Indice dei contenuti
- 1 Utili indicazioni per capire qual’è il pellet migliore in commercio
- 2 Il grande consumo del pellet
- 3 Cosa è il pellet
- 4 Chi garantisce la qualità e salubrità del pellet
- 5 Come scegliere il pellet
- 6 Quali sono le caratteristiche che contano per valutare la qualità di un pellet
- 7 In definitiva qual è il pellet migliore?
Utili indicazioni per capire qual’è il pellet migliore in commercio
Voglio il pellet migliore! Questa affermazione si sente spesso pronunciare, ma come mai?Sempre più diffuso come combustibile per il riscaldamento, il miglior pellet sta diventando abbastanza costoso e quindi conviene valutare a fondo quali siano le sue caratteristiche per trovare il più adeguato alla nostra… tasca, ma con un occhio alla qualità e all’ambiente
Il grande consumo del pellet
L’Italia, con tre milioni di tonnellate di pellet bruciato ogni anno, è il primo consumatore europeo di questo prodotto. Negli ultimi vent’anni le stufe e le caldaie a pellet sono entrate con grande forza di penetrazione nelle abitazioni e nelle aziende.
Il costo pellet, oggi, va dai 4 ai 5 euro per un sacco da 15 kg e una famiglia media che abbia una stufa a pellet (nel Nord Italia) può consumare dai 90 ai 130 sacchetti a stagione, con una spesa che può andare dai 450 ai 650 euro. Se invece della stufa si ha una caldaia che alimenta il riscaldamento la spesa sale.
Questi consumi e questi costi ci inducono a fare un’attenta riflessione sul tipo di pellet che si acquista, per capire alcune cose fondamentali su quale sia il pellet migliore. Le domande che più frequentemente ci facciamo sono le seguenti:
- Chi garantisce sulla qualità salubrità del pellet per stufe che acquisto?
- Quali sono le caratteristiche contano per valutare la qualità di un pellet?
- A parità di spesa (più o meno) qual è il pellet col più alto potere calorifico?
- In definitiva: qual è il pellet migliore?
Prima di cercare una risposta a queste domande esaminiamo brevemente le caratteristiche di questo combustibile.
Cosa è il pellet
Il pellet è un combustibile a base legnosa che proviene dagli scarti della lavorazione del legno o da legno vergine.
La massa di legno, finemente triturata e mescolata con materiali naturali (es. farina di mais, farina di patate, olio vegetale, lignina ecc, ) che le danno consistenza, viene sottoposta a un processo di compressione che la riduce in piccoli cilindretti del diametro di 6 mm, lunghi 2-3 cm, che vengono essiccati e inseriti nei sacchetti per la vendita.
Si tratta quindi di un prodotto naturale ed ecologico: la materia prima non deve contenere residui di vernici, colle o impregnanti. La sua combustione produce meno CO2 rispetto ad altri combustibili (metano, GPL, gasolio).
Chi garantisce la qualità e salubrità del pellet
Esistono diversi tipi di certificazione di qualità, ma in alcuni Stati, (es. Ucraina e Russia) non è ancora stato indicato alcuno standard di qualità.
A livello internazionale la più importante certificazione è la ENplus che combina la certificazione della qualità della materia prima di partenza con quella della gestione della qualità lungo tutta la filiera: produzione, stoccaggio, trasporto, fino al consumatore finale.
La certificazione classifica il pellet secondo tre classi: A1 e A2 per usi domestici e B per usi industriali.
La classe A1 (qualità eccellente) e la classe A2 (qualità media) identificano il pellet costituito da legna vergine o da residui di legno non trattati chimicamente e differiscono principalmente per il contenuto di cenere.
La classe B consente l’utilizzo anche di residui legnosi trattati chimicamente, ed è riservata per pellet ad uso industriale.
Come scegliere il pellet
- Accertarsi che il pellet che acquistiamo abbia la certificazione ENplus e sia di classe A1 o A2
- Altre certificazioni di qualità sono DIN PLUS la ÖNORM e la PELLET GOLD (attestazione di qualità italiano).
- Senza entrare nello specifico delle singole certificazioni o attestazioni, abbastanza complicato, possiamo però tenerle presenti e ricercarle nella scheda tecnica o nella confezione del nostro pellet: ognuna di esse ci garantisce di una qualità elevata, in ordine a vari fattori e componenti.
Quali sono le caratteristiche che contano per valutare la qualità di un pellet
All’atto dell’acquisto di un nuovo tipo di pellet conviene esaminarlo e leggere attentamente l’etichetta. Si tratta di ricercare alcuni elementi che possono darci importanti indicazioni.
Compattezza
Più il pellet è compatto e nel sacco è presente pochissima “segatura” o “sfarinamento di pellet” più è elevata la sua qualità. La stufa non si intasa, la combustione è regolare e continua.
Superficie liscia e lucida
I cilindretti di pellet devono avere una superficie liscia e lucida senza fessurazioni in quanto la loro presenza indica una lavorazione non perfetta.
Colore
Una colorazione grigio scura dei pellet può essere un segno di una qualità più scarsa , ma non è detto sia così, potrebbero esservi altre ragioni dipendenti dal tipo di legno, dalla lavorazione, ecc.
Umidità (deve essere riportata sulla confezione)
Il tasso di umidità massima non deve superare il 10%. Più alta è l’umidità e minore è il potere calorifico.
Ceneri (deve essere riportata sulla confezione)
Si tratta di un dato molto importante: il residuo di cenere prodotta dalla combustione, deve essere inferiore a 0.7%. Una bassa percentuale di cenere dirada le operazioni di pulizia del braciere della stufa e permette una combustione migliore.
Potere calorifico pellet
Si tratta della quantità di calore prodotta dalla combustione e viene misurato in MJ/kg (Megajoule per kg), in kWh/kg (Kilowattora per kg) oppure in Kcal/kg (Chilocaloria per kg).
Maggiore è il valore indicato e maggiore è il potere calorifico.
Vari tipi di pellet hanno un potere calorifico intorno alle 4600-4800 Kcal/kg. Tale proprietà dipende essenzialmente dal tipo di legno utilizzato: i legni più frequentemente utilizzati sono il pellet abete (4588 Kcal/Kg), Il pellet di faggio (4578 Kcal/Kg), il castagno (4731 Kcal/Kg), il pino (4557 Kcal/Kg), il rovere (4548 Kcal/Kg). Come si vede il loro valore calorifico varia di poco e si deve tenere presente che molti produttori offrono pellet costituito da mix di varie essenze.
In definitiva qual è il pellet migliore?
Quello che soddisfa maggiormente alle qualità e ai valori indicati sopra. In commercio si trovano molti pellet di ottima qualità: non resta che individuare quello che soddisfa al maggior numero di fattori elencati.
Non si trascuri il prezzo: un prezzo troppo basso deve metterci in guardia mentre un prezzo alto deve essere motivato da caratteristiche particolarmente elevate, che vanno individuate.