Sostituzione del lavabo: tante opzioni di scelta

sostituzione del lavabo

L’offerta vastissima che le aziende propongono potrebbe disorientare; per facilitarsi il compito di decidere, prima della sostituzione del lavabo, è necessario conoscere tutte le tipologie e le modalità di applicazione della rubinetteria

Da una ricerca risulta che il rinnovamento di un bagno segue nel 41% dei casi la ristrutturazione di un appartamento appena acquistato, nel 30% dei casi è dato dal deterioramento dei sanitari in uso e in un 16% dalla necessità di adeguarlo al cambiamento dello stile di vita. La sostituzione del lavabo costituisce l’81% dei casi di rinnovamento del bagno.

In questi tempi, la tendenza potrebbe subire un’impennata, tenendo conto del Bonus Idrico, un provvedimento di fine 2020 per il quale si mettono a disposizione di ogni famiglia 1000 euro, sino al 31 dicembre 2021, per la sostituzione nei sanitari di apparecchi di rubinetteria con modelli a risparmio di erogazione acqua. Tutto bene, quindi, abbiamo anche la benedizione dello Stato, ma quando si giunge al momento di effettuare gli acquisti, proprio per quel che riguarda il lavabo, le tante opzioni di scelta ci impongono di avere le idee chiare.

Oggi, infatti, c’è sempre più la tendenza a essere svincolati dall’osservanza di regole ferree; mentre WC e bidet restano coordinati, il lavabo, come succede per la vasca, può essere un elemento indipendente, spesso anche differente nello stile. A prescindere da questa ulteriore variabile, rimangono tutte le normali prerogative di un lavabo, che può essere un elemento a sé stante oppure far parte di un mobile; può essere incassato in piano su mensole oppure messo in appoggio; la rubinetteria può essere parte del lavabo, essere applicata sul piano d’appoggio oppure sulla parete prospiciente.

Composizione Street 41, Arbi

Va precisato che tutte questa possibilità si hanno in caso di ristrutturazione integrale del bagno, perché la sostituzione del lavabo da solo porterebbe inevitabilmente a qualche limitazione della posizione degli attacchi acqua e dello scarico. Resta il fatto che le opzioni sono comunque molte e a queste si aggiunge il panorama dell’offerta di modelli, talmente vasto da disorientare.

Almeno 9 diversi tipi di lavabo

Prima di procedere con la sostituzione del lavabo è bene conoscere tutte le tipologie. Non è una questione di forma, piuttosto della relazione fra la vasca e ciò che la supporta.

  1. Sospeso, per fissaggio a parete. Si trova anche senza fori, per rubinetteria a muro.
  2. Su colonna. Simile al precedente, ha un piede di sostegno a terra, pur disponendo sempre di fissaggi a parete per la vasca.
  3. Su semicolonna: la parte sottostante non arriva a terra, ma si estende solo quel tanto da mascherare le connessioni agli impianti.
  4. Da incasso sottopiano. Il top è aperto nel mezzo, mentre il lavabo è applicato inferiormente.
  5. Da incasso soprapiano. La vasca è inserita nel foro sul top che può essere una mensola, un mobile pensile o da pavimento.
  6. Da semincasso: il lavabo resta a sbalzo sopra un mobile di profondità ridotta.
  7. La vaschetta è integrata e fa parte di un più ampio insieme monolitico, che offre spazio d’appoggio lateralmente.
  8. Nella soluzione freestanting la vasca può essere un monolite che si prolunga esteriormente sino a terra, oppure fare affidamento su un supporto di altra natura. Il rubinetto può essere esterno, a pavimento o a parete, o incorporato.
  9. Il lavabo da appoggio richiede una base solida a cui affidarsi, che deve avere il foro per la tubazione di scarico ed, eventualmente, mandata acqua.

Non a caso abbiamo usato disegni per identificare i vari tipi di lavabo, l’intenzione è quella di non connotarli con materiali specifici. Avremmo trasmesso un messaggio che non è più attuale. In passato i designer sono stati molto condizionati dall’uso di una materia prima per vestire o strutturare gli oggetti di produzione come quelli per il bagno; oggi sono cadute molte barriere e non solo nello stile, ma anche per quel che riguarda la possibilità di lavorazione offerta dalle macchine a controllo numerico. Pertanto non ci si stupisca di vedere indifferentemente sui cataloghi lavabi in marmo, pietra, legno, materiali compositi, metalli vari ecc. E questo per una qualsiasi fra le tipologie di lavabo catalogate sopra. Vi è quindi l’assoluta mancanza di un’imposizione tecnica di fondo con libero sfogo della fantasia dei designer e ulteriore sfoggio di possibilità di scelta per l’acquirente.

Le distanze da rispettare

Quando le dimensioni della stanza da bagno sono limitate, le configurazioni possibili si riducono, perché si finisce per prediligere mobili per lavabo di piccole dimensioni, spesso quelli più sottili a incasso parziale, oppure freestanding.

Il problema non riguarda solo l’estetica, vi sono infatti normative precise circa la fruibilità dei servizi, in riferimento alla distanza fra i sanitari e fra questi e le pareti. Per il lavabo, per esempio, è necessario mantenere almeno 20 cm di distanza da qualsiasi ostacolo (mobili, altri sanitari, doccia, vasca, finestre, muretti divisori ecc). Frontalmente, chi usufruisce del complemento deve disporre di uno spazio minimo di 60-75 cm per potersi muovere senza impedimenti durante le abluzioni ma, a seconda della distribuzione del locale, potrebbe essere necessario spazio in più; per esempio se in questo contesto deve poter transitare una seconda persona. L’altezza del bordo del lavabo mediamente è a circa 84-86 cm da terra, ma non c’è una regola precisa: si può scendere a un minimo di 76 cm oppure salire oltre i 90 cm nel caso di lavabi freestanting.

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