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L’interruttore differenziale, che viene comunemente denominato “Salvavita” è un componente essenziale (e obbligatorio) dell’impianto elettrico delle abitazioni
Prima di approfondire l’argomento interruttore differenziale (salvavita elettrico) può essere utile ricordare molto sinteticamente come “lavora” la corrente elettrica nell’impianto elettrico della nostra abitazione.
La corrente della tensione a 220 volt che proviene dalla centrale, entra nella nostra abitazione attraverso il filo di “fase” e svolge il suo lavoro, accendendo le lampadine, facendo funzionare il frigo, la lavatrice, il computer…
Dopo aver fatto il giro di tutto l’impianto la corrente ritorna alla centrale attraverso il filo di “neutro”.
Ne deriva che la corrente che entra nell’abitazione, deve essere uguale a quella che ritorna alla centrale.

Se si verifica un fuga di corrente verso terra (a causa di una scossa, di dispersioni elettriche di un elettrodomestico o di un conduttore ecc.) una parte di corrente non può più ritornare alla centrale per cui le correnti in ingresso e in uscita non sono più uguali.
L’interruttore differenziale, obbligatoriamente presente in ogni impianto elettrico, rileva istantaneamente questa differenza e scatta togliendo tensione (e corrente) all’impianto.
Interruttore differenziale come Salvavita
L’intervento del differenziale salvavita, che avviene in un tempo assolutamente breve (si tratta di millisecondi), impedisce che la fuga di corrente continui e procuri danni diversi.
Se si tratta di una fuga dovuta al contatto accidentale di una persona con un corpo sotto tensione evita che questa sia vittima di una folgorazione: per questo motivo l’interruttore differenziale elettrico viene comunemente definito “Salvavita”. Infatti l’interruttore differenziale scatta ancora prima che la persona si accorga di aver provocato la fuga di corrente.
L’interruttore differenziale è una apparecchiatura fondamentale e irrinunciabile in ogni impianto elettrico di casa e da molti anni è stato reso obbligatorio.
Non è un interruttore magnetotermico
In casa la tensione può mancare anche per altri motivi che non dipendono da fughe di corrente. Il più frequente è l’eccessivo assorbimento di corrente come nel caso di un corto circuito o di un assorbimento anomalo di un elettrodomestico.
In questo caso a scattare non è l’interruttore differenziale ma l’interruttore magnetotermico differenziale, che presiede appunto al controllo di eccessive correnti circolanti nell’impianto.
L’interruttore differenziale non scatta perché non rileva nessuna differenza tra la corrente entrante e quella uscente dall’impianto.
L’interruttore differenziale e quello magnetotermico possono essere due apparecchi separati oppure riuniti in un solo corpo che li comprende entrambi: dipende dalle scelte tecniche operate da chi ha realizzato l’impianto elettrico, ma dal punto di vista della funzionalità non cambia nulla.
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Le caratteristiche dell’interruttore differenziale
Normalmente l’interruttore differenziale è tarato su una soglia di 0,03 A (30 milliampere): scatta quando la fuga di corrente raggiunge questo valore (cioè la differenza tra corrente entrante e quella di ritorno raggiunge i 30 milliampere).
Si tratta di un valore di sicurezza in quanto correnti di fuga inferiori non sono particolarmente pericolose per il corpo umano.
Esistono, comunque interruttori differenziali tarati su valori minori (es 0,010 A – 10 milliampere). Di norma i salvavita a 10 milliampere non vengono utilizzati come interruttore salvavita principale in quanto potrebbero scattare frequentemente in varie situazioni di microfughe verso terra non pericolose per l’uomo, che renderebbero disagevole la fruizione di un impianto elettrico. Vengono utilizzati come salvavita secondari, a protezione di alcune parti di circuito. In particolare per le zone bagno degli impianti residenziali è consigliata la soglia di 10 milliampere.
Siamo sicuri che funziona? Il tastino T
Abbiamo visto che la presenza dell’interruttore differenziale ci protegge da scosse elettriche e di fughe verso terra da parte di elettrodomestici e parti dell’impianto. Ma come possiamo essere sicuri che esso sia sempre funzionante?
Su ogni Interruttore differenziale c’è un tastino contrassegnato con T (test) che, se viene premuto, simula una fuga di corrente: se il salvavita funziona scatta immediatamente: se non scatta è necessario farlo sostituire senza perdere tempo. È consigliato di fare tale prova una volta al mese.
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Altri tipi di interruttore differenziale
Finora si è parlato dell’interruttore differenziale puro, ma il tecnico che installa tale apparecchio deve fare anche altre considerazioni.
La principale delle quali è la valutazione delle apparecchiature alimentate dal circuito, in quanto, l’imponente aumento di apparecchiature elettroniche casa, ha come conseguenza anche una modifica delle caratteristiche della corrente. Tali modifiche potrebbero interferire con il funzionamento di un interruttore differenziale “puro”.
Senza entrare nello specifico si tenga presente che esistono interruttori differenziali specializzati per riconosce anche le anomalie di correnti che non sono quelle con caratteristiche standard. Questi apparecchi vengono contraddistinti con le sigle AC, A, B.
- il tipo AC è efficace con correnti alternate sinusoidali differenziali applicate in maniera improvvisa o crescenti nel tempo all’intero sistema.
- Il tipo A è adeguato contro le correnti alternate sinusoidali differenziali e contro le correnti unidirezionali differenziali pulsanti applicate in maniera improvvisa o crescente al sistema.
- Il tipo B interviene in presenza di contro correnti continue o ad alta frequenza, legate a circuiti non lineari.
Salvavita portatile
Per chi viaggia e vuole avere la massima sicurezza quando usa il rasoio elettrico, l’asciugacapelli o un altro elettrodomestico, oppure se un ramo dell’impianto non è protetto, c’è l’interruttore differenziale portatile. è una scatoletta che si inserisce sulla presa a muro come qualunque spina; al suo interno contiene l’interruttore differenziale completo di pulsante per il test e per la riattivazione, più una presa in cui va inserita la spina dell’elettrodomestico che si intende utilizzare. Un led luminoso segnala quando il circuito è chiuso e c’è corrente sulla presa.
No ad interventi in autonomia
Da quanto si è detto si ricava che l’installazione o la sostituzione di un interruttore differenziale è compito esclusivo di un tecnico abilitato. Questo è anche reso obbligatorio dalle norme vigenti.
Interruttore differenziale prezzo
Si va dai 30 ai 120 euro in funzione di diversi fattori.
Grazie, devo cambiare l’interruttore differenziale e sono giorni ci sto sbattendo la testa. Su spesa elettrica ho visto che ce ne sono diversi tipi e marche e non so quale scegliere. Vedo che tu ne hai menzionate diverse, quale secondo te è la più valida, su queste cose voglio andare sul sicuro prendere quella migliore. Grazie
Buongiorno Antonella,
Consigliamo una soluzione BTicino.
Cordiali saluti.