Dario Castellino, restauro di un fabbricato anni ’60

Dario Castellino restauro

Un tipico fabbricato degli anni ‘60 trasformato in elegante villa su 4 livelli con piscina e giardino zen raggiungibili con scale o ascensore

La complessità di questo recupero, avvenuto nella zona di Borgo S. Dalmazzo (CN), e progetto dell’architetto Dario Castellino, era legata ai vincoli dimensionali e strutturali dei pilastri e degli orientamenti della casa, oltre a gravi carenze termiche e di concezione dell’abitazione, più volte rimaneggiata negli anni e composta da volumetrie poco coerenti tra loro. L’idea è stata quella di ridisegnare lo schema della casa basandolo su 4 grandi muri paralleli a sostegno di un tetto in legno, ottenendo due prospetti chiusi contrapposti e altri due totalmente aperti, costituiti da grandi vetrate. Oggi la villa si presenta con un piano interrato adibito a cantina per lo stoccaggio del vino e con una zona dedicata alla stagionatura di formaggi e salumi, quindi una foresteria al piano terra dalla quale, con scale o ascensore, si sale ai piani superiori. Il primo piano è il cuore della casa: si apre su un grande soggiorno, che da un lato lascia intravedere la zona cucina e la stanza da letto con spogliatoio e bagno, dall’altro dà accesso alle terrazze esterne e alla piscina; l’ultimo piano è mansardato, ma molto luminoso. Le due rampe della scala interna si susseguono tra i piani con pianerottoli a livelli diversi; sono composte da doppio cosciale in acciaio con piattine verticali come distanziali, pedate di vetro opache incollate e parapetti anch’essi di vetro.

Prima e dopo

Tutto il perimetro della casa è ora chiuso da una struttura leggera in graticcio di legno verticale e orizzontale a protezione della balconata del piano primo. Si apprezzano i piani verticali in laterizio intonacato, quelli orizzontali di legno e i tamponamenti in vetro.

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L’ambiente nell’insieme, la cucina e il living

I volumi si sviluppano a doppia altezza con tetto in vista e lucernario nella parte sommitale a illuminare naturalmente l’intero ambiente. La scala in metallo e vetro collega tutti i livelli e si apre con una grande balconata in affaccio sul piano sottostante. Internamente la casa è svuotata dalle murature, rimangono quelle perimetrali bianche con aperture vetrate ad anta unica, come grandi quadri verso il paesaggio. Esternamente i serramenti in legno (realizzati da ICIF) sono totalmente a scomparsa, come pure i frangisole orientabili. La cucina è nella parte più soleggiata della casa ed è suddivisa in due parti: una più nascosta per la preparazione dei cibi e una più aperta verso il soggiorno; al centro del soggiorno c’è un caminetto trifacciale con canna fumaria nera, passante al piano superiore.

 

Una radicale trasformazione

Si è reso necessario un grande lavoro di demolizione e messa a nudo delle parti portanti strutturali; la scala, in origine nascosta tra i muri del vano in cui era racchiusa, è stata completamente rivisitata e fatta diventare una vera e propria scultura e fulcro di distribuzione.

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Gli arredi e le luci contrappuntano la linearità della struttura con forme curve e casuali. Il mobile portatelevisore è stato disegnato dall’architetto ed è composto da un’unica lastra di metallo lunga 4 metri in spessore e piegata come un grande foglio di carta. I parapetti delle balaustre e della scala sono in doppio vetro temprato extrachiaro.

Piscina e giardino pensili, al primo piano

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Tra la casa e la piscina coperta si apre una zona esterna in parte pavimentata e in parte a giardino Zen, quest’ultima scelta dettata dall’intenzione di enfatizzare il carattere meditativo e intimo di questo spazio tra piscina e zona notte. Il suono dell’acqua, il fruscio del verde e lo scricchiolio della ghiaia generano sensazioni tattili e percettive piacevoli e rilassanti. Grazie a 4 vetrate, per 12 metri di apertura, la piscina e il giardino nella stagione calda sono un unico ambiente, mentre nelle stagioni fredde si può utilizzare la piscina e la spa con vista sul giardino.

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La copertura della piscina riprende la tradizione architettonica dei chiostri, ma ricorda anche quella di un padiglione giapponese; è realizzata in legno con un grande lucernario nella parte più profonda. Sul muro di fondo sono posti una cascata per il massaggio e un nuoto controcorrente di concezione americana; la zona spa è un grande volume vetrato composto da sauna, bagno turco, doccia emozionale, bagno e spogliatoio.

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  1. una veduta prima dei lavori, con la zona dove adesso ci sono la camera da letto, il bagno e parte del soggiorno.
  2. fase di impermeabilizzazione e isolamento delle solette nella zona della piscina e del giardino.
  3. la posa della pavimentazione della piscina a sfioro va curata con attenzione per consentire un corretto deflusso dell’acqua; la piscina è realizzata dalla ditta Muzzi di Foligno (PG).

 

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Protagonista il legno

L’ultimo piano è mansardato: si tratta di una grande balconata con scala aperta a giorno, quasi un ambiente unico su due livelli con una zona studio e una camera per gli ospiti, una lavanderia e una zona svago. Tutta la lunghezza del colmo è costituita da un grande lucernario per un’intensa illuminazione naturale. Grande protagonista è il legno, grazie al sottotetto a chiusura della parte sommitale dell’abitazione e al parquet di teak anticato (Alma di Giorio) utilizzato sui tre piani e posato perpendicolarmente ai muri, così da poter dilatare visivamente gli spazi. Sempre di Giorio il WPC (Wood Plastic Composites) per le pavimentazioni esterne della casa, allo scopo di coniugare la naturalezza del legno alla praticità dei materiali plastici.

L’ascensore è sullo sfondo ed è parte integrante della scala con stesso disegno e finiture, anche se non è stato facile far conciliare le esigenze tecniche dell’impianto ascensore con la scala. Infatti normalmente l’ascensore è sempre defilato in un altro ambiente o circoscritto in un volume pieno e separato.

Camera e bagno insieme

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La zona notte è defilata rispetto alla zona giorno in una zona molto silenziosa e calma della casa, gode di una bella vista sul giardino interno e sulla piscina. Il bagno e la camera sono un unico ambiente con un grande letto rotondo e una vasca idromassaggio di relax, solo WC e doccia sono separati dall’ambiente notte, ma sempre con vista sul giardino. Durante l’estate e i mesi caldi la zona notte e la zona piscina, aprendo le vetrate, diventano un unico ambiente silenzioso e separato dal resto della casa.

Il colmo che non c’è

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L’orditura del tetto poggia sui quattro muri sottostanti con un particolare gioco di innesto delle travi nella zona del colmo: la parte centrale e più alta rimane libera da elementi strutturali, come la tipica trave di colmo, per sfruttare al meglio il lucernario. L’isolamento è costituito da una pannellatura spessa oltre 25 cm.

dario-castellinoDario Castellino 

Classe 1965, l’anno dopo la laurea in architettura fonda l’omonimo studio che si occupa di progettazione, restauro, riqualificazione urbana, recupero di edifici religiosi, allestimento di musei; svolge attività didattica presso la facoltà di architettura del politecnico di torino. Visita il sito

 

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