Soppalco studio in 50 m2

soppalco studio

Un piccolo appartamento in cui gli spazi della casa si intersecano con quelli dell’ufficio grazie ad un utilissimo soppalco studio

Milano, zona Brera, quartiere di artisti e pensatori; in un palazzo signorile si trova questo appartamento in cui una giovane coppia di grafici ha voluto mixare vita e lavoro, nonostante la metratura ridotta. L’altezza di 4 metri ha permesso di realizzare un soppalco studio a lato dell’ingresso che definisce la cucina sottostante e ospita una postazione di lavoro, e un altro soppalco destinato a zona notte che sovrasta per 2/3 un ambiente che può assolvere a diverse funzioni.

Sotto al soppalco studio troviamo la parete vetrata che delimita l’ingresso e lo separa dalla cucina, che origina di fatto una sorta di parallelepipedo in cui sono racchiuse le funzionalità “fisse” del locale in uno spazio minimo; le strutture in ferro tubolare e lamiera forata sono realizzate su progetto e verniciate a fuoco per ottenere un risultato duraturo e uniforme. Il top della cucina è in multistrato marino rivestito in laminato; due ripiani in lamiera di diversa profondità, inseriti a metà e al culmine del divisorio, svolgono rispettivamente la funzione di svuotatasche e di scrivania.

Il pavimento in resina cementizia, realizzato sul rivestimento preesistente, rimane così sgombro da elementi fissi ed è di fatto uno spazio che può mutare in base alle necessità; dopo aver confinato agli angoli o sui soppalchi le funzionalità stanziali, più del 60% dell’appartamento risulta essere uno spazio flessibile e adattabile in continuo alle mutevoli esigenze di un’abitazione “temporanea”, sia essa occupata da professionisti nomadi o semplici turisti.

Un disimpegno attrezzato

La porta che permetteva l’accesso diretto al bagno dalla cucina è stata chiusa, mantenendo la nicchia che è stata attrezzata come piccolo guardaroba a giorno; la tenda che si intravede nasconde la parte più profonda del disimpegno, adibita a lavanderia.

La verniciatura a polveri

È un processo di verniciatura industriale; a differenza degli altri metodi di applicazione delle vernici che avvengono “a umido”, in quanto la base è un solvente volatile, la verniciatura a polveri avviene a secco per effetto elettrostatico e per questo è utilizzata specialmente sui metalli.

Si ricorre a una speciale pistola che miscela le polveri vernicianti (resine indurenti e pigmenti) con aria e imprime a esse una carica negativa, mentre il manufatto da verniciare viene collegato a massa; l’attrazione delle due cariche fa sì che le polveri si depositino sul materiale. Il manufatto passa poi in forno per un tempo variabile in base al tipo di vernice utilizzata, le polveri fondono e formano un film omogeneo e senza imperfezioni che dopo l’essiccazione risulta molto resistente a corrosione, graffi e screpolature. Nel progetto di questa abitazione tali caratteristiche sono importanti specialmente per la scala che, nell’utilizzo, è maggiormente soggetta a usura.

A monte ci dev’essere però un’accurata preparazione della superficie, che va soprattutto sgrassata a fondo per evitare che si formino zone di scarsa aderenza. In base all’impiego, le resine che compongono le polveri possono essere di poliestere (ideali in esterno), epossidiche (per interni o superfici a contatto con agenti chimici), epossipoliestere (un mix delle resine precedenti), poliuretaniche (resistenti agli agenti atmosferici) o acriliche.

Progetto: casatibuonsante architects, Nicolò Ornaghi (Raumplan)
Fotografie: Piercarlo Quecchia (Dsl Studio)
Direzione lavori: casatibuonsante architects
Costruzioni e finiture: Luigi Novelli srl
Carpenteria metallica: Carpenteria Grandi srl

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