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Un pavimento in cotto è costituito da un materiale antico per rivestire ed arricchire interni ed esterni
Da circa 3000 anni l’uomo ha imparato a ricavare materiale da costruzione anche dalle pianure alluvionali prive o quasi di pietre. È bastato scoprire che l’argilla esposta ad alte temperature diventava molto robusta e resistente all’acqua. Un bel salto rispetto ai mattoni di argilla cruda. Una versatilità eccezionale che permette di costruire un’intera casa: muri e solette in laterizio, tegole sul tetto e la possibilità di ottenere un pavimento in cotto.
Pavimento in cotto antico: che cos’è questo materiale?
L’argilla che serve per ottenere le piastrelle di cotto è essenzialmente un idrosilicato di allumina che contiene anche ossidi di ferro e carbonato di calcio, due sostanze che contribuiscono a determinare il colore della mattonella: il primo dà un bel rosso vivo mentre il secondo schiarisce l’impasto con toni più gialli. L’argilla viene macinata nella giusta granulometria quindi impastata con acqua, trafilata nei vari formati ed essiccata a bassa temperatura.
La lunga cottura in fornace a circa 1000 °C elimina tutta l’acqua residua e vetrifica parzialmente alcune componenti dell’impasto, conferendo al cotto una durezza e resistenza notevoli che sono direttamente proporzionali alla temperatura massima raggiunta.
La posa per pavimento in cotto per interni
Le mattonelle per ottenere dei pavimenti in cotto possono essere posate con le stesse tecniche usate per ogni altro rivestimento. La posa a malta si effettua preparando un massetto di cemento spesso almeno 4 cm da cospargere con un sottile strato di cemento in polvere.
Le mattonelle vanno disposte sul cemento avendo cura di rispettare il senso della trafilatura, identificato dalle linee presenti sul dorso. Quando il pavimento è completo si battono le piastrelle con una staggia per ottimizzare l’adesione ed eliminare scalini e disallineamenti.
La posa a colla viene eseguita su di un massetto asciutto stendendo uno strato di colla da rivestimenti su piccole aree procedendo con la posa secondo linee rette. Le scalibrature sono una caratteristica delle mattonelle in cotto, specie nelle versioni rustiche o anticate: per questo l’uso dei crocini distanziali è spesso sconsigliato e l’allineamento deve essere controllato appoggiando una staggia di alluminio contro ciascuna fila di piastrelle.
La finitura si esegue stuccando le fughe con boiacca di cemento e sabbia o con gli appositi prodotti premiscelati. Questi ultimi sono da utilizzare con attenzione dato che le sostanze sintetiche ed i coloranti che contengono tendono a penetrare nei pori del cotto ai margini della piastrella lasciando alonature che resistono anche ai lavaggi più energici.
Lavaggi e trattamenti
Il cotto, dopo un periodo di stagionatura di almeno 45 giorni, va trattato in superficie per togliere i residui di cemento e salnitro e limitarne la permeabilità ad umidità e sporco: un lavoro importantissimo, da eseguire con ogni cura, da cui dipende la bellezza del pavimento per gli anni a venire.
Il primo lavaggio, vigoroso, si esegue con pagliette abrasive ed un detergente acido che viene eliminato con una successiva sciacquatura.
Dopo 7 giorni di asciugatura si passano due mani di impregnante oleo-idrorepellente che rende il pavimento impermeabile senza creare pellicole superficiali e senza eliminare completamente la traspirabilità tipica del cotto.
Pavimenti in cotto prezzi
Come esempio, al metro quadro:
- cotto toscano non trattato quadro 30×30: euro 14;
- cotto toscano trattato quadro 30×30: euro 22;
- cotto toscano fatto a mano trattato quadro 30×30: euro 53.
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