Una villa ecosostenibile nell’alta Val Seriana

Un’accurata progettazione architettonica e strutturale, unita a un’attenta selezione delle più moderne dotazioni tecniche e impiantistiche, ha permesso a una villa degli anni ’60 interamente ristrutturata di raggiungere la classe energetica A4, la più alta ottenibile

Protagonista di questa importante ristrutturazione è una villa disposta su 3 piani fuori terra che si presenta con il fascino degli chalet di montagna: siamo in una frazione del comune di Castione della Presolana (BG) a quota 1.100 s.l.m., in zona climatica F, la più fredda del nostro territorio, un dato che valorizza ulteriormente la classe energetica ottenuta a seguito della sua riqualificazione realizzata da CLM Design & Contract. L’intervento ha interessato l’edificio sia dal punto di vista strutturale, con interventi di adeguamento antisismico, sia da quello architettonico e impiantistico, fino alla completa ristrutturazione delle aree esterne e all’allestimento degli spazi abitativi.

Considerati i criteri dell’epoca di edificazione, tutto sommato la casa era stata ben costruita, tuttavia con criteri inadeguati ai giorni nostri. A piano terra mancava il vespaio, perciò si è dovuto scavare per realizzarlo e, contestualmente, provvedere alla legatura delle fondazioni per migliorare la resistenza sismica.

All’epoca le case di montagna erano caratterizzate da finestre piuttosto piccole, in quanto fonte di dispersione, perciò tutte le relative forometrie sono state allargate e alzate in previsione di installare serramenti a taglio termico; siccome, per conformazione della struttura, il peso gravava sui pilastri perimetrali, è stato necessario rinforzarli con una nuova armatura.

Tutta la casa è particolarmente ecologica e ha un impatto sul territorio pressoché inesistente. L’esposizione della villa, che si presenta libera sui quattro lati, consente di massimizzare l’utilizzo della luce solare per la produzione di energia elettrica tramite un impianto fotovoltaico da 10 kW installato sulla porzione di copertura rivolta a sud.

La climatizzazione e la produzione di acqua calda sanitaria sono affidati a una pompa di calore geotermica, la quale preleva energia dal sottosuolo tramite tre sonde che scendono a oltre 100 metri di profondità: la pompa ha un coefficiente di prestazione molto alto, restituisce 16 kW termici a fronte di un assorbimento elettrico di 3 kW. A questo impianto sono collegati due accumuli, uno per l’acqua tecnica che alimenta l’impianto radiante a pavimento, nello specifico il sistema a basso spessore Minitec di Uponor, e uno per l’acqua sanitaria; è stato inoltre installato un addolcitore che funziona solo con la pressione dell’acqua, senza bisogno di energia elettrica.

Il ricambio e la purificazione dell’aria sono affidati a un sistema di ventilazione meccanica controllata di Zehnder, uno tra i più efficienti sul mercato. Per l’isolamento dell’involucro è stato realizzato un cappotto esterno in polistirene spesso 16 cm ai piani primo e secondo, oltre che sottocopertura, mentre a piano terra, dovendo mantenere il rivestimento in Ceppo della Presolana a spacco naturale, l’isolamento è stato fatto dall’interno con pannelli in schiuma poliyso di Stiferite.

Quanto a finiture esterne, il primo piano è intonacato e finito con silicati e le imbotti delle finestre sono rivestite con lastre di Ceppo della Presolana fiammato; per il secondo piano sono state utilizzate doghe di larice sia per le facciate sia per le imbotti. Un ruolo fondamentale nel garantire il comfort termico e il risparmio energetico è svolto dai serramenti KF 410 di Internorm in PVC alluminio, le cui prestazioni sono molto simili a quelle delle murature, per cui l’isolamento termico delle facciate risulta omogeneo.

Gli interventi sulle facciate

Il corpo in aggetto al secondo piano, che era una veranda, è stato integrato nella camera padronale demolendo la parete divisoria; sono stati eliminati gli scuri e allargate le aperture, eliminate la finestrella a lato del portoncino che dava luce alla scala e quella a sinistra del portone ad arco, divenute superflue. La scala che sale al primo piano è stata ripresa perché le quote dei gradini erano sbagliate. Nel rifacimento della copertura, ora in tegole nere in cemento, sono state sostituite tutte le lattonerie.

La casa ha due ingressi: uno a piano terra, attraverso il portone arcuato, dove ci sono la palestra, una camera per gli ospiti e un bagno, oltre al locale tecnico con gli impianti a servizio degli spazi abitativi, una lavanderia, un ripostiglio e una legnaia; da qui si può salire agli altri piani attraverso la scala interna. L’altro ingresso avviene salendo una scala esterna che dal posteggio conduce al portoncino al primo piano dove, attraverso un disimpegno, si può entrare nel grande living da 80 m2, in un’altra camera per gli ospiti e in un bagno. Il secondo piano è adibito a zona notte per la famiglia.

La casa è posizionata su un declivio che presenta una pendenza del 10-12%, perciò nella riorganizzazione dell’area esterna sono stati generati diversi terrazzamenti, collegati ora da alcuni gradini, ora da vere e proprie scalinate. Sono state così ottenute diverse aree con piante verdi e fiorite, un parcheggio con carport, la zona solarium con piscina, un’area destinata alla convivialità con una cucina all’aperto e una zona pranzo.

I muri di contenimento sono realizzati con Ceppo della Presolana, come il basamento della casa; essendo però questo tipo di pietra al momento contingentato e troppo friabile per alcuni impieghi, per le aree calpestabili sono stati utilizzati altri materiali, in particolare porfido. La predisposizione ha richiesto la realizzazione di una platea in calcestruzzo armato sulla quale è stato disteso un letto di “puntina”, un ghiaietto molto fine, poi boiaccato per migliorare il drenaggio prima di posare il porfido a secco, racchiuso in una cornice di ciottoli Ticino.

La riorganizzazione dell’esterno

L’illuminazione esterna

La scelta dei sistemi, tutti di Platek, e la loro distribuzione hanno richiesto uno studio molto accurato, vista l’estensione della proprietà e la disposizione delle aree e dei percorsi. Sono state distribuite luci segnapasso in gran quantità, molte delle quali posizionate in modo che risultassero ben mimetizzate con le superfici durante il giorno, come quelle nascoste tra i ciottoli; i lampioncini emettono un fascio di luce a quadrifoglio, diversi coni carrabili producono luci puntiformi perimetrali. Faretti wallwasher illuminano la parete con un fascio diretto dal basso verso l’alto, mentre in facciata sono installate varie applique bidirezionali; altri proiettori sono posizionati qua e là nel verde per illuminare le piante dal basso verso l’alto.

La piscina e il sistema di filtrazione dell’acqua

La piscina è realizzata in cemento armato, misura 5×10 metri e ha un sistema di disinfezione assolutamente ecologico, senza utilizzo di cloro né sali: è dell’azienda DA-GEN ed è combinato con il sistema di flocculazione e filtrazione DAISY (Dryden Aqua Integrated System). Questo sistema ad alghe genera radicali liberi che vengono attivati dai raggi solari e, con il loro potere ossidante, attuano la disinfezione dell’acqua. Il sole, che di solito crea problemi all’acqua della piscina, in questo caso è invece fondamentale per innescare il meccanismo di purificazione dell’acqua.

Insieme ai radicali liberi viene prodotta anche una quantità di cloro pari a 0,1 mg/l per garantire una disinfezione di base, comunque meno della metà di quella normalmente presente negli acquedotti; l’acqua della piscina, così trattata, è assolutamente potabile. Grazie a questa caratteristica non si è resa necessaria l’installazione di docce esterne per risciacquare il corpo dopo l’immersione, operazione che in montagna può risultare poco piacevole e poco salutare per la pelle. Due volte la settimana il sistema effettua un’autopulitura attraverso un controlavaggio; all’occorrenza, la pompa di calore può anche riscaldare l’acqua della piscina tramite un apposito scambiatore. L’area attorno alla piscina è stata impermeabilizzata con tre mani di Nanoflex di Kerakoll per poi posare la pavimentazione galleggiante, rialzata di circa 10 cm su piedini, in lastre di grès da 120×60 cm Pietra di Barge di Ceramiche Keope.

I locali a piano terra

Attraverso il portone si entrava in un box, le macchie di salnitro sul pavimento evidenziavano la mancanza di un’intercapedine che isolasse dal sottosuolo, perciò la necessità di realizzare un vespaio aerato. Il bagno preesistente che integrava anche una zona lavanderia è stato mantenuto dal punto di vista volumetrico, ma completamente riorganizzato per l’utilizzo esclusivo come lavanderia.

Il locale più interessante a questo livello è sicuramente la palestra, organizzata con varie attrezzature di Technogym, in particolare la panca multifunzione Unica che, da sola, permette di fare esercizi che interessano tutta la muscolatura corporea. Nello spazio del box sono stati ricavati un armadio molto capiente che definisce anche un disimpegno verso una camera degli ospiti, con un letto a castello e un grande armadio ad ante scorrevoli, e un bagno.

La scala interna

La scala che collega i tre livelli dell’abitazione è caratterizzata da un originale parapetto realizzato partendo da un tronco d’albero di altezza sufficiente a coprire l’intero sviluppo della scala, poi tagliato a fette verticali. Per la posa è stata realizzata una dima che permettesse di ordinare le fette in modo che, guardando la scala da alcuni punti, si potesse avere la percezione dell’albero che attraversa i tre piani. Il rivestimento di alzata e pedata è in lastre di grès porcellanato Marvel Stone Basaltina di Atlas, fatte tagliare e incollare a 45° in fabbrica per avere la sagoma dei gradini con spigoli perfetti: il posatore ha potuto tagliare a misura alzata e pedata insieme e la squadratura curata nella precisione dà l’impressione che la scala sia un monolite.

Un immenso living al primo piano

Entrando dal portoncino, superato il piccolo disimpegno con la scala a destra e il grande pannello scorrevole che isola dalle altre stanze del piano a sinistra, si entra nel grande living. Al centro c’è una struttura rivestita in grès effetto pietra basaltina che, oltre a distribuire in verticale al suo interno tutti gli apparati tecnici della casa, incorpora il camino trifacciale Plasma T50 di MCZ e lo schermo TV rivolto verso i divani. Attorno a questo corpo sono organizzate le diverse zone: cucina a golfo, colazione/snack, pranzo e relax; il pavimento, qui come al piano superiore, è in legno di rovere in plance di grande formato, collezione Saloon di Bruno Parquet.

Altro protagonista della scena è il tavolo Skorpio Keramik da 120×300 cm, contornato dalle sedie Isabel e sovrastato dalle sospensioni Cloud, una composizione interamente firmata Cattelan. Nella zona relax, sopra i divani di Désirèe il solaio è stato demolito, portando l’altezza del soffitto dai 260 cm del ribassamento a circa 5 metri all’apice per avere un maggior respiro. Infatti, dal lato del terrazzo il muro perimetrale è stato completamente aperto per installare un serramento da 5,5×2,6 metri, previo rinforzo con putrelle, mentre sulla parete ortogonale rivestita con le stesse lastre del camino è stata inserita una vetrata fissa da 3×1,5 metri: il ribassamento si sarebbe trovato di fatto alla stessa quota dei serramenti, facendo apparire l’ambiente compresso.

La cucina a giorno

La cucina è un modello della gamma ShellSystem di Veneta Cucine laccata in grigio antracite con piano in Lapitec da 2 cm: la zona operativa con lavello e piano a induzione con cappa a scomparsa si estende verso la sala offrendo un grande tavolo snack. Tra gli elettrodomestici spiccano il frigorifero a 4 porte Samsung della gamma Family HubTM e la cantina di Liebherr; le sospensioni e i faretti, come le applique del salone e i segnapassi lungo la scala, sono di Oty Light.

A lato della scala, i setti in muratura sono stati mantenuti per non avere un’apertura assoluta attorno a essa e permettere di leggere la continuità grafica dei tronchi attraverso i piani. Tra i setti sono stati inseriti vetri Stopsol Super Silver che hanno una capacità riflettente prossima a quella di uno specchio, pur essendo semipermeabili a livello visivo.

Il bagno

Nel bagno in zona giorno, la parete dietro i lavabi è rivestita con un mosaico tridimensionale Marvel Grey Fleury di Atlas Concorde posato a casellario, in parte lucido e in parte opaco, interrotto da un grande specchio senza cornice a tutta larghezza. Le altre pareti sono rivestite con lastre di grès porcellanato formato 75×150 cm. Anche per la doccia è stato utilizzato un vetro Stopsol, posato senza profili visibili; le luci sono posizionate in modo da utilizzare i sanitari per riverberare la luce. Qui, come negli altri bagni, i sanitari sono di Globo e la rubinetteria di Gessi.

Terrazzo rinnovato

In origine, il parapetto a doghe verticali faceva apparire il prospetto sud della casa sproporzionato: per avere una sagoma più equilibrata rispetto al secondo piano, il parapetto è stato rifatto posando le doghe in senso orizzontale. In questo caso è stato utilizzato un legno stratificato di abete impregnato in autoclave, in quanto il larice utilizzato in facciata e per l’imbotte delle finestre del secondo piano, installato in questo modo sarebbe stato soggetto a una torsione eccessiva; la nuova pavimentazione è in lastre di grés della collezione Marvel Cardoso Elegant di Atlas Concorde.

Gli spazi privati al secondo piano

Arrivati in cima alla scala, a sinistra si entra nella zona notte padronale e si attraversa un corridoio con ai lati armadiature divise per lui e per lei, chiuse da pannelli scorrevoli; in fondo al corridoio c’è il bagno, a destra la zona riposo con un angolo studio e una libreria in fondo alla camera. Davanti al letto di Désirèe, la grande vetrata a timpano larga quasi 6 metri installata a seguito della demolizione dello spesso muro che divideva l’interno dalla veranda: di questo muro è rimasta a soffitto la trave su cui, previo l’inserimento di rinforzi strutturali, poggia il colmo del tetto. A lato della scrivania, un pannello scorrevole chiude un volume di circa 2,5 m2 adibito a scarpiera. Le lampade sono di Vesoi.

Il bagno

Il bagno è abbastanza grande ed è concepito per offrire spazio anche al benessere, grazie a un generatore di vapore di Effegibi per il bagno turco integrato nella doccia con piatto in Docciapietra nera di Globo, rivestita in parte con lastre di grès e in parte con mosaico, entrambi a effetto Calacatta. Il soffitto della doccia appare più spesso perché sono stati utilizzati pannelli preformati e piastrellabili in schiuma dell’azienda wedi per l’isolamento termico; con un’analoga struttura preformata e rivestita è stata costruita la panca. Il pavimento è in lastre di grès porcellanato Marvel Stone Cardoso, circoscritto da un mosaico allo scopo di poter avere una posa compiuta rispetto alle pareti.

La camera dei ragazzi

L’ingresso alla camera dei ragazzi si trova dirimpetto alla scala: ha una superficie di circa 30 m2, in quanto nata dall’unione di due stanze adiacenti, come testimonia la trave rimasta a seguito della demolizione del divisorio. Anche questa camera dispone di ampie finestre, i letti sono da una piazza e mezza ed è attrezzata per lo studio, con uno spazio per i giochi in una porzione di sottotetto. Il bagno è rivestito con piastrelle color ottanio e mosaico effetto Calacatta nella doccia, con piatto in Docciapietra di colore bianco. Come negli altri bagni, specchi e mensole sono realizzati su misura.

Progettazione architettonica e impiantistica, esecuzione lavori, fornitura arredi:
CLM Design & Contract
I. D. Thomas De Rose

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