Interni raffinati e nuove tecnologie

Ambienti accoglienti ed eleganti definiscono il carattere di un appartamento inserito in un edificio milanese di nuova costruzione

Il quartiere è quello storico milanese di Città Studi, ma l’edificio di cui fa parte questo appartamento di 150 m2 è stato concepito ex novo con soluzioni tecnologiche all’avanguardia: impianto geotermico per la climatizzazione, fotovoltaico, rivestimento mangiasmog in facciata, ventilazione meccanica controllata, un sistema domotico completo interfacciato con la portineria.

Il progetto degli interni si è concentrato particolarmente sulla zona living, costituita da una sala molto ampia su cui si apre la cucina. Nella parete di fondo, dietro al grande mobile realizzato dallo studio, in noce canaletto con top in ottone, è stata realizzata una boiserie applicando sulla parete listelli di poliuretano a formare grandi riquadri e rifinendo il tutto con una tinteggiatura verde salvia che dona calore all’ambiente.

Arredi e tessuti sono in gran parte scelti dallo studio di progettazione, con l’inserimento di ricordi vintage ed etnici dei proprietari a formare una miscellanea tra passato e presente con un continuo rimando tra le tonalità e i materiali utilizzati. Dal salone si può inoltre accedere a un terrazzo di 50 metri quadrati che affaccia sulla corte interna con giardino. L’illuminazione generale è in prevalenza affidata a faretti incassati e al sistema LaserBlade di iGuzzini, qui incassato nel cartongesso “bianco su bianco” a scomparsa, ovvero senza l’utilizzo del profilo nero di fondo che normalmente contraddistingue lo studio che ha realizzato il progetto. Sempre nel controsoffitto di ogni stanza sono state incassate le casse acustiche dell’impianto di filodiffusione, oltre all’impianto di ventilazione; nella casa ci sono due bagni, uno a servizio esclusivo della camera matrimoniale e uno, molto grande con antibagno e lavanderia nascosta, di utilizzo generale.

Il tavolo da pranzo con basamento in metallo bronzato e piano in rovere termotrattato è illuminato dalla lampada Wireflow Lineal di Vibia che, osservata di taglio, appare come un’esile struttura.
La cucina, in cui domina il bianco, può essere messa in completa comunicazione con il living spalancando le due ante scorrevoli in vetro di sicurezza da 6 mm, incorniciato da telaio in alluminio da 50 mm; una speciale lavorazione produce sul cristallo una fine trama dorata, i carrelli sono provvisti di sistema di rallentamento (Shoin di Lualdi).
Il bagno della zona notte è rivestito interamente con lastre di grès in grande formato che riproducono il marmo calacatta oro; il rivestimento interessa anche la doccia, che occupa l’intera larghezza della parete opposta alla finestra, inclusa la canalina di scolo integrata nel piatto, mentre la restante pavimentazione è nello stesso parquet utilizzato nelle altre stanze della casa.
Il bagno della zona giorno è piuttosto grande e luminoso, vi si accede dal living ma, aprendo la porta, l’unico elemento visibile è il lavabo collocato in appoggio all’estremità interna di una lunga mensola in rovere, sovrapposta a un mobile contenitore; gli altri sanitari sono nascosti da una semiparete e accessibili tramite una porta scorrevole. La mensola è anticipata da un mobile, delimitato da una spalletta in muratura, che racchiude in modo invisibile lo spazio lavanderia; il rivestimento in piastrelle 20×20 cm di grès porcellanato è di Mutina (motivo Estrela, collezione Azulej Nero di Patricia Urquiola).
Entrando nella zona notte, completamente separata dal resto della casa, si accede alla camera matrimoniale attraverso un piccolo disimpegno; anche da questa stanza si ha la possibilità di accedere al terrazzo. Sia il letto Madama sia il guardaroba Dandy con ante rivestite in tessuto sono di Lema. In questo progetto è stata utilizzata una carta da parati con stampa Tian di Gucci che si distingue per il motivo floreale contemporaneo, ispirato ai paesaggi cinesi raffigurati su tessuti e arazzi del XVIII secolo; i toni blu sono stati in gradazione più scura nel rivestimento in velluto del letto.

Parquet termotrattato

I trattamenti termici hanno un’origine antichissima e tutta italiana che risale addirittura al Quattrocento e, in particolare, all’originalissimo procedimento messo a punto dal geniale ebanista, scultore e architetto Fra Giovanni da Verona per la realizzazione delle sue celebri tarsie lignee. Esistono oggi tecniche fra loro anche molto diverse, che hanno in comune il fatto di sottoporre il legno a un ciclo di calore più o meno intenso e prolungato per migliorarne alcune caratteristiche, tra cui stabilità e durabilità.

Listone Giordano utilizza per i propri prodotti un trattamento termico a bassa temperatura (evaporazione): il legno viene posto per diverse ore in forni speciali a temperature inferiori a 100 °C, così che si preservi l’integrità di tutti i suoi originali composti organici (come, ad esempio, cellulosa, zuccheri, tannini, resine ecc.). Ciò che cambia, in realtà, è un conferimento di minore appetibilità da parte degli insetti e dei funghi del legno. Il risultato estetico è che la specie legnosa così termotrattata assume una colorazione più intensa e più calda e lo fa in tutta la sua massa. Solitamente i trattamenti termici del legno, proporzionalmente alle temperature di termotrattamento raggiunte, aumentano le prestazioni di resistenza biologica del legno, rendendolo così più tollerante alle condizioni di forte umidità e forte calore; per queste ragioni i trattamenti termici a temperature molto superiori ai 100 °C sono principalmente riservati ai legni europei, di colorazione chiara (come, ad esempio, il Frassino), impiegati per applicazione in decking e altri pavimenti in legno per l’esterno. Per la finitura di un legno termotrattato sono indicati sia prodotti a base di oli sia prodotti a base di vernice (con la quale è sempre bene fare un test preliminare di applicazione).

Il parquet Heritage Filigrana

In tutto l’appartamento è stato posato il parquet Heritage Filigrana di Listone Giordano a Spina Asburgo (lo schema è quello della spina ungherese a 45°) che fa parte della collezione Atelier. Si tratta di un multistrato da 12,5 mm con 3,5 mm di legno nobile in rovere francese certificato al quale viene applicato uno speciale trattamento di spazzolatura a poro aperto per esaltarne matericità e tattilità. La finitura è Invisible Touch, a base acqua, che protegge il legno senza alterarne l’aspetto naturale; a essa è abbinata la tecnologia antibatterica Crystalcare grazie alla quale oltre il 95% della carica batterica che viene a contatto con la superficie decade nelle successive 24 ore (dato certificato da test di laboratorio).

Il confine tra due zone scandito dagli arredi

Tra le due finestre del salone, elegantemente schermate con le tende Zen di Dedar caratterizzate da un effetto a retina, è stato inserito un biocamino a etanolo il cui aspetto ricorda quelli di un tempo. Alle spalle del divano Neil di Lema, per dividere l’area relax-conversazione dalla zona pranzo, è stata posta l’originale libreria Booken, anch’essa di Lema, che ha nella parte superiore sottili aste di legno mobili con funzione di segnalibro. Le sedie in velluto attorno al tavolo da pranzo sono di Bonaldo.

Fotografie: Federico Moschietto
Progetto: Arch. Matteo Italia
Italia and Partners
C.so Galileo Ferraris 106
10129 Torino

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