Penthouse ambrosiana

Nel quartiere milanese di Porta Genova, Contract District Group ha curato nei dettagli la progettazione e l’allestimento di un attico su due livelli tra i più belli e lussuosi della città

La zona è quella della Darsena e dei Navigli progettati da Leonardo, dove edifici rappresentativi degli insediamenti umani del passato e nuovi complessi abitativi, sorti a seguito di riqualificazioni delle aree urbane, convivono rispettandosi a vicenda. Un quartiere tranquillo di giorno, ma che al calar della sera diventa uno dei luoghi preferiti dalla movida cittadina.

L’appartamento che presentiamo si trova in un complesso residenziale costruito alcuni anni fa e occupa gli ultimi due livelli del fabbricato: l’abitazione vera e propria al piano inferiore, 260 m2 con zona giorno e zona notte ben suddivise, più un terrazzo di 20 m2; il piano superiore, collegato da una scala interna, consiste in 55 m2 coperti di ambienti “secondari” e una terrazza di 170 m2, in parte adibita a zona pranzo-relax all’esterno, al riparo di una pergola.

La sagoma dell’edificio imprime all’appartamento una pianta rettangolare, particolarmente sviluppata in lunghezza: lungo il perimetro, le uniche pareti cieche sono quelle alle estremità, corrispondenti alla zona cucina-pranzo e alla master room, mentre i lati lunghi sono completamente vetrati. Una condizione imposta dalla commissione edilizia, perché l’abitazione ha origine da un volume aggiunto quando il progetto dell’edificio era già stato presentato, approvato e i lavori di costruzione erano in corso avanzato, perciò è stato richiesto di differenziare la parte nuova dal resto del corpo edilizio. Questo ha rappresentato un’ulteriore sfida, perché sulle pareti lunghe non poteva essere appoggiato alcunché e bisognava organizzare una distribuzione interna che risultasse fluente, pur rapportandosi con una larghezza, in proporzione, limitata.

L’intervento di Contract District Group ha contemplato un’organizzazione degli interni attraverso setti centrali che, oltre a ripartire le varie funzionalità, fossero in grado di integrare elementi contenitivi; il tutto perfezionato con un utilizzo strategico di sistemi vetrati, semitrasparenti o specchianti e di chiusure filomuro mimetizzate nelle strutture divisorie. Un progetto di interior articolato e guidato da CDG avvalendosi delle migliori soluzioni delle aziende partner, di serie o customizzate, ma ancor prima nell’organizzazione dell’impiantistica, decisamente complessa in quanto include una domotica piuttosto spinta, dai sistemi di sicurezza all’illuminazione, fino a un sofisticato impianto audio e home theatre integrato in modo discreto nelle superfici. La suddivisione degli ambienti è in un certo qual modo ispirata ai concetti del Neoplasticismo, al rigore dell’ortogonalità nella definizione dei diversi ambiti: osservando la pianta dell’appartamento, se per contrassegnare le singole stanze si utilizzassero il bianco, il nero e i colori primari, ne verrebbe fuori un’opera sullo stile di Piet Mondrian.

L’impostazione della casa riprende quella utilizzata per le abitazioni borghesi del passato, ovvero con doppi accessi separati per i padroni di casa e per il personale di servizio. L’ingresso principale avviene attraverso un ascensore esclusivo, attorno al quale si sviluppa la scala interna all’appartamento che porta al livello superiore; quello secondario, a margine degli spazi abitativi, è raggiungibile con le scale di emergenza. L’unica via di comunicazione tra i due ambiti è attraverso la porta del disimpegno-lavanderia, di fronte allo studio e prospicente la zona notte, una filomuro ben mimetizzata nella parete.

Nella zona d’ingresso, a sinistra una grande parete a specchio che incorpora una porta rasomuro nasconde i locali di servizio; a destra, un’imponente struttura incorpora un’armadiatura in rovere termotrattato e separa questo spazio dal soggiorno di rappresentanza, un ambiente di 44 m2 allestito con comode sedute. Sul lato del living la struttura è rivestita con lastre in ferro crudo e incorpora un mirror TV da 80 pollici, con lo schermo al centro di un cristallo semiriflettente retroverniciato spesso 10 mm.

Oltre l’imbocco della scala interna c’è la zona pranzo, in uno spazio comunicante con la terrazza che ospita una seconda area per pranzare all’aperto e davanti alla cucina, dalla quale può essere separata da un sistema di pannelli scorrevoli a tutta altezza in vetro grigio satinato e telaio in alluminio (sistema Shoin di Lualdi).

In cucina il pavimento in tavole in rovere grigio porfido cede la scena al grès porcellanato di grande formato; al centro di questo ambiente, poco meno di 20 m2, domina l’isola lunga tre metri, con ai lati le colonne che assolvono alle funzioni contenitive e nelle quali sono incassati forni, frigorifero e congelatore. Tra l’isola e le pareti vetrate si sviluppa un corridoio che mette in comunicazione diretta e discreta con la lavanderia e l’ingresso di servizio; il ribassamento, realizzato artigianalmente in listelli di legno e verniciato in tonalità coordinata, nasconde tutta la parte impiantistica e la struttura di rinforzo che sostiene l’imponente cappa.

Oltre lo studio, una porta filomuro che segna il limite degli spazi conviviali si apre su un secondo corridoio che separa una camera singola e una matrimoniale, oltre a due bagni perfettamente identici e speculari, separati da una lastra di vetro riflettente posto sulla linea di confine tra le rispettive docce con piatto in Corian. Uno è di utilizzo esclusivo della camera matrimoniale mentre, l’altro, accessibile dal corridoio, è a disposizione degli ospiti.

Funzionalità a scomparsa

In un’abitazione così ampia e diffusa potrebbe sembrare eccessivo fare ricorso a soluzioni salvaspazio, ma il grande vantaggio dei moduli scorrevoli a scomparsa del sistema brevettato Bigfoot di Protek è quello di poter nascondere zone di stoccaggio e altre funzionalità nelle strutture divisorie, senza ulteriori ingombri. In questo progetto sono stati integratl il modulo Bigfoot Firenze, per disporre di una zona dispensa a servizio del cucinotto del piano superiore, e il modulo Bigfoot Laura per la zona lavanderia.

Nella parte più profonda dell’appartamento, oltre una porta filomuro, c’è la zona notte padronale, uno spazio di circa 54 m2 suddivisi tra disimpegno privato, bagno e cabina armadio. Il bagno è diviso in due settori: all’ingresso il mobile con i lavabi e, dietro il setto che racchiude la parte impiantistica, i vasi sanitari; nella parte più profonda la vasca e la doccia con piatto rivestito in continuità con il pavimento, separate da un vetro fumé. Nella doccia la porzione della parete oltre la rubinetteria è costituita da una lastra di vetro, anch’essa fumé su questo lato e a specchio sul lato opposto, corrispondente alla porzione di disimpegno di fronte alla cabina armadio. Quest’ultima è allestita con un sistema guardaroba di Lema realizzato su misura al centimetro e bancone-cassettiera al centro.

Secondo livello

In cima alla scala interna si entra direttamente in un secondo living, più informale, dove il divisorio su cui è montato lo schermo TV da 80 pollici e nel quale è incassato a filo l’impianto home theatre nasconde alla vista un cucinino e un bagno essenziale. In virtù del tetto a capanna, questa parte dell’abitazione si configura come una mansarda; attraverso la porta blindata bianca che si vede a destra (foto sotto) si esce sulla parte più riservata e “meno nobile” del terrazzo per accedere alla palestra. Tutte le superfici interne vetrate o a specchio sono realizzate su progetto da Glass Emotion – Torsellini Vetro.

Sul fronte opposto, dal living si passa direttamente in terrazza dove, sotto una pergola che si sviluppa in continuità con la forma del tetto, ci sono un salotto e una seconda zona pranzo all’aperto, oltre i quali si spalanca la grande terrazza circoscritta da piante di varie specie e colori che, insieme ai rampicanti che risalgono la struttura del pergolato nella parte più profonda, assicurano la privacy e nascondono alla vista buona parte degli edifici circostanti.

Il ruolo di Contract District Group e le aziende partner nel progetto di interior design

I servizi offerti dal nuovo business model Contract District Group, nato nel 2016 come società di servizi legata al settore dell’Home Design con il nome di Milano Contract District, hanno rivoluzionato il mercato immobiliare degli ultimi anni. L’interazione con gli operatori inizia in concomitanza con la definizione del layout distributivo, perfezionato attraverso lo studio degli spazi, il supporto nella predisposizione di soluzioni tecniche e impiantistiche, la scelta delle finiture e culmina con l’allestimento personalizzato degli interni con arredi di alto livello. Questa consulenza a 360° aiuta sia il progettista, valorizzando il suo operato con un processo semplificato, sia il potenziale acquirente, per la personalizzazione integrale attraverso un unico interlocutore. Per l’allestimento degli interni CDG si avvale di partnership consolidate con le migliori aziende italiane. Ecco quelle coinvolte, da capitolato o per le personalizzazioni, nel progetto di questo attico.

– Parquet: Listone Giordano
– Rivestimenti ceramici: Florim
– Sanitari e rubinetterie: Gessi
– Illuminazione: Flos
– Cucina: Ernestomeda
– Arredo bagno: Karol
– Box doccia: Cesana
– Porte e pannelli modulari apribili: Lualdi
– Armadi, arredi, complementi: Lema
– Moduli contenitivi a scomparsa: Protek
– Living esterno: Gervasoni
– Tappeti: G.T. Design

Progetto tecnico e interior design: CDG – Contract District Group
Art Director: Arch. Rudi Manfrin

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