Metamorfosi di una cascina

Dalla ristrutturazione nascono due abitazioni indipendenti su tre livelli; la più grande occupa due dei tre blocchi originari

Lasciata per un lungo periodo all’abbandono, questa cascina sita nel centro storico di Pecetto Torinese (TO) era in uno stato di degrado piuttosto avanzato. Inoltre, a seguito di interventi eseguiti presumibilmente negli anni ’50, le facciate erano state intonacate, così come le volte interne in mattoni; i solai in legno erano in buona parte marci, la corte era invasa da alberi e piante cresciuti senza alcun controllo.

La ristrutturazione ha interessato sia l’esterno sia l’interno del fabbricato, con l’eliminazione di tutto ciò che era incoerente con la storicità dell’edificio e cercando di ricucire quanto era recuperabile, riportando a vista gli elementi rappresentativi dell’epoca e completando l’opera, dal punto di vista estetico, con l’integrazione di elementi contemporanei in un contrasto equilibrato.

La rimozione dell’intonaco ha riportato a vista le murature in mattoni e pietra, nonché i voltini che sovrastavano le aperture, con funzione di architravi; le partizioni interne sono state demolite sia per motivi di risanamento sia per attuare la ridistribuzione che ha portato ad avere due unità abitative indipendenti e sfalsate. La più grande, alla quale si riferisce la maggior parte delle immagini, occupa due dei tre blocchi in cui è stato diviso il fabbricato e si sviluppa su tre livelli fuori terra: piano terra, piano primo e mansarda. L’altra, anch’essa su tre livelli, è costituita da uno spazio seminterrato, uno a piano terra e uno al primo piano.

Dal punto di vista energetico la riqualificazione ha contemplato l’isolamento dall’interno delle murature perimetrali, il rifacimento integrale della copertura, la predisposizione di un vespaio aerato per l’isolamento dal terreno, l’adozione di infissi esterni a triplo vetro, impianti di ventilazione meccanica controllata, riscaldamento/raffrescamento radiante a pavimento, fotovoltaico e solare termico.

Si entra nel soggiorno

L’ingresso si apre su un grande salone, dove le volte in mattoni, recuperate a seguito di rimozione dell’intonaco, sabbiatura e protezione per spruzzatura di un consolidante antisfarinamento, sono enfatizzate da un’illuminazione perimetrale nascosta nello spessore delle contropareti, completata dalla sospensione centrale da 250 cm di diametro (Tour di Linealight). A lato dell’ingresso è stato installato un caminetto scenografico a legna in cui il focolare Light 06 di Caminetti Montegrappa è integrato in una struttura in cartongesso. La base in cemento su cui è collocato il caminetto si estende fin quasi alla zona di passaggio, definendo un palco per vari complementi d’arredo.

Prima

Cucina e zona pranzo

Dal soggiorno, scendendo un paio di scalini, si accede alla cucina abitabile, con isola e armadi di SieMatic (Pure). Il tavolo da pranzo, con piano in cristallo su struttura in ferro, è contornato da sedie in ecopelle. Per il parquet in rovere (Priamo Nebula di SILD) è stata realizzata appositamente una finitura molto chiara che, visto l’ottimo risultato, è stata inserita nella collezione dell’azienda con il nome di Extra Nebula. La travatura secondaria e il tavolato, realizzati ex novo, sono stati trattati con una pittura sbiancante.

Le due porte a doppio battente, già facenti parte della cascina originale, sono state restaurate e ritinteggiate; quella a destra nasconde una dispensa mentre quella a sinistra conduce, attraverso un disimpegno, a una zona lavanderia e a un piccolo bagno giorno, semplicemente allestito con WC e lavabo. Quest’ultimo è ricavato da pietra estratta da una cava della zona e appoggia su un top realizzato appositamente, come altri elementi della casa, con legno recuperato da vecchie porte della cascina.

La camera principale

Il primo piano si sviluppa in due blocchi, sfalsati in altezza di circa un metro, a cui si sale attraverso una nuova scala a due rampe (quella precedente era in un’altra parte della casa) in cemento armato rifinita con Microresina Kerakoll; nel blocco a sinistra, attraversando un arco, si entra nella camera principale. Un setto divisorio in muratura a centro stanza, che dal lato di ingresso ha funzione di guardaroba, definisce una zona spogliatoio dalla quale, a sinistra, si accede alla cabina armadi, mentre dall’altro lato il divisorio diventa estensione della testiera del letto.

Il bagno è chiuso da una vecchia porta in legno, recuperata e adattata per renderla scorrevole su binario esterno; la parete di fondo dietro il lavabo è interamente occupata da uno specchio senza cornice e termina con un ribassamento nel quale, oltre a una coppia di faretti è inserita frontalmente, a filo, una striscia led annegata in un profilo di alluminio. Luce e ribassamento si estendono fino alla doccia, separata dall’ambiente solo da un cristallo fisso e profonda 180 cm; la parete di fondo forma una nicchia in cui appoggiare saponi e shampoo. I rivestimenti di tutti i bagni sono realizzati con ceramiche della gamma Casamood di Florim.

Altre camere e dettagli

A destra della scala, salendo una breve rampa si entra nel secondo blocco, nel quale c’è un primo ambiente adibito a studio e zona relax da cui si può accedere a una seconda camera con bagno; tra questa e lo studio si sviluppa una scala in metallo verniciato a polvere, realizzata su misura da Cirifer Design, che conduce al livello mansardato, in cui è allestita una camera a servizio degli ospiti con relativo bagno. Una lama di luce verticale, all’estremità del setto divisorio tra le due rampe, illumina il giroscala.

Le porte, a battente e scorrevoli, sono tutte a filomuro e sono contraddistinte da una maniglia realizzata e firmata dallo studio, costituita da una fascia in cuoio chiusa ad anello da una borchia in metallo bronzato. Per le rubinetterie dei bagni è stata scelta la serie Diametro35 di Ritmonio a risparmio idrico, con portata inferiore e 9 litri/minuto.
Nel rifacimento della copertura, per motivi strutturali la trave di colmo è stata sostituita da due putrelle con sezione ad H, sovrapposte e saldate assieme.

L’area esterna

L’ingresso alla proprietà è protetto da un grande cancello in ferro verniciato a polvere realizzato su disegno dello studio: l’arco è illuminato da un proiettore (Trick 360° di iGuzzini) che, grazie a un sistema di lenti, produce una lama di luce su tutto il perimetro del varco.

Il camminamento in doghe di legno di larice è sopraelevato su magatelli fissati a un sottofondo di cemento; a interassi calibrati sulla larghezza delle doghe sono stati disposte marginalmente luci puntiformi a led cosicché, posando le doghe leggermente distanziate, svolgano la funzione di segnapassi in modo scenografico, rimanendo fisicamente invisibili durante il giorno.

In facciata, allineati con gli architravi dei serramenti, sono stati installati faretti bidirezionali (Dox 100 down-up di Delta Light) che producono triangoli luminosi contrapposti verticalmente e, di conseguenza, fanno risaltare i coni d’ombra laterali. L’area esterna è in buona parte comune a entrambi gli appartamenti, soprattutto per l’accesso carrabile; l’appartamento più piccolo dispone inoltre di un accesso esclusivo pedonale, a lato della proprietà.

Prima

Fotografie:
Sferico Architetti

Progetto:
Sferico Architetti
Arch. Federica Cortina
Arch. Riccardo Cottino

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