Varietà di porte per un attico marchigiano

Nella ristrutturazione di un appartamento all’ultimo piano i vari sistemi di chiusura utilizzati per separare gli ambienti hanno contribuito a definirne lo stile e a massimizzarne la funzionalità

Per molti anni, la palazzina degli anni ’60 di cui fa parte questo appartamento, a Falconara Marittima (AN), è stata la sede di un laboratorio per tessuti, poi è stata acquistata da un’impresa con l’intento di riqualificarla, anche dal punto di vista energetico, cambiarne la destinazione d’uso e ricavarne diverse unità abitative.

A loro volta, i nuovi proprietari sono subentrati quando l’appartamento era in sostanza un volume unico allo stato grezzo, poco più di 130 m2 coperti e due terrazze: una di 26 m2, semicoperta, in cui è allestita una zona pranzo all’aperto, e una di quasi 43 m2 che, oltre a ospitare una pergola con lamelle orientabili, si estende lateralmente sotto forma di loggiato su un intero fronte dell’abitazione. Nella prima fase di progettazione e suddivisione degli ambienti è stato affrontato il tema della zona notte e dei servizi, per poi passare alla zona giorno che desideravano ampia, da condividere anche con le amicizie, ma al tempo stesso riservandosi la possibilità di isolare completamente la cucina dal living.

La particolarità dei soffitti, con travatura e tavolato in legno trattati con una finitura coprente, rinforzati con profilati in ferro che svolgono anche la funzione di pilastri a seguito di un ampliamento, è diventata un elemento distintivo del progetto e ha fatto da guida nelle scelte cromatiche per la zona giorno, richiamate poi anche nel disimpegno della zona notte dal telaio strombato delle 3 porte Eclisse 40, in finitura Tobacco. Per altri ambienti sono state scelte chiusure di altro tipo, sempre di Eclisse, come i modelli Syntesis Line a battente filomuro e scorrevoli, oltre al particolare battiscopa inclinato Eclisse Delta.

Il pannello scorrevole tra living e cucina

A sinistra dell’ingresso si sviluppa un corridoio piuttosto largo che sfocia nel living, a sua volta collegato alla cucina realizzata in un volume a penisola definito dal vano ascensore. Per separarla fisicamente dal living è stato progettato e realizzato su misura dal fabbro un pannello scorrevole vetrato di circa 3 metri di larghezza, suddiviso in due sezioni da un montante centrale, che può muoversi su un lungo binario senza finecorsa per isolare dal resto dell’ambiente la cucina, spostandolo completamente da un lato, o il corridoio, spostandolo dall’altro.

La struttura e il binario sono verniciati in nero opaco RAL 9005 come le travi di rinforzo e il pilastro in ferro con sezione ad H, tonalità che è stata riproposta in più elementi nella configurazione della cucina, dove il parquet prefinito in rovere color corda, di grande formato e posato a correre, lascia il posto a un grès porcellanato effetto resina di Casalgrande Padana, scelto nel formato 90×90 mm e in tonalità grigio caldo.

La cucina, con top in Laminam, è realizzata su disegno da Binova e alterna finiture laccate bianco assoluto con alcuni elementi in rovere grigio Londra. Inizialmente si era pensato di installare un’isola a fare da linea di confine verso il living, ma poi, per non ingombrare lo spazio di transito, si è optato per un piano snack sviluppato a penisola, appoggiato su una lastra di vetro che lo fa apparire come sospeso. Su di esso scendono due sospensioni String Light Sphere di Flos collegate a un alimentatore installato sulla parete di fondo tramite cavi neri rinforzati che producono un sottile segno grafico sulle superfici. Tutti i sistemi illuminanti (Flos, Linea Light, Artemide) sono stati forniti da Elettrocentro.

Quando il pannello scorrevole è posizionato in chiusura tra corridoio e living, si può comunque accedere alla cucina dal corridoio tramite una porta a bilico vetrata, realizzata con lo stesso criterio del pannello, attraversando un diaframma in cui sono collocate le colonne a servizio della cucina: quelle a sinistra sono destinate a custodire stoviglie e dispensa, con in più un pratico piano d’appoggio, mentre a destra ci sono il frigorifero, due forni di cui uno a microonde e altri scomparti.

A lato dell’ingresso è stata disegnata una boiserie a tutta altezza che integra l’accesso allo studio, perfettamente nascosto in quanto è costituito da un pannello a filo della superficie e apribile tramite una gola continua fresata sul lato opposto alle cerniere, senza maniglia. Oltre questa porta la boiserie continua nel corridoio della zona notte, dando origine a un’armadiatura chiusa da pannelli analoghi.

Camera e cabina armadi

La zona notte padronale è costituita da una camera matrimoniale con annessa cabina armadi e bagno. La cabina armadi è separata dalla camera tramite due porte contrapposte Syntesis Line Scorrevole che permettono accessi divisi per lui e per lei alle rispettive aree. Il letto era già posseduto e per l’allestimento della camera si è scelto di partire dalla tonalità di grigio della testata per ricercare gradazioni più chiare o più scure dello stesso colore della cartella Pantone.

Dietro il letto è stata realizzata una controparete in cartongesso con gole posteriori per l’inserimento dell’illuminazione a led. La porta Syntesis Line Battente, senza stipiti e coprifili, è a filo muro esterno e monta la maniglia Eclisse 40+1, disegnata da Francesco Valentini e Lorenzo Ponzelli.

Il bagno privato

Anche se divisa come vestiario, la cabina armadi è aperta e permette di accedere al bagno, nel quale, essendo cieco, è stata inserita una finestra da tetto Velux Integra per garantire, oltre al ricambio d’aria, abbondante luce naturale. La pavimentazione in grès di Mutina forma un tappeto continuo anche nella doccia a filo pavimento, realizzata in opera, e risale sulla parete, mentre le altre pareti e il lato interno della porta Syntesis Line Scorrevole sono trattate con un intonachino lavabile color azzurro polvere. Il mobile laccato di Berloni con lavabo in corian occupa tutta la parete laterale e sopra di esso, in una nicchia profonda circa poco più di 25 cm, è stato collocato un pensile. La porzione di nicchia sotto di esso forma uno spazio di appoggio per saponi e accessori ed è rifinita in nero, la rubinetteria in finitura cromo è di Neve.

Nell’immagine che presenta il corridoio della zona notte, osservato dando le spalle alla camera padronale, si notano a sinistra le tre porte Eclisse 40, modello disegnato da Francesco Valentini e Lorenzo Ponzelli, incorniciate dal caratteristico telaio inclinato a 40° che conducono, in prospettiva, all’altro bagno e alle due camerette; sullo sfondo, oltre la porta Eclisse Syntesis Line Battente, c’è la lavanderia. Un altro elemento caratteristico dell’azienda trevigiana, utilizzato in questo progetto e disegnato da Valentini & Ponzelli, è il battiscopa Delta in alluminio, il cui nome si identifica con il suo profilo triangolare che crea l’illusione di un effetto filo muro: infatti, la rastrematura riduce lo spessore dai circa 13,5 mm della base fino a 1,6 mm alla sommità.

Questo tipo di battiscopa si installa senza particolari opere a fine lavori, contrariamente a un classico battiscopa a filo muro che dev’essere predisposto sulla muratura grezza, perciò anche prima di posare la pavimentazione, e richiede un calcolo preciso delle quote. Sul lato destro del corridoio è evidente la continuazione della boiserie che nasconde elementi contenitivi; nel controsoffitto, realizzato per installare l’impianto di VMC e le tubazioni per il ricambio d’aria nelle stanze, è stata installata una barra a led incassata e rasata a filo della superficie.

L’altro bagno ha una forma allungata: la parete a tutto vetro che delimita la doccia walk-in divide longitudinalmente la stanza e questo taglio viene sottolineato con l’utilizzo di materiali e cromie differenti per il rivestimento di pavimenti e pareti. Sul lato sinistro, il parquet entra in bagno variando necessariamente la direzione di posa di 90°, mentre le pareti sono rifinite a intonachino; a destra, la doccia realizzata in opera è rivestita con lo stesso grès utilizzato per la cucina che prosegue senza soluzione di continuità fino in fondo alla stanza, risalendo le pareti fino a soffitto.

Il cristallo della doccia è annegato in un profilo a U incassato nel pavimento per una profondità di 3 cm ed è trattenuto in verticale da un’unica barra metallica staffata a parete; la rubinetteria di Neve si presenta in questo contesto nella finitura grafite, coordinata con gli accessori Indissima di Inda e con il mobile lavabo di Berloni.

Progetto:
Arch. Francesco Valentini

Partner di progetto:
Eclisse

Fotografie:
Enrico Dal Zotto

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