Questa villa in collina è immersa nel cuore della campagna toscana, in uno dei paesaggi d’Italia più significativi

Si tratta di una villa in collina che esternamente ha un aspetto classico, con facciate intonacate e copertura a falde inclinate in tegole e coppi, rimasto pressoché invariato dalla sua edificazione, risalente alla prima metà del ’900.

Va detto però che nei primi anni ’80 è stato aggiunto un volume edilizio antistante il fabbricato esistente, a seguito dello sbancamento di un terrapieno che ha portato altresì alla ridefinizione dell’area esterna; questo nuovo livello, inferiore a quelli preesistenti e con murature esterne facciavista, è stato messo in comunicazione con la villa, che si sviluppa perciò su tre piani per una superficie complessiva di oltre 1000 m².

villa in collina

Al piano interrato sono concentrati tutti gli ambienti funzionali della zona giorno, mentre al piano terra, dove si trova l’ingresso principale all’abitazione, si trovano tutti gli spazi destinati all’ospitalità e al relax dei proprietari. Il primo piano è destinato alle camere, con spazi dedicati alla lettura e allo studio.

Il percorso interno all’abitazione si sviluppa attraverso inconsuete e continue variazioni di livello, anche sullo stesso piano, e di altezze e natura dei soffitti; buona parte delle pavimentazioni in cotto sono originali e rinnovate, come pure i soffitti in legno e pianelle, altre sono state integrate con un cotto toscano non convenzionale quanto a formato e schema di posa. Le pareti sono per lo più rifinite a calce con la tecnica dello spatolato.

villa in collina

Nel complesso l’intervento su questa villa in collina ha puntato a non snaturare la configurazione originale, limitandosi ad attualizzare gli aspetti più obsoleti con modifiche alle partizioni che consentissero di razionalizzare la distribuzione degli ambienti, prediligendo materiali della tradizione locale.

Progetto:

Arch. Massimo Pierattelli, Arch. Andrea Pierattelli, Arch. Erica Bonaccorso (Pierattelli Architetture)

Via dei Pandolfini 12, 50122 Firenze

www.pierattelliarchitetture.it

Fotografie:

Iuri Niccolai

Piano interrato in sequenza discendente

Quest’ala della villa non risultava abbastanza luminosa, perciò gli ambienti sono stati completamente ripensati. Scendendo la scala si approda alla zona pranzo, dalla quale, scendendo altri scalini per superare un dislivello di circa mezzo metro, si arriva alla cucina; si scende ancora un poco e si giunge alla sala colazione, collegata alla grande dispensa.

Cucina e sala colazione per la villa in collina

L’obiettivo era quello di avere una cucina lineare e contemporanea, oltre che ben organizzata; d’altra parte lo spazio lasciava ampia libertà di progettazione. Per questo è divisa in due blocchi: la zona operativa, configurata a golfo, offre ampi piani di lavoro e ha il lavello posizionato davanti a una grande finestra in corrispondenza della quale lo spessore dei muri genera un’imbotte talmente profonda da consentire la collocazione di vasi con erbe aromatiche e piante ornamentali.

Le colonne che contengono stoviglie, forni e frigorifero sono installate nell’adiacente sala colazione, di fronte a una lunga serie di basi al cui centro il top rialzato nasconde una madia richiudibile. L’apertura di ante e cassetti avviene tramite prese a gola, senza maniglie sporgenti o a vista.

La scala per scendere…

Dal piano terra al piano interrato si accede attraverso una scala in pietra serena a L ridossata da un lato, con pedate in finitura scalpellata; l’ampio disimpegno e i restanti scalini sono in finitura sabbiata.

… e quella per salire

Anche la scala che permette di salire dal piano terra alla zona notte è in pietra serena, con gli anelli del piantone lavorati a rigato e scalini scalpellati che presentano un marcato sbalzo a toro; già esistente, è stata semplicemente ripulita e ravvivata.

A fianco di questa è stato ricavato un piccolo bagno di servizio, l’unico del piano che ospita le zone per il relax e il tempo libero, inserite in un solo grande ambiente e delimitate da divisori distanziati dalle pareti per lasciare libertà di passaggio da una zona e l’altra.

La foto sotto mostra uno scorcio della zona relax, in cui troneggia un caminetto a legna (ce ne sono diversi, in più zone della casa) delimitato frontalmente da un’area rialzata a tutta parete e sovrastato dalla cappa nascosta da una quinta rifinita come la muratura circostante.

villa in collina

A lato dell’ingresso, separato dagli altri ambienti, è stato ricavato uno studio; da quest’ala della casa si può accedere anche a un ulteriore salotto posto sotto il loggiato.

Sala lettura

Nella sala per la lettura e la conversazione con gli ospiti, giustamente, non è presente la TV: l’unica di tutta la casa è installata in una sala adiacente, dedicata allo scopo. Dopo aver ripulito il soffitto in legno e cotto, per lasciare intatte le pareti i corpi illuminanti sono stati inseriti nelle travi con un impatto visivo minimo.

villa in collina

Spazi privati

La divisione degli ambienti di questa villa in collina ha subito notevoli modifiche: dallo smantellamento di due bagni è stata ricavata una biblioteca, un terzo bagno a servizio di due camere ha lasciato il posto al guardaroba e si è fatto in modo di ricavare due ampie camere per i figli che, in termini di spazio, sono privilegiati rispetto a quelle dei genitori.

Il bagno “open”

La foto si riferisce al bagno annesso a una delle due camere (quello a destra nel disegno), dove prevale il travertino; un breve corridoio che taglia il bagno in due, separando la doccia dagli altri sanitari, permette di accedervi sia dallo studio (di cui si vede un dettaglio nella pagina a fianco) sia dalla camera da letto. Nonostante l’ampia superficie della villa, ci sono “solo” quattro bagni.

La camera matrimoniale

Il letto è collocato nella parte più alta e defilata della zona notte, in uno spazio ristretto ed essenziale nel quale è stata mantenuta la pavimentazione in teak esistente che, in buona parte del piano, è stata sostituita con mattonelle in cotto.

villa in collina

Il bagno padronale di questa villa in collina si trova al mezzanino e si presenta come un locale piuttosto basso (poco più di 2 metri), caratteristica che, tuttavia, accentua la sensazione di intimità; ha una superficie di circa 25 m2, con vasca indipendente e doccia in nicchia laterale.

Questo ambiente era prima condiviso da un bagno completo, con vasca, doccia e doppio lavabo, e da una cabina armadio, perciò era tutto molto “compresso”; ora il guardaroba è stato ricavato vicino alla camera.

Serramenti a bilico verticale

I serramenti esterni di questa villa in collina hanno diverse configurazioni e sono praticamente tutti fuori standard: per questo, anziché sostituirli (si tratta comunque di modelli piuttosto recenti), si è preferito “rigenerarli” andando a sostituire o integrare le guarnizioni e le chiusure; i vetri sono già in buona parte antisfondamento.

Il meccanismo a bilico

La caratteristica dei serramenti a bilico è quella di permettere la rotazione dell’anta oltre i 90° attorno a un asse, centrale o decentrato, che può essere soltanto verticale nel caso di zone di passaggio (come le chiusure arcuate della villa) oppure a scelta, orizzontale o verticale, per le finestre.

Vantaggi e svantaggi

Con poca fatica si riesce ad aprire anche un’anta di grandi dimensioni, il cui ingombro si distribuisce per metà all’interno e per metà all’esterno, ma la luce di passaggio si riduce. Nel caso delle finestre, se non sono piuttosto ampie, risulta meno agevole l’affaccio.

Pavimenti in cotto con terre locali

Dove si è reso necessario rifare le pavimentazioni in cotto, in modo particolare nella cucina, i progettisti si sono rivolti a maestranze specializzate che recuperano le terre d’argilla nei siti locali e producono artigianalmente le mattonelle.

Nel dettaglio, oltre a realizzare e posare gli elementi disposti a spina di pesce, hanno prodotto con lo stesso procedimento le mattonelle necessarie a rivestire le porzioni di parete sovrastanti le zone funzionali della cucina.

Accorgimenti necessari

Dopo la posa e prima della fugatura si effettua un trattamento antiumidità che sigilli i pori in modo le mattonelle non vengano macchiate.

Dopo la stuccatura si rimuovono i residui di malta con un disincrostante specifico a base acida e si passa il trattamento finale, un impermeabilizzante per evitare macchiature, un primer e una finitura cerosa.

Villa in collina con pietra serena

La pietra serena è una pietra arenaria di colore grigio tipica della Toscana, principalmente del distretto fiorentino. Nell’architettura ha una tradizione antica, già gli Etruschi la utilizzarono nel IV secolo a.C. in grandi blocchi per costruire le Mura di Fiesole, delle quali ancora oggi è possibile vedere i resti.

Ai nostri giorni viene utilizzata per pavimentazioni, soglie, davanzali, scale, camini e strutture simili; in passato è stata largamente impiegata nella scultura e nell’architettura (edifici come gli Uffizi e la Basilica di S. Spirito a Firenze). Le pavimentazioni di Siena, Arezzo e Firenze sono in gran parte in pietra serena.

Caratteristiche

Ha una tessitura omogenea, puntinata da scagliette di mica che le conferiscono le tipiche inclusioni lucenti. Non ha un carico di rottura eccezionale (700 kg/cm2) ed è sensibile agli agenti atmosferici, soprattutto a escursioni termiche brusche: se esposta a pioggia e gelo senza trattamenti impermeabilizzanti si degrada in poche decine di anni.

Lavorazioni superficiali

I principali aspetti che possono avere i manufatti in pietra serena: rigato dritto e invecchiato, cartato, rigato dritto, fiammato, sabbiato, levigato, scalpellato a mano, lucidato, scalpellato con nastrino, rigato a spina, scalpellato, rigato diagonale.

Consolidamento con micropali

Un angolo di questa villa in collina era interessato da un cedimento del terreno a seguito del quale la casa tendeva a “scivolare” lungo il declivio, manifestando piccole crepe nella muratura; anche il piazzale in cotto presentava spaccature ed è stato necessario rifare la pavimentazione.

villa in collina

La tecnica dei micropali

Si tratta di una batteria di pali di diametro max 300 mm, che vengono inseriti nel terreno fino a trovare un appoggio stabile (max 25 m di profondità), previa perforazione della fondazione esistente.

Quando è fattibile (serve un’analisi geomorfologica preliminare), l’intervento si rivela meno invasivo e costoso rispetto ad altri sistemi di consolidamento, incrementa la capacità portante e può arrestare il cedimento e far recuperare una parte di quello già avvenuto.

Via i contrafforti

I due rinforzi angolari in muratura non avevano un ruolo strutturale, bensì soltanto estetico, ma si stavano “tirando dietro” la casa: sono stati eliminati.

Il mobile in simbiosi con la villa in collina

Il mobile “Flat” posto davanti ai divani nella sala di lettura/conversazione è uno degli arredi progettati su misura dallo studio che ha guidato la ristrutturazione; l’esigenza da soddisfare era quella di avere a disposizione arredi che consentissero la collocazione di sculture e altre opere d’arte, per questo ha uno sviluppo di 4,5 metri e una profondità di 60 cm.

È in noce canaletto, le ante hanno presa a gola e il colore del top riprende il colore della terracotta; in più i piedi sono ricavati dal taglio di putrelle in ferro con sezione ad H, altro elemento ricorrente nella villa.

Soffitti in travi lignee e pianelle di cotto

Questa tipologia di solaio con elementi a vista è molto diffuso in Toscana e in Umbria come soluzione alternativa al più classico tavolato e si presta ottimamente per essere lasciato a vista.

Al centro della faccia superiore delle travi principali vengono fissati i travetti tra i quali vengono poi disposte le pianelle, ben accostate e in appoggio su due travi consecutive; in tutto questo ci sono precisi interassi da rispettare, affinché le pianelle non risultino lasche.

villa in collina

Se si tratta di un solaio intermedio, si procede con la gettata di un massetto alleggerito su cui va poi posata la pavimentazione; se si tratta di un solaio di copertura, si procede con la posa dei vari strati che compongono il tetto (isolanti, membrane, manto).

Le pianelle in cotto

Normalmente hanno uno spessore compreso tra 1,8 e 3 cm, forma rettangolare e una colorazione che può tendere al rosa o al giallo, ma si trovano anche nello spessore di 1 cm concepite per contenere il peso del solaio.

Oltre all’attuale produzione più o meno artigianale, esiste un vero mercato di pianelle in cotto per pavimenti e soffitti recuperate in corso di demolizione o ristrutturazione di edifici storici, quando non è possibile o non è previsto il ripristino dei manufatti originali.

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