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Conosciamo meglio la pietra leccese, splendido materiale oggi tornato di moda per essere impiegato in architettura, nell’arredamento e in progetti innovativi di edilizia ecosostenibile
La pietra leccese è un materiale ottimo per realizzare rivestimenti in pietra per interni ed esterni. Si estrae da cave a cielo aperto praticamente inesauribili. nel seicento è stata usata per costruire chiese e monumenti dello splendido “Barocco leccese” e non è un caso che Lecce, la principale città della penisola salentina, il tacco d’Italia, è considerata uno dei centri più importanti per l’architettura barocca che in essa fiorì a partire da 1571 tanto che si parla comunemente di “barocco leccese” e la città si è meritata la definizione di “Firenze del Sud”.
La pietra leccese e il barocco
Il barocco si diffuse in tutta la provincia perché con la sconfitta dei Turchi a Lepanto era finita la paura di scorribande e invasioni e perché la pietra leccese locale più diffusa, un calcare tenero e compatto, dai toni caldi e dorati, adatto alla lavorazione con lo scalpellino, consentiva in modo perfetto tutti quei fregi e ornamenti che il nuovo stile richiedeva per sorprendere e stimolare l’immaginazione e la fantasia dell’osservatore (esempi significativi sono i fregi, i capitelli, i pinnacoli e i rosoni che decorano molti dei palazzi e delle chiese della città).
La composizione della pietra leccese
La composizione della pietra leccese, comprende carbonato di calcio sotto forma di granuli di calcare e di cemento calcitico. Esiste in tre varianti cromatiche: il bianco, il giallo paglierino e il grigio, a seconda del punto di estrazione e della concentrazione dei suoi componenti chimici che risultano essere glauconite, quarzo, vari feldspati e fosfati, oltre a sostanze argillose, che la rendono particolarmente lavorabile.
La pietra leccese affiora naturalmente dal terreno e si estrae dal sottosuolo in enormi cave a cielo aperto, profonde fino a cinquanta metri e diffuse su tutto il territorio salentino, in particolare nei comuni di Lecce, Corigliano d’Otranto, Melpignano, Cursi e Maglie.
Come viene estratta e trattata
Viene estratta in forma di parallelepipedi di varia dimensione; l’estrazione è semplice poiché si lascia incidere facilmente. La natura stessa della pietra la rende molto sensibile all’azione meccanica degli agenti atmosferici, all’umidità di risalita del terreno, alla stagnazione di acqua e allo smog.
Per rendere il “leccisu” più resistente alle intemperie, i maestri scultori dell’epoca barocca usavano trattare la roccia con il latte. Il blocco di pietra leccese veniva spugnato o immerso interamente nel liquido; il lattosio, penetrando all’interno delle porosità, creava uno strato impermeabile che preservava la pietra fino a portarla, quasi inalterata, ai giorni nostri.
Durezza e resistenza della pietra, una volta estratta, crescono comunque con il passare del tempo, e in questo processo naturale di consolidamento la pietra assume una tonalità di colore ambrato simile al miele.
La lavorazione e la trasformazione dei blocchi grezzi in manufatti, utilizzati in edilizia e in architettura (pavimenti, rivestimenti, imbotti, balaustre, cornici, capitelli, rosoni, camini, lavabi, applique, tavoli, piani di appoggio, statue e oggettistica in genere), si fa con macchinari di ultima generazione che permettono di ottenere forme e lavorazioni originali, eleganti e decorative, adatte per ambienti interni e esterni.
La pietra leccese è diventata, nel corso degli anni, una scelta di nicchia, che ben si sposa con realizzazioni di design dallo stile unico e innovativo.
Realizzazioni in pietra leccese
Come pulire la pietra leccese
Per trattare la pietra leccese, essendo quest’ultima un materiale essenzialmente “sensibile”, data la sua microporosità, occorre utilizzare prodotti specifici idrorepellenti e consolidanti con azione pulente.
In commercio se ne possono trovare diversi, come ad esempio HydroPro® Eco Tufo e Pietra Leccese prodotto da CAMP,con formulazione basata su emulsioni silaniche nanodimensionali ottimizzate per il trattamento di supporti minerali e superfici a elevata porosità.