Le pavimentazioni in pietra naturale e in porfido, le più adatte per cortili e vialetti, ne migliorano l’estetica ed aumentano il valore della casa
Questo lavoro, tecnicamente abbastanza semplice, richiede una schiena a prova di bomba e braccia robuste. Un singolo blocchetto di pietra non pesa un granché, ma se ne dobbiamo metter giù qualche centinaio (da 40 a 80 per metro quadrato) scopriamo che si tratta di alzare, abbassare, spostare ed incastrare tonnellate di roba.
Porfido per esterni: il sottofondo
I blocchetti di porfido, che a Roma chiamano “Sampietrini”, vengono fissati con una malta magra (3 dosi di sabbia, 1 di cemento) solo se soggetti ad un traffico pesante. Di solito basta e batterli su un letto di sabbia. Questo letto, però, va steso su un terreno ben lisciato e compattato e non soggetto a ristagni d’acqua che finirebbero col dilavare la sabbia facendo ballare i blocchetti.
Attenzione anche alla presenza di nidi di formiche, insetti che sfruttano l’incoerenza della sabbia per la costruzione dei loro condominii e si creano i camini di aereazione buttando fuori la sabbia fra un blocchetto e l’altro. Teli di tessuto-non tessuto o da pacciamatura aiutano a tener lontani gli insetti e rallentano l’inevitabile crescita di erba fra i blocchetti di pietra.
Naturale: una soluzione efficace
I blocchetti di pietra naturale, di solito porfido, granito o luserna, si trovano solo nei magazzini per edilizia. Non sono mai squadrati ma suddivisi, grossolanamente, per dimensione. Per realizzare pavimentazioni ornamentali ne servono di grandi e di piccoli.
Si parte sempre dal centro




Il risultato


