire ad arredare un’abitazione in modo elegante ed esclusivo avendo a che fare con una superficie di appena 65 m2, bisogna trattare con la massima attenzione ogni centimetro di spazio: l’impresa è quasi più sfidante di quando si hanno grandi metrature. Qui però la proprietà si è affidata all’esperienza dei progettisti e ha lasciato loro piena libertà nell’organizzazione e nel determinare il design degli interni: il risultato è un’abitazione in cui si è concretizzato al meglio il concetto di iperdecoratività che contraddistingue lo studio, una sorta di casa-showroom.

In antitesi con ciò che sembra andare per la maggiore ai giorni nostri, tra minimalismo e total white, qui è tutto un susseguirsi fluido di cromatismi e di stili, di superfici interpretate come sfondi per gli arredi, realizzati quasi esclusivamente su disegno: un esempio eclatante è il tavolo del soggiorno con piano in vetro e piede centrale in marmo, progettato per questa situazione e ora entrato a far parte del catalogo dell’azienda che lo ha prodotto.

Fatta eccezione per alcuni complementi, l’intero allestimento porta la firma di affermati marchi italiani sia per i pochi pezzi che fanno parte della produzione di serie sia per quelli realizzati su progetto da ovredesign®, quasi a sottolineare il fatto che ci si trovi nella “città del Tricolore”.

L’appartamento si trova al secondo e ultimo piano, frutto di una sopraelevazione realizzata negli anni ’50 del secolo scorso su un fabbricato di epoca settecentesca. Davanti all’ingresso, il corridoio si estendeva fino alla finestra di fronte e disimpegnava due camere sul lato destro, a sinistra il bagno e il soggiorno, dal quale si passava in cucina. La prima camera e il bagno non hanno subito modifiche in pianta, mentre la seconda camera è stata ridimensionata spostando lateralmente la parete che la separava dal corridoio; così facendo, davanti all’ingresso è stata ricavata la zona pranzo. Questa è diventata parte di un unico ambiente, insieme alla zona relax e alla cucina, ottenuto demolendo la parete divisoria tra cucina e soggiorno e, ricorrendo a un rinforzo strutturale, quella portante sul lato sinistro del corridoio.

La ridistribuzione degli spazi non ha permesso di mantenere i pavimenti originali in graniglia, perciò in tutto l’appartamento, bagni compresi, è stato posato un nuovo parquet prefinito in rovere di Kibea, in listelli con taglio a 45° per posa a spina ungherese, la cui finitura cromatica varia a seconda della luce.

Il tavolo Matilde, collocato davanti all’ingresso, è realizzato dall’azienda vicentina FMG Shapes su disegno ed è un po’ il biglietto da visita dell’abitazione. La gamba troncoconica è un agglomerato di conci di marmo e resina che viene estruso e tagliato come un blocco di marmo: è ricavata dal pieno ed è cava all’interno, l’estremità superiore è sagomata in modo che il foro centrale del piano in vetro vi si incastri alla perfezione, un po’ come un vecchio vinile a 45 giri sul giradischi, ma perfettamente a filo piano.

Alle spalle la madia Lake di Calligaris, con top in ceramica effetto marmo, rientrante rispetto al perimetro, su cui è appoggiata la lampada Adon di Aromas del Campo in metallo dorato. La parete è rivestita con la carta da parati Vanity di Inkiostro Bianco, una rielaborazione in digitale delle incisioni in acquaforte che si estende anche sulla parete laterale e alla quale si sovrappongono con discrezione uno specchio antico, riverniciato in tonalità argento, e il lampadario Crown Minor di Nemo.

Nella zona relax, lo spazio del divano è definito dal tappeto Tiger di Nordic Knots in tonalità crema e nero; di fronte, la consolle realizzata da Concreta su disegno dello studio con ante rivestite con lamina di ottone spazzolato e top in vetro nero, cui si abbina perfettamente la versione della lampada Atollo di Vico Magistretti per Oluce in metallo color bronzo. La TV è racchiusa in un riquadro, anche questo realizzato da Concreta su disegno dello studio, con finitura ottone ossidato; la barra a soffitto con faretti orientabili è di Viabizzuno. La cerchiatura di rinforzo in acciaio che riveste l’imbotte del varco aperto a seguito della demolizione della muratura portante è stata lasciata volutamente a vista e verniciata in nero opaco.

La camera ridotta di superficie è adibita a studio; il mobile è un pezzo unico, con struttura laccata effetto cannettato, bordatura superiore e inferiore in ottone e ante in parte ricoperte da lastre semicircolari di grès effetto palladiana, utilizzate anche per il top della scrivania coordinata. Su questa si riconosce la lampada Snoopy di Achille e Piergiacomo Castiglioni per Flos, nella finitura più rappresentativa che vede la base in marmo bianco Carrara abbinata al nero del riflettore in metallo. Mobile e scrivania sono realizzati su disegno dello studio da Concreta.

La cucina è un modello di Binova semplice e lineare con ante laccate senza maniglie e illuminazione sotto i pensili, arricchita con un’isola che incorpora il lavello con il rubinetto soprapiano di Gessi, top e schienale sono in lastre di grès effetto Ceppo di Grè; per l’isola, essendo il piano spesso 4 cm, è stata realizzata una struttura che permettesse di averlo a sbalzo per poterlo utilizzare anche come piano snack: i faretti pendenti sull’isola sono di Viabizzuno.

La camera da letto è stata progettata traendo ispirazione dall’hotellerie, concetto espresso in particolare dal grande letto contenitore con testata in velluto che si estende lateralmente alla zona dei comodini, cablata e provvista di prese USB; sia il letto, sia il guardaroba con ante a specchio, sia i comodini ovali sono realizzati da Concreta su disegno dello studio. L’illuminazione è fornita da faretti incassati a soffitto davanti al guardaroba, a una strip led nascosta nella vela del controsoffitto che illumina con luce radente la parete rivestita con la carta da parati Autumn poetry di Inkiostro Bianco e alle lampade decorative Kitta Kitta di Aromas del Campo.

La parete dietro i sanitari è rivestita con lastre in grès con un decoro fogliare a rilievo (Myfair White di Serenissima) ottenuto con la tecnica del terzo fuoco: quando la lastra è formata, viene ricoperta con una polvere definita “zucchero” che, attraverso una successiva cottura a circa 750 °C, solidifica dando vita a un effetto tridimensionale. Su questa parete è stata ricavata una nicchia con rivestimento in metallo, come le mensole al suo interno e quelle a sbalzo.

La pavimentazione in legno arriva anche in bagno, fino alla doccia walk-in con piatto rialzato in resina a tutta larghezza posto davanti alla finestra; per proteggere il pavimento da rovesciamenti d’acqua è stata concepita un’anta che può ruotare verso l’interno, per salvaguardare il parquet, o verso l’esterno, per agevolare l’entrata e l’uscita dalla doccia. Di fronte ai sanitari di Flaminia, il mobile sospeso che supporta il lavabo ha il rivestimento lavorato a pantografo effetto canneté e top in marmo Emperador; la composizione lavabo è di Fiora, mentre la rubinetteria e la placca con i comandi del WC sono di Gessi.

Progetto: ovre.design®
arch. Corrado Conti, arch. Giulia Delpiano

Fotografie:
Andrea Valcavi, Matteo Della Casa Di Dio

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