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L’aggiunta di una veranda in stile contemporaneo offre nuovi spazi aperti, ma protetti ed in continuo contatto con la natura, ad una villa che risale a quattro secoli fa: una sorta di stargate che mette in comunicazione epoche diverse senza prevalere sul complesso originario grazie alla sua semplicità architettonica
La volontà di realizzare uno spazio esterno che potesse connettere in modo contemporaneo e semplice una villa settecentesca con l’annessa dependance è stato il punto chiave di questo progetto: un concetto che si è concretizzato con il ricorso a materiali essenziali in grado di invecchiare e portare con sé il succedersi delle stagioni e lo scorrere del tempo.
Il dehors ha la forma di una grande elle che si divide in due: una parte accoglie l’accesso alla casa padronale ed appare come un lungo corridoio che, nello specifico, ospita una collezione di opere scultoree che i proprietari hanno raccolto inseguendo la loro passione per l’arte contemporanea e la modernità. Il passaggio riparato beneficia della luce naturale, grazie alle ampie superfici vetrate a tutt’altezza che lo delimitano. L’altra parte ospita una cucina all’aperto da sfruttare nelle serate estive, dove si può spaziare con lo sguardo sulle colline toscane e sul giardino all’italiana che incornicia la villa.
I nuovi volumi si configurano come una cerniera che mette in comunicazione i volumi storici dando vita ad un unico complesso residenziale, gestito silenziosamente ed in modo invisibile da un sistema domotico di ultima generazione.
I dettagli costruttivi e gli arredi esterni
La volumetria aggiunta dà origine ad un’ampia terrazza multilivello cui si accede sia dalla villa, sia dalla dependance: l’incantevole panorama accompagna anche mentre si prende il sole sulle sdraio di rattan, essendo il parapetto interamente di cristallo stratificato incassato nel pavimento. Questo e di pura essenza di legno africano ed è stato trattato esclusivamente con oli naturali, proprio per dar modo al legno di proteggersi in modo autonomo e trasformarsi assumendo, col tempo, cromie sempre più interessanti. Lo stesso si può dire della scala di ferro coten, una sorta di scultura realizzata dallo stesso progettista che troneggia con il suo aspetto vistosamente ossidato: lo stesso materiale è stato utilizzato per gli elementi portanti delle grandi vetrate. Tutti i materiali impiegati inseguono il principio della sostenibilità e delle lavorazioni naturali operate da artigiani locali, sapientemente coordinati affinché esprimessero al meglio le loro capacità. Gli impianti elettrici ed il sistema di deflusso delle acque corrono all’interno di una fascia tecnica che fa da mensola e cornice all’intera struttura,
Le facciate laterali
È in questo contesto che vengono definiti i contrasti più evidenti tra la parte contemporanea e quella storica della villa: gli angolari di pietra, tipici delle case toscane dell’epoca, si fondono con piccoli scostamenti con la struttura leggera del dehors. Nulla si discosta dal rigore delle forme, che si susseguono in una ripetizione di geometrie essenziali e, pur mantenendo una propria identità temporale, condividono proporzioni e spazio.
Cucina all’aperto, o quasi
La cucina trova posto ad un’estremità della nuova struttura, un ambiente da vivere, luminosissimo ed affacciato sulle colline; attraverso una passerella di cristallo, comunica con la vasca jacuzzi che campeggia sul giardino, sopraelevata ed incassata in un materico cubo bianco rifinito a stucco veneto. il bancone con il lavello e l’isola per la cottura sono interamente d’acciaio spazzolato con aperture pneumatiche a pressione.
Controllo assoluto degli spazi
Il nuovo ingresso principale è affiancato a quello originario della villa ed è incorniciato da due strutture di cemento levigato in grado di sostenere ed esaltare le opera d’arte poste da un lato e la seduta per il ristoro dall’altro. sia questo ingresso, sia quello dalla scalinata che comunica con il giardino, sono portali di corten e cristallo; il lungo corridoio che collega l’ala est e quella sud è una sorta di promenade con opere d’arte che si avvicendano ed il verde esterno che entra in gioco senza discontinuità imposte da elementi strutturali.
Vivere nel passato con il comfort del futuro
I pavimenti che appaiono come arazzi multicolori, gli alti soffitti di legno, i parquet intarsiati, gli infissi, gli archi, gli antichi focolari sono rimasti a testimoniare l’architettura originaria della villa. Gli interventi cui è stata sottoposta sono stati minimi, gli interni si propongono come un mosaico di stili scanditi da arredi riconducibili a diverse epoche, in perfetto equilibrio con il presente rappresentato dai volumi aggiunti. la tecnologia domotica by-me di vimar, associata ad un progetto d’illuminazione che utilizza corpi a led di produzione completamente italiana, permette di gestire scenari suggestivi interni ed esterni attraverso un touch screen da 4,3 pollici, oltre alle diverse funzionalità: ad esempio, tra le combinazioni di luce possibili c’è quella di illuminare a spot la collezione di opere d’arte, oppure la jacuzzi ed una parte del giardino nelle ore serali con faretti sapientemente disposti tra gli alberi e gli arbusti.
Architetto Francesco Santoni
Laureato presso la facoltà di architettura dell’università degli studi di firenze, dove vive, lavora ed è iscritto all’ordine degli architetti, paesaggisti, pianificatori e conservatori; ha tenuto corsi presso la stessa università e quella di parma, Si occupa di interior design, progettazione domotica, bioarchitettura e sistemi di contenimento dei consumi energetici, oltre ad impiantistica evoluta.