Linee luminose e pennellate di colore

Con questi due capisaldi e altre soluzioni puntuali, studiate ambiente per ambiente, lo studio di architetti ha completamente trasformato un appartamento datato e cupo, permettendo a una giovane coppia di realizzare la casa dei propri sogni

Ci troviamo nel quartiere Rifredi di Firenze, a nord-ovest del centro storico, in un condominio degli anni ’70 elegante, ma composto da appartamenti che presentano una configurazione obsoleta, frammentaria e di impedimento nei confronti dell’illuminazione naturale. Perplessità e scoramento sono i termini che meglio descrivono lo stato d’animo dei proprietari al primo sopralluogo in compagnia degli architetti che, tuttavia, acquisite le esigenze della coppia e valutate le potenzialità della casa, si sono adoperati per tirar fuori il meglio da questo appartamento di 150 metri quadrati.

Il primo intervento, come spesso accade in queste situazioni, ha riguardato la demolizione di alcuni divisori per fondere il primo tratto di corridoio e due stanze in un unico grande living, per poi agire chirurgicamente su altre partizioni per rimodulare le stanze, soprattutto i due bagni che si presentavano lunghi e stretti. La cucina, prima emarginata dal resto della casa, è stata spostata verso il centro per averla più in relazione con l’ambiente giorno, in un locale più proporzionato e con accesso a uno dei balconi. La stanza in cui era prima, adiacente all’ingresso, è ora allestita in modo polifunzionale: può essere utilizzata per ricevere un ospite in modo riservato o come ambiente in cui lavorare da casa, opzione sempre più richiesta da un paio d’anni a questa parte.

Alla razionalizzazione degli ambienti ha fatto seguito l’introduzione di finiture che potessero valorizzarli al meglio: dai nuovi serramenti esterni di colore bianco, che danno continuità alle superfici, alle carte da parati personalizzate applicate in alcune zone strategiche. Dalla struttura con nicchie a giorno colorate e illuminate ai rivestimenti decorativi dei bagni. Il tutto esaltato da un progetto illuminotecnico articolato e per lo più costituito da fonti integrate nelle superfici e nascoste alla vista, la cui luce radente produce in tutti gli ambienti l’effetto “wash wall”, più alcune fonti di illuminazione puntuale solo ove necessario.

Solo i pavimenti della lavanderia, del bagno e della zona notte sono in grès porcellanato; nel resto della casa è stato utilizzato un parquet in rovere posato a spina francese, disposto lungo l’asse est-ovest in modo che la finitura leggermente satinata (zenzero), per effetto dell’incidenza della luce naturale, potesse rendere la superficie vibrante in funzione delle venature e dell’orientamento della “freccia”.

La parete con gli archi

La carta da parati dietro il tavolo da pranzo, realizzata su disegno dello studio, si ispira alla pittura metafisica di Giorgio De Chirico, le cui ombre “anomale” divergono dalle regole della prospettiva e dell’incidenza della luce; tuttavia l’effetto tridimensionale dona profondità e invita ad attraversare gli archi per raggiungere altri spazi. Per arrivare a questi rivestimenti personalizzati si inizia definendo la grafica e le dimensioni del soggetto, si fa fare un campione da chi dovrà realizzare il rivestimento per testare i colori e, raggiunto il risultato voluto, si prepara un’immagine a grandezza naturale (file ovviamente compresso) che viene quindi stampata e suddivisa in rotoli con larghezza da 60 a 120 cm, scegliendo tra diverse tipologie di supporto. Qui è stato utilizzato un TNT vinilico, sia per la maggiore resistenza sia per la trama che, grazie all’effetto tessuto, permette di risolvere piccoli difetti di planarità della parete. Le nuove pareti divisorie sono tutte in cartongesso, solo quella tra la cameretta e il bagno è stata fatta in muratura.

Il corridoio centrale, oltre a sacrificare spazio, impediva alla luce naturale di penetrare in profondità; eliminando la “T” disegnata dalle pareti, il primo tratto del corridoio e le due stanze sul fronte est sono diventate un unico ambiente ampio e luminoso con accesso al balcone rivolto a levante. Altro punto chiave della ristrutturazione riguarda il riproporzionamento dei bagni: quello della zona notte è stato allargato, riducendo la superficie della cameretta, l’altro è stato accorciato per ricavare la lavanderia accessibile dalla cucina ed essendo diventato “cieco” è servito da un sistema di aspirazione forzata.

Nicchie in scala di rosa

Le due strutture in cartongesso realizzate a ridosso delle pareti esterne alla cucina hanno un duplice scopo: ottenere uno spazio espositivo di notevole effetto e allineare la maggior larghezza del vano d’ingresso con il restringimento del passaggio in corrispondenza del bagno e della porta scorrevole di accesso alla zona notte (sullo sfondo, modello Celine di Albed), creando altresì un diaframma nel passaggio dal living alla cucina e un ribassamento all’ingresso dello studio. Quest’ultimo è nascosto da un’anta specchiata, scorrevole su un binario che risulta invisibile anche ad anta completamente aperta, grazie a un sistema di estensione telescopico.

Le nicchie ospitano una collezione di ceramiche costituita da pumi pugliesi e mori siciliani, memoria delle terre d’origine della coppia, e sono caratterizzate da profili luminosi inseriti in battuta tra il fondo e ogni singola nicchia. Le quattro pareti delle nicchie sono dipinte in 4 tonalità di rosa che, a tratti, si estendono in “lingue” disegnate a mano sulla superficie frontale, mentre il fondo, lasciato bianco, si colora in modo più tenue per effetto della luce riflessa dalle pareti. La libreria Airport di Cattelan, con la sua struttura leggera, definisce idealmente la zona d’ingresso pur lasciando intravedere il living e, osservata dai divani, si sovrappone allo spazio espositivo in una composizione geometrica di pieni e vuoti.

L’angolo con il camino

Il mobile del soggiorno in noce canaletto effetto canneté è stato disegnato dallo studio e racchiude quattro scomparti contenitivi chiusi da 2 ante a ribalta e due cassettoni, tutti con apertura push-pull. Nella parte posteriore del mobile sono state realizzate feritoie funzionali al collegamento di varie periferiche, nascoste all’interno, allo schermo TV fissato direttamente a parete. I cavi di collegamento dei vari dispositivi corrono sottotraccia all’interno del muro.

Il camino a bioetanolo è inglobato in una struttura che si sviluppa da pavimento a soffitto, rivestita con lastre di cartongesso ignifugo (riconoscibili anche dal colore rossastro del cartone); per raccordare la struttura con il mobile, le superfici a lato del camino sono tinteggiate con una pittura effetto corten.

Nel rivestimento in cartongesso, in basso e in alto, sono state inserite due bocchette “di compensazione” che hanno lo scopo di generare una circolazione d’aria all’interno per effetto dei moti convettivi, al solo scopo di evitare accumuli di calore che potrebbero causare piccole crepe nel cartongesso: il caminetto, infatti, non è collegato a una canna fumaria né può diffondere aria calda canalizzata, ha un ruolo più che altro scenografico. Sempre per evitare microlesioni, la struttura del caminetto non va in aderenza alla parete laterale e la fessura risultante è stata sfruttata per inserire una lama di luce.

Sulla parete di fondo è disegnata una fascia grigia che, idealmente, si prolunga sulla parete laterale, terminando con un profilo curvo che richiama le “lingue” della parete con le nicchie. A centro stanza il tavolino Cave, disegnato dallo studio per Idealmarmo.

La cucina

La cucina, il modello Delinea di Scavolini, è costituita da moduli laccati color bianco e grigio gabbiano ed è divisa in due blocchi: da un lato le basi sono disposte a golfo e danno origine a un tavolo snack che fa da schermatura nei confronti della zona della cucina più soggetta a disordine, utilizzabile anche come piano di lavoro; dall’altro, le colonne sono inserite in una nicchia risultante dalla predisposizione della lavanderia. Il tutto è stato dimensionato affinché le colonne rimanessero a filo esterno con la porta di accesso alla lavanderia che, essendo priva di stipiti e coprifili, si mimetizza nella parete attrezzata.

Le camere da letto

Sia la camera matrimoniale sia la cameretta, anche in virtù dell’ingombro degli armadi, risultavano piuttosto lunghe rispetto alla larghezza: il bilanciamento ottico delle proporzioni è stato ottenuto facendo ricorso al colore, utilizzato per tinteggiare con tonalità differenti alcune superfici. Si tratta di un accorgimento di facile realizzazione che può dare ottimi risultati ed è assolutamente reversibile, in caso di variazioni della disposizione dei mobili o di cambiamenti dei gusti e di cromie.

Nella cameretta, per la parete dietro il letto è stato utilizzato un azzurro intenso che interessa anche la porzione di parete laterale con la porta filomuro, rifinita nello stesso colore, più una banda sulla parete a lato del letto e a soffitto, ottenendo un effetto scatola che dona intimità alla zona riposo. Lo stesso è stato fatto nella camera matrimoniale, dove è stato utilizzato un grigio per la zona della finestra e un tortora per la parete a lato del letto, porta filomuro inclusa. Il letto è addossato a una rientranza della parete, rivestita con una carta da parati realizzata su disegno dello studio e illuminata lateralmente da lame di luce a tutta altezza. Le due luci di lettura hanno diverse installazioni, ma risultano complementari: in appoggio sul comodino da un lato e sospesa dall’altro.

Atmosfere differenti nei bagni

Il bagno della zona giorno è concepito quasi come uno spazio intimo “meditativo”, la scelta di omettere lo specchio sottolinea l’intenzione di mettere in secondo piano l’aspetto esteriore della persona. Si è pensato di sopperire alla mancanza della finestra enfatizzandola con la chiusura della doccia (cristallo con decoro Frame di Vismaravetro) e piastrellando le pareti con un soggetto naturale (decoro Cristoforo Paper41 Lux di 41zero42) che si ripete all’infinito a partire da 3 piastrelle 60×120 cm con finitura lucida. La porzione di parete con i sanitari è rivestita con piastrelle formato 25×75 cm di Ceramica Sant’Agostino, collezione Spring, in un verde oliva che riprende le sfumature della doccia, poi il rivestimento prosegue con il mosaico Vetro Lux di Casa Dolce Casa. Le rubinetterie, dalla silhouette singolare, fanno parte della collezione Roadster Accent disegnata dallo studio per Cisal.

Il bagno della zona notte si presenta con pavimento in grès utilizzato anche per rivestire la doccia a filo, la canalina e la parete con rubinetteria e soffione, mentre per la nicchia è stato utilizzato un avanzo del mosaico vetroso dell’altro bagno; il rivestimento delle pareti, sempre in grès, si presenta con un decoro effetto piombo. Pavimento e rivestimento fanno parte della collezione Sheer di FAP Ceramiche e sono nel formato 80×160 cm.

Fotografie:
Darragh Heir

Progetto:
B + P Architetti

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