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Alla base di questo intervento c’è una lettura spaziale completamente nuova che, attraverso una più fluida interpretazione delle partizioni interne da parte dell’Arch. Antonio Perrone, permette agli ambienti di intersecarsi uno nell’altro, senza perdere la propria identità
La ripartizione di questo appartamento di 115 m2 situato al primo piano era quella comune a molte unità immobiliari del passato: la zona giorno, costituita da una cucina e un soggiorno, separati nettamente da pareti chiuse, e tre camere disimpegnate in modo tradizionale da un lungo corridoio centrale cieco. La finitura degli ambienti non contribuiva sicuramente a incrementare una luminosità già carente, soprattutto nelle zone più interne, e le frammentazioni degli spazi erano rese ancor più nette dalle tre tipologie di pavimentazioni presenti: piastrelle, legno e linoleum. La nuova configurazione offre uno scenario completamente diverso rispetto alla situazione di partenza, pur mantenendo invariata nella sostanza la disposizione degli ambienti: sono le modifiche apportate per favorire una migliore distribuzione della luce a fare la differenza, grazie alla sostituzione di gran parte della muratura con arredi fissi che delimitano i percorsi e forniscono al tempo stesso zone di passaggio, riprendendo la pelle architettonica degli ambienti o manifestandosi con accenti di colore che interrompono la monocromia degli spazi e li caratterizzano.
Un progetto dell’architetto Antonio Perrone
Rivoluzione ed evoluzione
Quello che non si evince dalla foto del “prima” è che l’elemento sbieco della zona giorno era in realtà una sorta di penisola che separava la cucina dall’ingresso: il taglio che l’ha trasformato in isola incrementa il passaggio della luce in direzione del corridoio, reso ancor più luminoso dalla demolizione di un’altra parete, al cui posto c’è uno scaffale centrale con passaggio ai lati (rosso).
Particolari da mettere… in chiaro
Nonostante la presenza di molte finestre, il centro della casa risultava essere piuttosto buio: l’esigenza primaria dell’Arch. Antonio Perrone era pertanto quella far penetrare la luce naturale in profondità negli spazi. Le superfici vetrate accompagnano il perimetro dell’abitazione, ma quelle sul lato del soggiorno beneficiano di una migliore esposizione rispetto a quelle sul lato opposto, affacciato sul cortile interno, particolare di cui si è dovuto tenere conto nella ridistribuzione degli spazi. In base a questo aspetto si è attuata la parziale demolizione delle tramezze costruite circa dieci anni prima durante un intervento di lottizzazione che ha interessato l’intero isolato. In sostituzione della muratura divisoria l’Arch. Antonio Perrone ha utilizzato armadiature e alcune porte scorrevoli integrate nelle partizioni interne. Il sistema di riscaldamento è rimasto invariato, tramite termosifoni inseriti nei vani sotto finestra e nascosti da nuove tende a lamelle che arrivano fino a pavimento, con l’aggiunta di termosifoni d’arredo a sviluppo verticale nei bagni e di un caminetto a pellet nel soggiorno come elemento integrativo. L’illuminazione artificiale non è mai ostentata, se non nei due lampadari del soggiorno e della cucina,bensì viene distribuita con discrezione in tutto l’appartamento tramite corpi incassati nei muri o accenti puntuali, la cui luce emessa è amplificata da superfici laccate opache e lucide.
Il corridoio condivide la luce con le stanze
Pur mantenendo la stessa funzione di percorso di collegamento tra zona giorno e zona notte, il corridoio è stato trasformato in una sorta di affaccio sugli ambienti. Mentre la parete di destra è rimasta pressocché invariata, quella di sinistra e quella di fondo sono state interamente demolite per ridisegnare gli spazi. Al posto della parete laterale è stato inserito un ampio divisorio, collocato in posizione centrale rispetto alla lunghezza per ottenere due zone di passaggio ai lati, riuscendo in questo modo a far penetrare la luce naturale dalla facciata meglio esposta della casa. Si tratta di un parallelepipedo alto 250 cm e profondo 120 cm che ha una doppia valenza: dal lato del corridoio è un armadiatura chiusa da ante cieche, mentre dal lato dello studio presenta una lunga nicchia orizzontale al centro per riporvi oggetti e suppellettili. Il top a sbalzo incorpora i faretti che illuminano il percorso dal lato corridoio, senza arrivare a contatto con le pareti, mentre nella parte superiore è stata installata un’illuminazione diffusa per il soggiorno. Una soluzione divisoria analoga è stata adottata per la parete di fondo, ma questa volta si tratta di un’autentica tramezza in muratura che lateralmente è chiusa a tutt’altezza da pannelli di tamburato laccato, scorrevoli per accedere alle stanze.
Accesso alla zona notte
In fondo al corridoio, a destra, attraverso un piccolo disimpegno, si accede alla camera da letto e al bagno principale: a sinistra della nuova tramezza rifinita con carta da parati si ha accesso alla cameretta. Nella foto in basso si nota già in opera il ribassamento del soffitto al di sotto del quale deve ancora essere installato il divisorio che delimita il corridoio. L’intera superficie calpestabile dell’appartamento è stata realizzata con una resina cementizia chiara: sulla parte piastrellata il rivestimento è stato sovrapposto, mentre per la superficie restante si è dovuto prima uniformare il livello del massetto alla piastrellatura e attenderne l’asciugatura.
La vasca-doccia in muratura
Il rivestimento continuo, ottenuto con la resina cementizia, nel bagno penetra all’interno della vasca-doccia e la trasforma in un prezioso scrigno color turchese. La forma a L del bagno ha permesso un’intelligente quanto inconsueta soluzione: accedendo al bagno, il pannello scorrevole di accesso si sposta di lato e va a chiudere la zona del WC, lasciando a vista solo la vasca-doccia.