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Il cotto è un materiale antico per rivestire ed arricchire interni ed esterni. Spesso chi cerca di documentarsi trova informazioni sui pavimenti in cotto errate e contrastanti… cerchiamo di fare chiarezza
Da circa 3000 anni l’uomo ha imparato a ricavare materiale da costruzione anche dalle pianure alluvionali prive o quasi di pietre. È bastato scoprire che l’argilla esposta ad alte temperature diventava molto robusta e resistente all’acqua. Un bel salto rispetto ai mattoni di argilla cruda. Una versatilità eccezionale che permette di costruire un’intera casa: muri e solette in laterizio, tegole sul tetto e cotto nei pavimenti.

Cos’è il cotto
L’argilla che serve per ottenere le piastrelle di cotto è essenzialmente un idrosilicato di allumina che contiene anche ossidi di ferro e carbonato di calcio, due sostanze che contribuiscono a determinare il colore della mattonella: il primo dà un bel rosso vivo mentre il secondo schiarisce l’impasto con toni più gialli.
L’argilla viene macinata nella giusta granulometria quindi impastata con acqua, trafilata nei vari formati ed essiccata a bassa temperatura.
La lunga cottura in fornace a circa 1000 gradi elimina tutta l’acqua residua e vetrifica parzialmente alcune componenti dell’impasto, conferendo al cotto una durezza e resistenza notevoli che sono direttamente proporzionali alla temperatura massima raggiunta.
Utilizzando il cotto, in via generale, possiamo definire differenti tipi di pavimenti:
- pavimenti in cotto per esterni
- pavimenti in cotto per interni
- pavimenti in cotto antico
- pavimenti in cotto toscano
- pavimenti in cotto siciliano
Tipi di lavorazione del cotto

- cotto rustico arrotato: la lavorazione mette in evidenza la struttura dell’impasto. In alcuni prodotti l’arrotatura a crudo lascia i caratteristici segni circolari sulla piastrella.
- cotto super rustico: è ottenuto da un impasto di argille e sabbie macinate a granulometrie volutamente più grossolane che lasciano sottili segni di trascinamento in superficie durante l’estrusione.
- cotto arrotato: il listello essiccato subisce, prima della cottura in fornace, una lavorazione di levigatura con nastri abrasivi o spazzole metalliche che rende la superficie particolarmente liscia e mette in risalto i cristalli presenti nell’impasto.
- cotto grezzo: la superficie porta i segni delle striature lasciate dalle filiere. E’ la lavorazione più semplice ed economica che produce un manufatto naturalmente liscio, ma nasconde la struttura delle materie prime.
- cotto fatto a mano: comprende una categoria di prodotti di nicchia con superfici rustiche che recano evidenti (e volute) irregolarità. Sono adatti a restauri di pregio e vengono prodotti in piccole serie se non in pezzi unici. Grande fascino e prezzi elevati.
Pavimenti cotto per interni ed esterni

Il calore del cotto è adatto ad ogni ambiente della casa, compresi cucine e bagni, purché siano seguite le procedure di lavaggio, impermeabilizzazione e ceratura necessarie per uniformare (o correggere) il colore del pavimento e rendere minimo l’assorbimento di umidità e sporco.
Il pavimento cotto è perfetto anche per gli esterni, senza andare sui prodotti smaltati che snaturano totalmente il prodotto. Unica accortezza da usare in esterno è di eseguire il trattamento con prodotti traspiranti, che permettano l’evaporazione dell’umidità riducendo al minimo i rischi di rotture dovute al gelo.
Il trattamento in esterni, che sarà eseguito in due fasi, prima idro e poi oleo repellente, necessiterà di tanto in tanto di un ripristino della parte oleo repellente che è la più superficiale e tende ad usurarsi con l’utilizzo.
Dal cotto naturale al più sofisticato

Spessore maggiorato e irregolarità dei bordi con la superficie al naturale richiamano il cotto fatto a mano e sono particolarmente adatti alle ristrutturazioni di pregio; la versione prelevigata è adatta ad interni semplici ed è di facile manutenzione.
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Posa dei pavimenti in cotto
Le mattonelle in cotto possono essere posate con le stesse tecniche usate per ogni altro rivestimento. La posa a malta si effettua preparando un massetto di cemento spesso almeno 4 cm da cospargere con un sottile strato di cemento in polvere. Le mattonelle vanno disposte sul cemento avendo cura di rispettare il senso della trafilatura, identificato dalle linee presenti sul dorso. Quando il pavimento è completo si battono le piastrelle con una staggia per ottimizzare l’adesione ed eliminare scalini e disallineamenti.
La posa a colla viene eseguita su di un massetto asciutto stendendo uno strato di colla da rivestimenti su piccole aree procedendo con la posa secondo linee rette. Le scalibrature sono una caratteristica delle mattonelle in cotto, specie nelle versioni rustiche o anticate: per questo l’uso dei crocini distanziali è spesso sconsigliato e l’allineamento deve essere controllato appoggiando una staggia di alluminio contro ciascuna fila di piastrelle.
La finitura si esegue stuccando le fughe con boiacca di cemento e sabbia o con gli appositi prodotti premiscelati. Questi ultimi sono da utilizzare con attenzione dato che le sostanze sintetiche ed i coloranti che contengono tendono a penetrare nei pori del cotto ai margini della piastrella lasciando alonature che resistono anche ai lavaggi più energici.
Come posare il pavimento in cotto per interni

- dopo aver steso la pasta adesiva con la spatola dentata, in spessori uniformi, si accostano le piastrelle, allineandole con precisione e disponendo un crocino distanziale, se la scalibratura dei pezzi è piccola, in corrispondenza di ogni spigolo.
- a 24 ore dalla posa, si riempiono le fughe con boiacca di cemento o stucco premiscelato.
- mentre si procede con la stuccatura si elimina la boiacca in eccesso con una spugna tenuta umida, ma sempre ben pulita.

- Doppia spina di pesce eseguita con “sestini” che misurano 6x28x4 cm.
- Intreccio di mattonelle 12x27x3 cm: dà risalto alle linearità dei perimetri.
- Spina di pesce di mattoni con cornice per leggeri disallineamenti perimetrali.
- Intreccio a doppio sestino e blocchetti 6×6 cm: crea un effetto trompe-l’oeil.
Ripristinare il vecchio pavimenti in cotto

I risultati migliori si ottengono utilizzando una lavapavimenti monospazzola che utilizza dischi di paglietta abrasiva. La soluzione sporca deve essere rimossa rapidamente con un aspiraliquidi prima che venga nuovamente assorbita dal cotto.
Lavaggi e trattamenti dei pavimenti in cotto
Il cotto, dopo un periodo di stagionatura di almeno 45 giorni, va trattato in superficie per togliere i residui di cemento e salnitro e limitarne la permeabilità ad umidità e sporco: un lavoro importantissimo, da eseguire con ogni cura, da cui dipende la bellezza del pavimento per gli anni a venire.
Il primo lavaggio, vigoroso, si esegue con pagliette abrasive ed un detergente acido che viene eliminato con una successiva sciacquatura.
Dopo 7 giorni di asciugatura si passano due mani di impregnante oleo-idrorepellente che rende il pavimento impermeabile senza creare pellicole superficiali e senza eliminare completamente la traspirabilità tipica del cotto.
Il lavaggio

E’ l’operazione fondamentale per eliminare dal cotto tutte le impurità di posa, di stuccatura e affioramenti salini da stagionatura. Si effettua con Rascott (prodotto acido) ed è necessario l’ausilio di paglietta marrone, guanti e stivali di gomma. Serve un Detergente acido inibito per cotto, ad alta concentrazione, per asportare residui di cemento, calcare, boiacche e affioramenti salini.
Rascott non danneggia la colorazione delle piastrelle, non aggredisce le fughe e tutela l’operatore perché non esala vapori nocivi. Resa 3/5 mq (1 lavaggio). Euro 6,70 (1 litro).
Trattamento del cotto

A superfici pulite e asciutte (almeno 7 giorni dopo il lavaggio) si applicano due mani di Forcott (impregnante antimacchia), diluito con il suo solvente in funzione della porosità e dell’assorbimento del cotto da trattare. Per l’applicazione si usano pennello e paglietta bianca. Serve un Impregnante antimacchia oleorepellente “effetto bagnato”, per pavimenti porosi interni. Usufruisce della garanzia “Long Life” Madras. Resa 8/15 mq (2 mani). Costa euro 16,50 il litro.
Ceratura di mantenimento del cotto

Dopo almeno 4 giorni dal trattamento si può procedere alla ceratura di mantenimento, per proteggere dallo sporco e dall’usura. Dopo 24 ore il pavimenti è pedonabile. Cera autolucidante, antiscivolo, “effetto satinato”, per pavimenti interni trattati. È un’emulsione acquosa a base di cere naturali finissime. Non fa aderire lo sporco, favorisce lo scorrimento dello straccio e la normale manutenzione. Resa 20/25 mq (1 mano). Euro 8,10 (1 litro).
Indirizzi utili per i pavimenti in cotto
- Poggi Ugo (50023 Impruneta – FI – Via Imprunetana, 16 tel. 055 2011077 – fax 055 2373852 – info@poggiugo.it)
- Industrie Cotto Possagno (31054 Possagno – TV Via molinetto, 46 – tel. 0423 920777 – fax 0423 920707)
- Cotto Tuscania (41028 Serramazzoni – MO – Via Giardini Sud, 4603 tel. 0536 95
- Cotto d’Este (41049 Sassuolo – MO – Via Emilia Romagna, 31 – Tel. +39 0536 814911