Vivere a colori nella città del sole

A Napoli, nel quartiere Vomero, la ristrutturazione integrale di un appartamento degli anni ’50 del secolo scorso, in gran parte arredato con mobili su misura realizzati artigianalmente e con un utilizzo del colore ben studiato

Anche se a colpo d’occhio sembra che l’unica demolizione sostanziale abbia interessato i setti divisori che hanno permesso di creare un soggiorno più grande, in realtà i tramezzi sono stati abbattuti integralmente e ricostruiti, per due motivi. Il primo è che il sottofondo risalente agli anni ’50 poteva risultare sgretolato in più punti, di conseguenza le cementine del pavimento esistente non garantivano una stabilità tale da sopportare le scanalature per i nuovi impianti e fare a loro volta da sottofondo di posa per il parquet, perciò si è demolito fino alla quota dei solai; il secondo perché, pur essendo la distribuzione conforme, in linea di massima, alle esigenze contemporanee, andava leggermente rivista per ricalibrare gli spazi. L’antibagno è diventato parte integrante di un bagno unico più profondo; è stata eliminata la frammentazione in due parti dell’ingresso; anche le due camere hanno subito un minimo ridimensionamento, per avere nel tratto di corridoio corrispondente lo spazio per inserire armadiature e mantenere comunque una via di transito comoda.

Si trova al secondo piano, ma come quota è paragonabile a un terzo perché i locali a piano strada hanno altezze rilevanti; ha una superficie di 110 m2 e dispone di due balconi: quello più grande sul lato nord-ovest, corrispondente al soggiorno, è affacciato su una pubblica piazza; l’altro sul fronte opposto, dove c’è la cucina, dà su un cortile interno. C’è anche un terzo balconcino accessibile dallo studio, insignificante perché affacciato su un cavedio e perciò funzionale soltanto come ripostiglio.

La suddivisione tra zona giorno e zona notte concede la giusta privacy a seconda delle porzioni “vissute” dell’appartamento: la prima è costituita da un grande open space soggiorno-cucina, con quest’ultima separabile tramite un sistema divisorio in alluminio e vetro con porte scorrevoli che conferisce trasparenza e profondità agli spazi pur permettendo di isolarla fisicamente da quelli adiacenti. La zona notte è invece racchiusa in una parte a sé stante dell’appartamento, per garantire piena tranquillità e riservatezza nei momenti necessari.

I materiali sono studiati in ogni minimo dettaglio, a partire dalla pavimentazione in legno di rovere che dona calore all’appartamento fino alle principali soluzioni d’arredo, realizzate artigianalmente su progetto dello studio, passando per la scelta dei colori delle pareti contraddistinti da linee diagonali e all’utilizzo, in specifiche aree, di parati decorativi che, senza ulteriori ornamenti, valorizzano gli ambienti.

Il soffitto dell’ingresso è stato tinteggiato con un colore verde inglese molto marcato che scende a ricoprire la parete di fondo, sulla quale spicca una scritta luminosa; idealmente indica la direzione, ma crea anche un collegamento tra il nero del sistema di partizione vetrato che delimita la cucina (Scenario Delineo di FerreroLegno) e i pannelli in legno verniciato, anch’essi di colore nero, che raddoppiano la profondità del varco d’ingresso al soggiorno. Il giallo e il verde sono i colori che determinano il carattere dell’abitazione, ricorrono un po’ in tutti gli ambienti; fanno eccezione i bagni, nei quali il ruolo chiave è affidato al blu.

Scenario Delineo di Ferrerolegno

Scenario di FerreroLegno si adatta a qualsiasi contesto, rendendo unico ogni spazio. Il tratto distintivo del modello Delineo utilizzato in questo progetto, disponibile con scorrimento a parete o a soffitto, con scorrimento a parete o a soffitto, è il profilo di alluminio che può avere finitura anodizzata, laccata o metallizzata.

I pannelli neri che raddoppiano l’imbotte della luce di passaggio, penetrando nel soggiorno, delimitano le due librerie realizzate su progetto che alternano finiture laccate all’aspetto naturale del noce tanganika. Per l’interno dei vani, a giorno e chiusi da ante, è stata scelta una laccatura nera, per questo attorno alle ante con apertura e chiusura a pressione rimane evidente un sottile filo scuro che le delimita con eleganza. Il controsoffitto dell’ingresso è più basso di circa 10 cm rispetto a quello del soggiorno, perché era necessario nascondere un’antiestetica trave in cemento armato: lo stacco cromatico determinato dai pannelli neri, mitiga la percezione di questo inevitabile salto di quota.

Il pannello frontale del termoarredo che fa da spartiacque tra il divano e la zona pranzo è stato personalizzato con la riproduzione di una fotografia scattata dal proprietario e raffigura le onde del mare che, riprese sporgendosi dalle mura di Castel dell’Ovo, il castello più antico della città, si infrangono contro gli scogli sottostanti. Attorno al tavolo di Riflessi, con piano allungabile in ceramica su vetro, le sedie di Calligaris che riprendono il color senape del divano; sopra, il lampadario Manta di Catellani & Smith; a parete, carta da parati Impression d’Orient di Londonart.

La cucina, disposta su due lati, è un modello di Veneta Cucine con ante laccate in tonalità verde inglese, angolo bar in rovere termotrattato oliato e top in Okite. Su richiesta esplicita, per rendere più gradevole la vista dall’ingresso e dal soggiorno, anche i fianchi della cucina sono seminascosti da pannelli in Okite, allineati allo sbalzo del top. Per ottenere un effetto grafico perfetto e senza tagli, la piastrellatura è stata realizzata dopo il posizionamento delle basi, corredate da un’alzatina volutamente più alta del normale, e prima del montaggio dei pensili, ovviamente allineati a filo superiore con le colonne.

Merita considerazione anche l’allestimento della zona cottura, composta da due piani a induzione, con interposto un elemento a gas, montati su una base da 120 cm. Questa configurazione è molto versatile, perché con l’induzione si raggiunge l’ebollizione più velocemente e alcune cotture riescono meglio, ma per altre risulta più appropriata la cottura a gas; inoltre, in caso di black-out si può comunque cucinare. Il distanziamento dei piani permette di mettere in cottura anche pentole di grandi dimensioni.

Lo studio è una stanza non molto grande a margine della zona giorno che viene utilizzata anche come postazione per lavorare da casa con la dovuta tranquillità: qui il colore, che riprende i toni del soggiorno, è utilizzato per interagire con la percezione dello spazio. L’occhio, infatti interpreta le dimensioni dell’ambiente attraverso il colore dominante e viene guidato dalle linee oblique convergenti verso l’angolo opposto all’ingresso, dando così l’impressione di una maggiore profondità. L’inclinazione è determinata dalla linea che intercetta l’angolo descritto da stipite e architrave della porta del balconcino interno; la diagonale diventa poi un tratto rettilineo all’altezza del davanzale interno.

L’accesso alla zona notte è schermato da una porta scorrevole: il ridimensionamento delle stanze, seppur minimo, ha permesso di avere nel disimpegno quel po’ di larghezza in più funzionale all’inserimento di un elemento contenitivo a trapezio, parte del quale è adibita a scarpiera. Sulla parete di testa, lo specchio ovale e il soggetto della carta da parati Inkpree15 di Inkiostro Bianco creano un interessante accostamento geometrico. Nella cameretta i colori, pur rimanendo coerenti con le scelte cromatiche generali, virano su tonalità più marine.

Il pavimento del bagno della zona giorno e lo spazio della doccia sono rivestiti con un’ecomalta di colore beige tendente al senape: rispetto alla resina, questo materiale ha un aspetto meno plastico ed ha una maggiore elasticità, quindi una resistenza ai movimenti superiore; inoltre, in caso di scheggiature dovute alla caduta di oggetti, è possibile fare un ripristino localizzato che a fine intervento risulta impercettibile. La parete laterale e il ribassamento centrale del soffitto sono trattati a smalto in una tonalità ottanio, scelto nella scala NCS in modo che fosse il più possibile simile al colore delle mattonelle a trapezio isoscele che rivestono la parete dietro i sanitari. Il mobile in legno che supporta il lavabo, con piano in Okite, è realizzato su progetto dello studio.

La camera padronale è abbastanza ampia, perciò il letto è stato posizionato a centro stanza per creare dietro di esso una sorta di cabina armadio. Il letto contenitore è addossato a una quinta centrale rivestita su ambo i lati con la carta da parati Hortobot di Inkiostro Bianco; dietro, l’armadio che occupa tutta la parete, anch’esso realizzato su progetto riprendendo materiali e stile della libreria, dispone di due grandi ante scorrevoli su doppio binario (in alto e in basso) che in posizione di riposo chiudono i vani laterali, così da non far vedere il contenuto e garantire l’ordine formale.

Nel bagno della zona notte il colore prevalente è l’azzurro intenso del pavimento in ecomalta, ripreso nelle fughe tra le piastrelle del rivestimento e nel parato in fibra di vetro Vento di Inkiostro Bianco che riveste le pareti della doccia, sfumando fino all’avorio per fondersi con le piastrelle. Anche qui il mobile lavabo è realizzato su progetto; le mattonelle da 10×40 cm sono posate in verticale e sfalsate secondo uno schema inconsueto, alternando 1/3 e 2/3 della lunghezza sulle file, scelta che caratterizza la stanza con uno stile grafico particolare.

Progetto: Rebuilt Studio – Arch. Emilio Porcaro
Fotografie: Guglielmo Verrienti
Opere di falegnameria: Michele Veccia

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