Zona lavanderia in casa: si può fare!

zona lavanderia

Se non c’è uno spazio in cui concentrare il lavaggio dei capi, magari anche l’asciugatura e la stiratura, non è impossibile crearlo: in fin dei conti per una zona lavanderia bastano pochi metri quadrati

Negli appartamenti di un certo pregio e nelle ville di un tempo, ben prima dell’invenzione della lavatrice, esisteva un ambiente dedicato per il lavaggio degli indumenti, che faceva parte dell’ala in cui alloggiava la servitù. Grandi le abitazioni, ma anche il numero degli occupanti: fatte le debite proporzioni, e considerato che ai giorni nostri una zona lavanderia in casa richiede molto meno spazio, sembra strano che nelle nostre abitazioni per molto tempo sia venuto a mancare un locale dedicato al lavaggio e alla stiratura del vestiario.

Per un po’ si è andati avanti con lavatrice in cucina o in bagno, stendini fissi a parete o da spostare nell’una o nell’altra stanza, assi da stiro ripiegati dietro le porte. Ma da un paio di decenni a questa parte, chi ristruttura una casa o la costruisce da zero fa il possibile per tornare a concentrare lavaggio, asciugatura (quando non la si può fare all’esterno) e stiratura in un unico ambiente, allestendolo nel miglior modo possibile per rendere un po’ meno gravose queste attività. In molti casi, però, anche in una casa già abitata si può ricavare uno spazio per una zona lavanderia senza dover rivedere radicalmente la distribuzione degli ambienti.

Ingombri (larghezza, profondità, altezza)

  • Lavatoio: 45x50x85 cm
  • Lavatrice: 60x60x85 cm
  • Asciugatrice: 60x60x85 cm

Molte aziende produttrici hanno sviluppato soluzioni dedicate allo scopo che permettono di integrare la zona lavanderia con discrezione e praticità in una parte del bagno o della cucina (già predisposti dal punto di vista idraulico) oppure di utilizzare zone di disimpegno grazie a composizioni modulari che permettono di sfruttare tutta l’altezza disponibile per ridurre gli ingombri. L’unica cosa da valutare, anche qualora si pensasse di sfruttare un sottotetto o un seminterrato, è che sia possibile realizzare i collegamenti alle reti idraulica ed elettrica, oltre ad avere un ricambio d’aria sufficiente.

Il disegno evidenzia i collegamenti idraulici per l’adduzione di acqua calda e fredda, quelli di scarico e la disposizione delle prese elettriche per una zona che preveda lavaggio, asciugatura e stiratura dei capi.

Trovare uno spazio tra le stanze di casa

Ci possono essere le condizioni per riuscire, con opere non particolarmente invasive, a ricavare un locale dedicato allo scopo, oppure si possono adottare soluzioni arredative che permettano di mettere d’accordo funzionalità ed estetica. È chiaro che inventarsi un locale lavanderia dove non c’è non è come decidere di cambiare la disposizione dei mobili: serve un intervento di ristrutturazione, se non altro limitato alla predisposizione degli impianti. La situazione più conveniente è individuare uno spazio confinante con il bagno o la cucina, in modo da poter intercettare gli impianti idraulico ed elettrico con opere minori.

Se il bagno e una stanza piuttosto grande condividono una parete divisoria, si può demolire una porzione di parete e realizzare un nuovo vano sottraendo un po’ di spazio a uno o entrambi i locali; se si riesce a disporre di una superficie netta di 3 m2 c’è spazio sufficiente per allestire un locale lavanderia. Sul lato del bagno (per comodità di allacciamenti) si pongono lavatrice e asciugatrice sovrapposte più il lavatoio e un mobile; di fronte altri contenitori poco profondi. In mancanza di finestra, è necessario installare un dispositivo di aerazione forzata con scarico all’esterno.

Birex

Rimanendo in questa situazione di partenza, se la suddetta tramezza divide bagno e living si può fare a meno di affrontare demolizioni e ricostruzioni: basta predisporre gli allacciamenti per gli elettrodomestici sul lato del living e sovrapporre alla parete un’armadiatura che in una sua parte può contenere la lavatrice e l’eventuale asciugatrice, mentre il resto del mobile può essere configurato con vani a giorno e/o chiusi a servizio del living. Attenzione però: gli elettrodomestici rimangono nascosti alla vista, ma affinché il loro funzionamento non risulti fastidioso bisogna scegliere modelli particolarmente silenziosi. Inoltre, l’armadiatura in cui vengono racchiusi deve disporre di feritoie di aerazione in basso e in alto e deve poter assorbire eventuali vibrazioni trasmesse dalla centrifuga.

Un’altra possibilità consiste nell’integrare la zona lavanderia in cucina: modificando qualcosa nella disposizione dei moduli componibili, si può installare a fianco al lavello una base o una colonna (per la sola lavatrice o per l’accoppiata con un’asciugatrice) nella stessa finitura dei moduli già esistenti. In base allo spazio disponibile, possono trovare analoga collocazione i cesti della biancheria e l’occorrente per la stiratura.

In soli 3,5 m2

Per avere una lavanderia/stireria completa può bastare un locale come quello schematizzato nel disegno; lo spazio può essere anche inferiore se si ricorre a un piano da stiro a scomparsa, si può sfruttare l’altezza del locale per attrezzarlo con pensili e volendo a terra c’è ancora posto per una scarpiera. Se si preferisce fare a meno dell’asciugatrice, sulla parete di fronte ai mobili si può installare il classico stendino ripiegabile o un modello moderno con asciugatura ad aria calda; l’importante è che l’ambiente disponga di aerazione e che, per poter stirare, sia ben illuminato.

Zona lavanderia nel seminterrato o nel sottotetto

Di solito si tratta di volumi liberi da partizioni interne, quindi c’è la possibilità di allestire una lavanderia completa e ben organizzata; qualora venga utilizzata anche per la stiratura, bisogna però renderla luminosa e confortevole. Le case monofamiliari dispongono quasi sempre di volumi secondari che possono trovarsi sopra o sotto gli spazi domestici, oppure sullo stesso livello, funzionali al ricovero di attrezzature stagionali, dell’auto, all’installazione di armadiature impiantistiche. Ma è probabile che buona parte dello spazio rimanente possa essere utilizzato per una zona lavanderia, piuttosto che diventare un deposito di oggetti dismessi, in perfetto stile da “accumulatori seriali”.

Se si organizza solo il lavaggio a macchina e l’asciugatura, è sufficiente che il locale sia ben aerato (o aerabile meccanicamente), perché il tempo di soggiorno è limitato; la cosa cambia se si aggiungono il lavaggio a mano e la stiratura, in quanto servono acqua calda, un’illuminazione naturale adeguata e dispositivi di climatizzazione che garantiscano un ambiente confortevole in ogni stagione. Prima di fare questa scelta, tuttavia, bisogna valutare i pro e i contro: a meno di disporre di un ascensore, i panni vanno portati su e giù per le scale, e chi ha bambini piccoli di lavatrici ne fa anche più di una al giorno.

Gruppo Geromin

Altro aspetto da considerare è che l’allestimento di una lavanderia nei suddetti locali, in base a come sono accatastati, potrebbe comportare un cambio di destinazione d’uso soggetto a permessi o comunicazioni, perciò è bene chiedere chiarimenti al proprio Comune prima di iniziare l’allestimento, anche per essere certi di essere in possesso dei requisiti necessari (rapporti aeroilluminanti, altezze minime eccetera).

Inoltre, occorre verificare che gli scarichi consentano il libero deflusso dell’acqua per gravità, cosa tutt’altro che scontata per alcuni seminterrati: potrebbe essere necessario ricorrere a una stazione di pompaggio. In ogni caso, installando valvole antiriflusso lungo le tubazioni, si ha la certezza di limitare lo scorrimento dell’acqua soltanto in uscita.

Sfruttare disimpegni e ripostigli

Ribadiamo ancora una volta che a monte di ogni soluzione proposta va verificata la fattibilità dal punto di vista impiantistico, dopodiché si tratta solo di organizzare lo spazio; è ovvio che disimpegni e ripostigli sono comunque luoghi angusti in cui possono trovare posto soltanto lavatrice e asciugatrice, meglio se poste su rialzi e sovrastate da pensili o mensole per sfruttare l’altezza, ove sia possibile.

Detto questo, si può pensare di sfruttare una zona di transito tra le stanze abbastanza larga da consentire un restringimento di 65-70 cm, con o senza interventi sulle pareti divisorie, oppure un ripostiglio, a meno che non sia proprio un bugigattolo: per esempio un sottoscala, opportunamente chiuso con pannellature apribili, può contenere un locale lavanderia.

Anche il balcone o un angolo del terrazzo, purché riparati, possono prestarsi allo scopo, a patto che la zona non sia soggetta a inverni rigidi. Il vantaggio di avere la lavatrice sul balcone è che, oltre a non ingombrare in casa, rumore e odori restano fuori; inoltre, quando il clima lo permette si passa direttamente dal lavaggio alla stenditura all’aria. Se il balcone è abbastanza grande ed è protetto dagli sguardi dei vicini può essere utile un lavatoio e, alle stesse condizioni, nella bella stagione, si può approfittarne per stirare all’aperto.

Locale lavanderia integrato nel bagno con stile

D’acchito sembra la soluzione più semplice, ma far convivere nello stesso spazio ciò che serve per l’igiene personale e quanto occorre per il lavaggio della biancheria senza rinunce di stile o interferenze con le normali funzioni del bagno non è così facile. La lavatrice occupa spazio, la maggior parte dei lavabi non si presta a un utilizzo ibrido e bisogna occultare il cesto dei panni sporchi. Tuttavia si può riuscire nell’intento mantenendo l’ordine e il design, specialmente quando nella casa è presente un solo bagno.

La lavatrice rappresenta il maggior ingombro da inserire tra gli altri complementi, ma lo spazio sopra di essa rimane libero: si può installare all’interno di una colonna che la nasconda e sfruttare l’altezza per sovrapporre un’asciugatrice o allestire l’interno del mobile con ripiani.

Nella scelta del lavabo, se dev’essere utilizzato sia per la cura della persona sia per il lavaggio a mano dei capi, bisogna escludere i bacini piccoli da appoggio e optare per modelli a incasso o semincasso di dimensioni più generose, soprattutto in profondità. La relativa rubinetteria, specialmente la bocca di erogazione, deve avere una forma tale da non limitare i movimenti nel lavaggio a mano dei panni: diversamente, se la si sfiora mentre l’acqua è aperta, partono schizzi diretti in tutte le direzioni.

Per disporre di uno stile univoco e gradevole esistono diverse soluzioni componibili e configurabili in base agli spazi e alla disposizione delle utenze. Per esempio, ci sono speciali box in cristallo con da un lato la doccia e dall’altro una minilavanderia, con ante separate (trasparente/satinata), disponibili in diverse combinazioni e finiture.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here