Eleganza di un attico al servizio dell’arte

In un grande appartamento che domina Torino dall’ottavo piano di un palazzo degli anni ‘70 le soluzioni progettuali moderne dialogano con arredi antichi e opere d’arte

La zona della città è il quartiere Crocetta, a due passi dal centro, una tra le zone del capoluogo torinese più ambite dal punto di vista residenziale perché esprime ancora oggi il suo passato di quartiere prediletto dalla medio-alta borghesia cittadina, testimoniata da molti edifici liberty ed eclettici. L’appartamento occupa interamente l’ultimo piano, circa 300 m2, ma il modo in cui era suddiviso non valorizzava minimamente la posizione privilegiata: ambienti chiusi di superfici modeste collegati da lunghi corridoi sviluppati in diverse direzioni che rappresentavano un enorme spreco di spazio (occupavano circa 50 m2), oltre a costituire un impedimento alla penetrazione della luce naturale. Un limite che si percepiva immediatamente entrando in casa, con un piccolo ingresso che impediva allo sguardo di intercettare la sala, anche questa piuttosto angusta se rapportata alla superficie complessiva dell’appartamento. È apparso chiaro che bisognava partire da qui per riappropriarsi dello spazio, renderlo luminoso e spalancarlo alla vista panoramica sulla città e sulle montagne che la circondano.

Uno degli obiettivi del progetto è stato quello di assicurare una degna collocazione ai molti oggetti d’arte raccolti nel tempo dai proprietari: quadri di artisti fiamminghi del ‘600, icone settecentesche, specchi e altre collezioni (campanelle, natuché, avori africani), oltre a progettare ambienti idonei all’inserimento di molti mobili d’antiquariato. Per alcuni di essi, come divani e poltrone, lo studio di progettazione ha curato anche la scelta dei velluti per il loro restauro. I pavimenti dell’intero appartamento sono in parquet di rovere: nel salone è sottoforma di quadrotte da 70×70 cm posate in diagonale con schema sfalsato e si estende anche nella sala da pranzo e nello studio adiacenti; nel resto della casa, cucina e bagni compresi, il parquet è in listoni posati a correre. I controsoffitti, che nascondono tra l’altro il sistema di climatizzazione canalizzato, sono concepiti in modo da includere in alcune zone sistemi di illuminazione incassati che formano lunghe lame di luce a cascata.

A lato dell’ingresso è stata realizzata una struttura in cartongesso in cui sono state ricavate due nicchie angolari, rivestite all’interno in noce canaletto e incorporati faretti che illuminano due opere in bronzo di fine ‘700. Con analoghe strutture divisorie, tra il salone e la sala da pranzo, ai lati delle ante scorrevoli, si sono ottenute invece due serie di aperture, composte da tre nicchie bifacciali ciascuna, le cui pareti interne sono verniciate in nero e incorniciano altri oggetti d’arte, oltre a creare un colpo d’occhio d’effetto.
Quasi in tutta la casa dominano i toni dell’avorio, del sabbia e del beige; le pareti dello studio e della sala da pranzo si differenziano, invece, per la scelta di una tinteggiatura blu carta da zucchero che, oltre a essere più riposante, accentua il contrasto con gli arredi in stile classico, tra i quali una libreria di fine ‘800 e una scrivania in stile Luigi XVI.
Nella camera da letto, che occupa ben 40 metri quadrati, sono stati mantenuti gli armadi a muro esistenti che, dopo averli restaurati, sono stati rivestiti con una carta da parati il cui motivo grafico ricorda i paramenti equestri. La tonalità del rivestimento, esteso a tutta la zona guardaroba, riprende quella della testiera del letto in velluto, disegnato dallo studio; i comodini sono in realtà una coppia di inginocchiatoi di fine ‘800.

L’ingresso in un immenso salone

Con l’abbattimento delle pareti divisorie, l’ingresso affaccia ora su un salone di circa 80 m2; a seguito delle demolizioni, nell’ambiente sono rimasti due pilastri inalienabili che hanno rappresentato la base per la progettazione di due scaffalature destinate a ospitare vari oggetti da collezione, una sorta di “galleria d’arte” collocata proprio di fronte all’ingresso. I ripiani in noce canaletto avvolgono i pilastri e sono fissati a essi e alle pareti con sistemi a scomparsa totale; i divisori in vetro fumé hanno anche funzione strutturale, per questo sono annegati in gole fresate sulle facce superiori e inferiori dei ripiani in legno. Il lato del pilastro rivolto verso il divano fa anche da supporto per lo schermo TV, previa predisposizione dei necessari impianti in arrivo dal pavimento o dal soffitto. Per disporre di un’illuminazione che valorizzasse le opere esposte è stato scelto il sistema “Palco low voltage” di iGuzzini, costituito da faretti direzionabili e posizionabili liberamente grazie al montaggio su binari incassati nel controsoffitto. Il parquet in rovere a quadrotti è stato disegnato appositamente dallo studio.

Il parquet a quadrotti

Questo pavimento in legno era molto diffuso negli anni ‘70, ma in realtà le sue origini risalgono al periodo rinascimentale: deriva infatti dai più antichi pavimenti “a cassettoni” tipici dei palazzi fiorentini. Si tratta di mattonelle di legno che possono essere di varie dimensioni e in cui i listelli sono preincollati a formare disegni di vario tipo; in base alla disposizione reciproca delle mattonelle si possono ottenere effetti geometrici diversi. I listelli possono essere di una stessa specie legnosa, con tonalità più o meno omogenee, o di specie diverse, accostate secondo uno schema prestabilito per dar vita a ulteriori effetti decorativi. La posa di questo tipo di parquet avviene per incollaggio al sottofondo; i quadrotti di alcuni produttori sono provvisti di incastri maschio-femmina, in altri casi presentano scanalature femmina sui 4 lati nelle quali vanno incollati appositi inserti.

Come per le piastrelle, in base allo schema scelto e alle dimensioni del locale bisogna valutare da dove sia meglio iniziare la posa per far ricadere i tagli lungo i lati meno esposti; se la stanza ha una geometria regolare, ideale sarebbe iniziare dal centro e procedere verso il perimetro. Tuttavia, non è detto che l’intera superficie debba essere pavimentata esclusivamente a quadrotti: si può realizzare un tappeto centrale circoscritto da una cornice (tipo fascia e bindello) oppure utlizzare uno schema in cui i quadrotti vengono intercalati da doghe classiche, amplificando la possibilità di realizzare composizioni geometriche inedite. In linea di massima i pavimenti a quadrotti sono da evitare nei piccoli ambienti: più lo schema di posa è complesso, per geometria e alternanza di colori, maggiore deve essere la superficie da rivestire per apprezzarne il risultato ed evitare di “appesantire” l’ambiente.

Rivestimenti in marmo nei bagni

Il bagno annesso alla camera da letto è reso più profondo dal grande specchio senza cornice (280×150 cm) che occupa tutta la parete di fondo sopra il lavabo, retroilluminato nella parte inferiore per far risaltare i rilievi del rivestimento sottostante in tonalità crema d’orcia; sopra i vasi è stata creata una nicchia su cui scende una vela in cartongesso, anche questa con illuminazione nascosta, il cui rivestimento si intona al mobile sospeso su cui è posto in appoggio il lavabo. Tutti i quattro bagni sono rivestiti
in marmo, compreso quello degli ospiti in tonalità cacao con lavabo coordinato realizzato su disegno dello studio.

Le luci incassate

Laser Blade di iGuzzini è un sistema di illuminazione a led a incasso lineare utilizzato abitualmente dallo studio che ha curato la ristrutturazione: la distribuzione luminosa non genera gli effetti puntiformi che sono una caratteristica dei singoli led, bensì restituisce un’emissione circolare e generalizzata. Installando questi apparecchi in posizione arretrata rispetto alle superfici si limita la percezione della sorgente luminosa: per esempio, nel controsoffitto del bagno realizzato in doppia lastra, lateralmente, è stata creata una gola larga circa 40-50 mm e profonda circa 10 mm (scavando la prima delle due lastre) per retrocedere il sistema illuminante e ottenere un effetto a cascata, definito tecnicamente “downlight”. Laser Blade è proposto in versione frame (con cornice) o minimal (filo soffitto), con emisssioni luminose a cono di 25° e di 50°.

Dividere e unire in un attimo

Sul salone si affacciano, in modo speculare, lo studio e la sala da pranzo, entrambi definiti da ante scorrevoli esterno muro della collezione Soho di Rimadesio, scelte con struttura effetto bronzo e vetro fumè. Porte di questo tipo possono essere realizzate a tutta altezza, ma qui si è preferito predisporre un profilo che corre a circa 30 cm dal soffitto lungo tutta la parete e in esso incassare a scomparsa il binario di scorrimento delle ante, una soluzione che dona movimento e suscita una percezione dello spazio più equilibrata. Quando le ante sono spalancate i tre ambienti diventano uno solo, legati dalla continuità del parquet a riquadri e dai dettagli in tonalità carta da zucchero che ricorrono nelle pareti dei due locali laterali, nei tessuti e nelle ceramiche.

Sistemi scorrevoli

Le ante scorrevoli installate in questa abitazione si ispirano ai divisori tipici della tradizione giapponese e vengono sempre realizzate su misura fino alle dimensioni massime di 1500 mm in larghezza e 2925 mm in altezza; la struttura è in alluminio estruso, i vetri possono essere temperati o stratificati, spessi 8 mm e in diverse finiture. La soluzione vetrata garantisce, da chiusa, di mantenere il contatto visivo con gli altri ambienti, beneficiando di un’attenuazione dei rumori e perciò di una maggiore privacy.

I binari di scorrimento sono concepiti per diverse modalità di installazione: esterno muro, esterno a soffitto oppure a incasso, semplici o multipli; possono essere in tinta con la struttura o predisposti per la verniciatura. La soluzione con scorrimento dell’anta esterno muro impone di lasciare libera da arredi e comandi elettrici una porzione di parete larga almeno quanto l’anta: qui lo spazio non manca, ma in altre situazioni questo aspetto potrebbe rappresentare una limitazione eccessiva e bisognerebbe optare per una soluzione a scomparsa. Nel caso specifico, inoltre, le nicchie laterali, pur non costituendo ingombro, sono state realizzate in modo che le ante alla massima apertura non vadano minimamente a sovrapporsi a esse, per ovvi motivi estetici.

La cucina con angolo verde

La cucina si trova nella parte dell’appartamento rivolta a nord che affaccia sul cortile interno del palazzo, insieme ad altre zone di servizio. Vicino alla porta di accesso è stata ricavata una nicchia nella quale, sulla parte superiore della parete di fondo, è stata realizzata una zona verde in cui si sviluppano alcune specie di licheni stabilizzati, illuminati da un taglio di luce che filtra dall’alto. Il supporto per le piante è costituito da un foglio di legno spesso pochi millimetri e lo spessore complessivo è inferiore a 5 centimetri; non occorre alcuna manutenzione o nutrimento, l’umidità presente nell’aria è sufficiente al sostentamento delle piante. Nell’isola centrale, in posizione arretrata rispetto al piano di cottura a induzione, è inserito il sistema di aspirazione a scomparsa. Le fonti luminose indirette sono tutte nascoste, mentre nelle gole nere che tagliano longitudinalmente il soffitto sono inserite le fonti luminose Laser Blade di iGuzzini con ottica miniaturizzata.

I costi dell’intervento

Lavori realizzati dall’impresa: demolizione delle tramezze e rimozione serramenti, pavimenti, sanitari ecc; costruzione a secco nuove tramezze e controsoffitti, rasature, realizzazione impianti (elettrico, gas, idraulico, climatizzazione ecc); posa in opera porte e finestre, sanitari, rivestimenti – a corpo 140.000 euro. Principali forniture a carico del committente (materiali):

  • Fornitura e posa in opera parquet 35.000 euro
  • Fornitura e posa porte vetrate scorrevoli 10.000 euro
  • Serramenti esterni 25.000 euro
  • Parete verde zona cucina 500 euro
  • Corpi illuminanti (a incasso e faretti) 15.000 euro
  • Arredi su misura per area espositiva collegata ai pilastri nell’ingresso 8.000 euro
  • Sanitari, marmi, rubinetterie 40.000 euro

Fotografie: Federico Moschietto
Progetto: Arch. Matteo Italia
Italia and Partners
C.so Galileo Ferraris 106
10129 Torino

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